Storia Postale dello Stato Pontificio: non solo bolli...
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“UN’ASSICURATA PARTICOLARE” (la Partecipanza Agraria di Villa Fontana) | ||||||||||||
Luca Dermidoff |
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PERCORSO > S.P. Stato Pontificio > questa pagina Sono a presentare questa Assicurata dello Stato Pontificio che, a parte la grande freschezza fisica della lettera, ha alcune caratteristiche storiche e storico-postali che nel suo complesso la rendono interessante e particolare. Argomenti di interesse: 1) assicurata limitrofa tra S. Lazzaro di Savena e Medicina via Bologna, distanti tra loro 18 km in linea d’aria. 2) affrancata con francobollo da 3 baj (Sassone 4d) della prima emissione con la pregiata tonalità giallo paglia, tipica del 1858. 3) l’assicurata conteneva un mandato di pagamento di 1 scudo e 60 baj, citato a penna sul recto della lettera, con la ulteriore dicitura “si attende la ricevuta” in alto. 4) la lettera è diretta a Villa Fontana, ora nel Comune di Medicina, nella quale si applicava una forma unica di proprietà collettiva detta “Partecipanza”. L’assicurata (Fig.1), scritta il 9 luglio 1858, è affrancata per località all’interno del circondario postale della Direzione Postale di Bologna con una tariffa complessiva di 3 baj, composta da 2 baj in quanto il peso della lettera (15 grammi), come scritto a penna in alto a sinistra, ne determina il doppio porto, a cui va aggiunto 1 baj per il costo del 50 % dovuto per l’assicurazione della lettera. È presente altresì il muto a griglia, quale annullatore del francobollo, il timbro a doppio cerchio di Bologna del 10 luglio 1858 e sul fronte è impresso il bollo ovale del Municipio di S. Lazzaro, quale mittente (punti 1 e 2 degli argomenti di interesse).
Testo interno lettura (Fig.2): “Oggetto: Mandato per dozzene (dozzine: intese come periodo temporale per la retta dell’orfano) Come citato al punto 4 degli argomenti di interesse a Villa Fontana si praticava la Partecipanza Agraria che è una interessante forma di proprietà collettiva delle terre (Nota 1), soprattutto di terreni interessati a bonifiche e destinati successivamente a coltivazioni agricole, intese come assetti fondiari collettivi (terre comuni) delle comunità locali, risalente addirittura al Medioevo nella bassa Pianura Padana, intorno all’anno 1.000, allora piuttosto diffusa e tuttora in uso, seppur con formule aggiornate alle esigenze odierne (Sostenibilità e Biodiversità), il cui patrimonio fondiario viene ripartito secondo regole antichissime fra tutti gli aventi diritto, cioè i discendenti delle famiglie che ottennero il privilegio.
Villa Fontana o Villafontana è la frazione più popolosa del comune di Medicina, nella città metropolitana di Bologna dove aveva sede il Palazzo delle Partecipanze e l’Istituto Agrario Industriale costruito nel 1853 e chiuso nel 1876, a cui la l’Assicurata era diretta. Villa Fontana fece parte dello Stato Pontificio dal 1815 al 1859, quando passo prima al Regno di Sardegna e poi al Regno d’Italia. La Partecipanza di Villa Fontana (tenuta Vallona), infatti, è proprietaria di un fondo (Fig.4), di circa 860 ettari, che, ogni 18 anni, viene suddiviso tra i cosiddetti Partecipanti Utenti secondo le regole dello Statuto dell’Ente (Fig.4). Il venir meno nel tempo di uno solo dei requisiti implicala perdita del diritto di godimento. Questi, oltre ad essere discendenti in linea retta maschile delle antiche famiglie partecipanti, devono avere "...casa aperta e camin fumante..." (il cosiddetto incolato) in una delle quattro parrocchie della "cerchia": Villa Fontana, S. Donino, Fiorentina e S. Antonio della Quaderna. Chi è in possesso di questi requisiti riceve al compimento del diciottesimo anno di età (sia maschio che femmina) una "quota" di terreno che può coltivare come meglio crede, nel rispetto però delle regole dello Statuto dell'ente. Il venir meno nel tempo di uno solo dei requisiti implica la perdita del diritto di godimento. Le Partecipanze oggi pur diverse per origini e caratteristiche rappresentano un “unicum” nella struttura sociale ed istituzionale del paese, non rinvenendosi altri enti con simili peculiarità. “La natura giuridica delle Partecipanze agrarie emiliane per oltre un secolo ha diviso gli studiosi che le hanno considerate enti pubblici o privati. Ognuno aveva le sue buone ragioni, ma la verità è che le Partecipanze hanno elementi caratteristici sia dell’ente pubblico che della persona giuridica privata” (Nota 2). Le Partecipanze hanno costituito nel passato un'importante presenza sul territorio, essendo dotate di una forte capacità di coesione e di sostegno finanziario della popolazione, nonché di miglioramento del territorio e di spinta economica alla coltivazione delle campagne.
Fonti:
Luca Dermidoff |