Storia Postale dello Stato Pontificio |
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Appunti sulla storia postale di ANTICOLI |
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di Francesco Maria AMATO | ||||||||||||||
Posta in una conca all’interno dei monti Ernici, nella regione conosciuta come alta Ciociaria, In modo particolare, nel libro III, capitolo 5 della sua Naturalis Historia, scriveva: Esisteva questa città, CAPITOLUN, ai tempi dei primi Cesari situata tra Trevi, Anagni, Alatri ed in questo Capitolum Hernicorum sorge la terra di Anticoli (1). L’abitato anticamente era situato nella campagna, ma in seguito alle feroci invasioni barbariche e dei Saraceni, gli abitanti si trasferirono nella vicina collina, dove sorge attualmente il centro storico, per potersi difendere in maniera più efficace. Dopo aver perso parte del suo territorio a seguito delle sfortunate lotte sostenute nel XII secolo contro Guarcino ed altri comuni, Anticoli venne successivamente a fare parte dei possedimenti feudali di papa Bonifacio VIII. E tale situazione rimase pressoché immutata fino alla fine del Quattrocento allorquando, con la salita al soglio pontificio di Alessandro VI Borgia, il castello di Anticoli venne affidato al cardinale Ascanio Sforza e, successivamente, a Giovanni, figlio di Lucrezia Borgia. L’inizio del XVI secolo segna l’ingresso della famiglia Colonna che, attraverso varie vicissitudini, riuscì ad entrare in possesso del territorio di Anticoli. Nel corso della Repubblica Romana del 1798 e dell’occupazione francese dei territori pontifici, il comune venne a fare parte del Dipartimento del Circeo, andando a comporre, unitamente a Filettino, Trevi e Torre, il circondario del Cantone di Guercino (2). Con il nuovo assesto amministrativo del 1816, successivo al ripristino del potere temporale del papa sui territori della Chiesa, Anticoli venne a fare parte del territorio della Direzione di Frosinone, e tale rimase fino al 1817, allorquando, elevata Anagni Distribuzione di I Classe, ne venne a costituire, con Acuto e Sgurgola, il relativo circondario amministrativo. La riforma voluta da Leone XII con Moto Proprio del 21 dicembre 1827, segna per Anticoli il passaggio di dipendenza al Governo di Guercino. Al 1838 risale il bollo di franchigia postale PRIORE DELLA COMUNE DI ANTICOLI con insegne pontificie posizionate al centro dell’ovale (fig. 1), lo stesso bollo, con la Repubblica Romana 1849 fu scalpellato delle insegne pontificie (fig. 2).
Superata la crisi istituzionale relativa ai moti risorgimentali del 1848-49, con il ritorno di papa Pio IX a Roma e la successiva riforma amministrativa con la nascita delle province, Anticoli, venne a far parte di quella di Frosinone rimanendo sempre nel circondario amministrativo di Guarcino. In figura 3 la lettera del 16 ottobre 1867 da Anticoli a Roma affrancata con un valore da 10 centesimi annullato con bollo in stampatello inclinato di Anticoli, che, come afferma il Gallenga anche se conosciuto usato solo dal 1857, e tuttavia certamente prefilatelico. Il documento presenta alcuni tagli di disinfezione.
Con Plebiscito del 2 ottobre 1870, gli abitanti di Anticoli, votarono l’annessione al Regno d’Italia. Osservazioni Con l'inclusione del Lazio nel Regno d'Italia nel 1870 Anticoli insieme a Trevi nel Lazio, Vico nel Lazio, Torre Cajetani, Trivigliano e Filettino, divenne parte del mandamento di Guarcino. Al toponimo Anticoli venne aggiunta la specificazione di Campagna con riferimento all’antica provincia pontificia di Campagna e Marittima. Nel 1911 infine, partita la valorizzazione delle proprietà curative delle acque, con Regio Decreto del 9 agosto, il toponimo di Anticoli di Campagna venne cambiato in quello di Fiuggi, estendendo a tutto il comune la denominazione della frazione che ospitava le fonti e che stava vivendo un rapido sviluppo. Note: 1. cfr. http://fiuggi.altervista.org/la-storia-delle-fonti.html (visitato il 6 febbraio 2018); 2. Leggi relative alla Costituzione della Repubblica Romana, in Roma presso i Lazzarini Stampatori Nazionali, Anno VI Repubblicano, 1798, p. 7.
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