Stato Pontificio: non solo bolli...
di Francesco Maria AMATO

Bibliografia

Storia Postale dello
Stato Pontificio

 

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Il riuso delle Lettere: ovvero l’importanza di non sprecare la carta
Luca Dermidoff


Un aspetto poco conosciuto e sottovalutato della storia postale è quello dell’importanza della carta usata per la corrispondenza e del suo impatto economico sul costo di spedizione.

Scopo di questo articolo è pertanto quello di mettere in risalto, mediante alcuni esempi di corrispondenza inviata e rispedita riutilizzandone l’involucro cartaceo anche a distanza di anni, quanto fosse importante e necessario non sprecare la carta potendo avere, almeno, una seconda vita.

Oggigiorno diamo per scontata l’esistenza e la disponibilità quotidiana della carta intesa come materiale di scrittura e di stampa, sia ad uso privato che professionale, ma nell’800 ciò non lo era affatto.

Lo Stato Pontificio è stato un grande utilizzatore di carta, per lo più di ottima qualità, proprio per la sua funzione di amministrazione dello stato interno e di divulgazione del credo religioso nel mondo.

Esso si avvalse di diverse cartiere situate in territorio pontificio, come ad esempio le Cartiere Pietro Miliani di Fabriano e Graziosi di Subiaco, ed estere come la francese Canson Frerès e la britannica Bath.

Esse furono usate anche in ambito filatelico per la produzione di carta per stampare i francobolli. Notoriamente i francobolli dello Stato Pontificio non avevano filigrana, ma la carta sì, assieme ad impronte a secco presenti anche su alcuni francobolli sulla cui carta erano stampati (carta Bath).

La prima doppia lettera (fig.1-2-3) del 24/10/1857, non affrancata, parte da Ischia ora Ischia di Castro (VT), via Acquapendente, per Gradoli (VT).

Da Gradoli stessa fu successivamente rispedita ad altro destinatario il 30/10/1857 a Viterbo sempre via Acquapendente, qui fu ritenuta di affrancatura insufficiente e tassata in arrivo per altri 2 baj.

Entrambe le lettere presentano manoscritto il testo interno con vicendevoli comunicazioni commerciali.

Fig. 1 - collezione personale

Fig. 2

Fig. 3


La seconda doppia lettera (fig.4-5-6), con relativi testi interni descriventi un tariffario carni, descrive una corrispondenza tra il Priore Comunale di Ripi (FR) ed il Gonfaloniere di Ceprano (FR).

Il 28/08/1866 parte la lettera da Ripi per arrivare a Ceprano, via Frosinone, il giorno stesso.
Successivamente il giorno 03/09/1866 essa veniva rispedita a Ripi da Ceprano.

Fig. 4 Collezione personale

Fig. 5

Fig. 6

La terza doppia lettera (fig. 7-8-9-10) è uno stampato di un tariffario carni, spedito e rispedito tra Anagni (FR) e Ferentino (FR), del 29/07/1869, con rispedizione arrivata il 02/08/1869.

Lo stampato, spedito tra Gonfalonieri di 2 comuni distanti 13 km tra loro, è estremamente nitido nell’affrancatura e la coppia del 5 centesimi presenta la varietà con l’assenza del punto dopo la cifra 5 (varietà non citata nel certificato fig.9). All’annullo di Ferentino è stato assegnato il punteggio di 7 punti.

Rispedizioni con affrancature di composizione diversa, a parità di tariffa, sono meno frequenti rispetto a quelle uguali tra loro e più infrequenti nella seconda e terza emissione dato il ridotto periodo di utilizzo rispetto alla prima emissione.

Fig. 7 Collezione personale

Fig. 8

Fig. 9

Fig. 10


Continuando nel percorso della serie “non si butta via niente” e dell’importanza che aveva la carta all’epoca, esploriamo la storia di questa quarta doppia lettera (fig.11-12), senza testo interno, la quale fu indirizzata al medesimo destinatario, il Marchese Carlo Gualtiero, che in qualità di destinatario delle missive si trovava, in tempi diversi, in due città diverse ed in due nazioni diverse.

Il primo uso, corrispondente ad un lato della lettera, descrive un percorso da Orte a Bagnorea, oggi Bagnoregio, entrambe in provincia di Viterbo ed all’interno dello Stato Pontificio, ed è affrancato con un francobollo da 2 baj con annullo pontificio di Orte (fig.11), dove però non è possibile identificare la data di partenza o arrivo.
Mentre l’altro lato della stessa lettera, affrancato con il 15 sovrastampato a ferro di cavallo 20 centesimi, descrive un percorso ferroviario testimoniato dal bollo ambulante Firenze-Livorno, da Orvieto, con annullo del Regno d’Italia, a Livorno (fig.12).
L’anno della parte con il francobollo italiano parrebbe essere il 29 luglio 1865.

Fig. 11

Fig. 12

Il destinatario di questa lettera in 2 tempi è, come precedentemente menzionato, il Marchese Carlo Gualtiero, antica famiglia nobile di Orvieto (Marchesi di Corgnolo, Patrizi Romani, Patrizi di Orvieto, Nobili di Viterbo, Nobili di Loreto).

Questa lettera ha attirato la curiosità della rivista americana “Vatican Notes” che ne scrisse un articolo a riguardo nel novembre del 2007, per mano del Rev. Edward J. Mullowney importante collezionista americano, come riportato nelle immagini allegate (fig.13 e 14).

Fig. 13

Fig. 14


Per concludere questa rassegna porto alla vostra attenzione questa quinta lettera (fig.15), che in epoche storiche e postali diverse, è servita sì allo scopo per cui è preposta ma in periodi distanti fra loro.

La lettera ha un primo percorso da Roma a Nettuno il 23/05/1868 ed è affrancata con un francobollo da 10 centesimi arancio vermiglio della terza emissione, in seguito venne riusata per una spedizione da Roma per la città stessa il 22/11/1882 ed affrancata con un 5 centesimi verde dell’emissione con Re Umberto I del Regno d’Italia.

Fig.15 (Asta Vaccari n.100 – lotto 569)


BIBLIOGRAFIA:

- Vatican Notes novembre 2007
- Asta Vaccari n. 100
- Sassone Annullamenti 2021

Luca Dermidoff
14-05-2023