Storia Postale dello Stato Pontificio

Stato Pontificio: non solo bolli...

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Appunti sulla storia postale di BASSANO DI SUTRI
- dalle origini all’adesione al Regno d’Italia -

di Francesco Maria AMATO

Situato su di un’altitudine di circa 360 metri sul livello del mare, collocato a metà strada tra il Lago di Bracciano e il Lago di Vico, Bassano è immerso in un ambiento ricco di vegetazione lussureggiante caratterizzata dalla presenza di alberi secolari di castagni, faggi e querce.

Le sue origini risalgono quasi certamente all’anno 1000, quando un piccolo gruppo di taglialegna, provenienti dalla Campania e dalla Toscana, decisero di stabilirsi nell’attuale zona di Largo Giuseppe Altobelli.

Ben presto le presenze crebbero di numero e iniziò a formarsi una vera comunità la cui economia era essenzialmente basata sullo sfruttamento delle risorse naturali e sull’agricoltura.

Il luogo con il nome di Feudus Bassani entrò quindi a fare parte del dominio dello Stato Pontificio. Intorno alla seconda metà del XII secolo Enotrio Serco, signore di Sutri, vantando dei diritti sul Feudus Bassani, pensò di trasferivi la propria residenza dando inizio alla costruzione di quello che, nei secoli a venire, diverrà un palazzo signorile ricco di storia e di arte.

Dopo essere passato di mano alle famiglie dei Savelli e successivamente degli Anguillara, con il passare del tempo il feudo si espande sempre più e iniziano a comparire le prime case sia intorno al palazzo costruito dal Serco, e non ancora abitato, sia nella zona verso nord della rupe tufacea, attualmente corrispondente alla Via Maria Giustiniani.

Nella seconda metà Cinquecento la nobile famiglia dei Giustiniani, originaria di Genova e proprietaria di una società commerciale con attività presso l’isola di Scio (1) nel mare Egeo, a seguito dell’invasione turca e dei conseguenti efferati massacri, lascia l’isola e giunta a Roma si mette alla ricerca di un luogo tranquillo dove potersi stabilire definitivamente.

La ricerca converge proprio nel Feudus Bassani che nel 1595, su concessione di papa Clemente VIII, viene ceduto dagli Anguillara ai Giustiniani. Sotto il nuovo casato il Feudus Bassani conoscerà un periodo di grande sviluppo sia economico che territoriale.

In breve tempo iniziano i lavori di ampliamento del palazzo, che perdurano per molti anni, con impiego di manodopera locale, in un clima di stretta collaborazione e non di semplice sudditanza, basata sul rispetto reciproco.

Eretto a marchesato da papa Paolo V, si dà inizio a nuovi lavori di ampliamento dando corpo a diversi progetti che riguardano sia alcuni palazzi che edifici religiosi.

Non a caso in questo periodo Bassano sarà luogo di lavoro di numerosi grandi artisti del rango di Francesco Albani, Domenico Zampieri, Paolo Guidotti Borghese, Bernardo Castello, Antonio Tempesta tanto per citarne alcuni.
Dopo essere stato elevato da Innocenzo X al rango di principato, Bassano diviene località di visita di pontefici, cardinali e principi, tra cui, nel 1721, Giacomo III Stuart, pretendente al trono d’Inghilterra.

A differenza del Cinquecento e del Seicento, che per la comunità furono secoli da ricordare, il Settecento rappresenterà per tutti un secolo buio, costellato da lutti e dolore causati da un succedersi di epidemie che nel 1701, 1706, 1709, 1770 e 1786 colpiranno la popolazione in maniera veramente devastante (2).

Indebolita dalle avversità, quando sembrava che la sorte stesse finalmente per mutare, Bassano dovette affrontare la nuova situazione politico militare venutasi a creare con l’avvento della Repubblica Romana del 1798 e l’occupazione dei territori pontifici da parte delle truppe francesi.

Con il nuovo assetto amministrativo repubblicano, Bassano venne a fare parte del Dipartimento del Cimino formando, unitamente ai comuni di Vico, Caprarola, Fabrica, Carbognano, Sutri, Capranica e San Vincenzo, il circondario del Cantone di Ronciglione (3).

In figura 1 il bollo di franchigia del Maire di Bassano impiegato nel 1814.

fig. 1 - bollo di franchigia MAIRE DI BASSANO con aquila imperiale coronata al centro dell’ovale

 

 

Con la nuova riforma territoriale voluta da papa Pio VII nel 1816 dopo la caduta della Repubblica Romana e l’uscita dell’esercito napoleonico dalla scena politica, Bassano venne inquadrato nel territorio della Direzione di Ronciglione formando, con Capranica di Sutri e Viano, il circondario amministrativo del Governo di Sutri.

Il 21 dicembre 1827, in virtù del Moto Proprio di Leone XII sulla Amministrazione Pubblica relativo alla ripartizione dello Stato della Chiesa nelle quattro Delegazioni Apostoliche, il comune di Bassano, sempre postalmente dipendente da Ronciglione, venne assorbito dalla Delegazione di Viterbo e Civitavecchia, continuando a costituire, con Capranica di Sutri, Oriolo e Viano il circondario amministrativo del Governo di Sutri.

In figura 2 e 3 rispettivamente il bollo ovale di franchigia comunale risalente al 1835, ed il lineare impiegato dall’ufficio di posta di Bassano sin dal 1844.

fig. 2 - bollo di franchigia COMUNE DI BASSANO / PRESSO SUTRI con stemma pontificio al centro dell’ovale fig. 3 - bollo lineare in stampatello maiuscolo BASSANO DI SUTRI impiegato dall’ufficio di posta dal 1844

 

Superato il periodo transitorio del governo della proclamata Repubblica Romana del 1849 e ripristinato il potere temporale del Papa sui territori della Chiesa, nel corso della riforma amministrativa che portò all’abolizione delle Delegazioni Apostoliche, sostituite da sei nuove Province, Bassano entrò a fare parte di quella di Viterbo restando sempre alle dipendenze amministrative del circondario del Governo di Sutri fino al 1870 quando, con consenso plebiscitario, venne annessa al Regno d’Italia.


 

Note:

1. di proprietà genovese fin dal 1304;

2. per maggiori approfondimenti vedi www.comune.bassanoromano.vt.it/turismo/La_Storia.html (visitato in data 20 gennaio 2019);

2. Leggi Relative alla Costituzione della Repubblica Romana, Roma, Stampatori Nazionali, Anno VI Repubblicano, 1798, p. 6.