Sortino era una frazione del comune di Alcide sull’Appennino Ligure, aveva preso il nome dal torrente che scorreva lungo le sue strade: il Sor Tino.
Era una frazioncina piccola piccola che, nei primi del ‘900, non contava più di 30 abitanti; era nota per una speciale attività: viveva di posta. Sì, avete letto bene: Viveva proprio di Posta e per la Posta.
Il lavoro era stato così suddiviso: 10 dei suoi abitanti scrivevano a tutti gli uffici postali italiani una lettera, che ne conteneva un’altra affrancata per la risposta, agli Uffici veniva chiesto di rinviarla dopo aver annullato il francobollo con un bell’annullo non deturpante; altri 10 invece, ricevevano le corrispondenze in arrivo, le inventariavano, ne riproducevano le impronte, le classificavano;
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in 5 poi, impaginavano il testo per farne una pubblicazione. Gli ultimi 5 abitanti erano invece impegnati, calendario alla mano, ad ideare un tema mensile da dedicare ad un annullo postale speciale: senza saperlo, avevano così fatto nascere, da allora, le giornate nazionali ed internazionali che oggi tanto imperversano: passeri, oche, analfabeti, fattori, pellai, chi più ne ha, più ne metta, fino alla saturazione. Ogni giorno è la giornata internazionale di questo o di quello, in uno stesso giorno se ne possono celebrare anche 2 o 3!
Se è vero che pochissimi erano gli abitanti, è altrettanto vero che con la loro operosità avevano edificato, partecipando tutti con entusiasmo, una fiorente industria sulla quale fare affidamento ed alla cui cura tutti prendevano parte perché era la loro vita.
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I pochi rarissimi bolli conosciuti |
Tre le cause che portarono alla chiusura dell’ufficio postale prima ed alla scomparsa del paese poi:
a) - Gli uffici postali non annullavano più la posta e la dovevano inviare ai centri di raccolta per lo smistamento, quindi si ricevevano pochi bolli, sempre uguali; i nostri Sortinesi, per superare il freno alla loro attività, escogitarono allora di farsi inviare lettere raccomandate, constatando però che i bolli degli uffici erano rimasti i medesimi di prima, i timbri non venivano più ripuliti e perciò le impronte risultavano sempre più impastate e illeggibili.
b) - Una nuova modalità di comunicazione soppiantò quella epistolare: cellulari, social network, messanger, mail, Facebook, WhatsApp e… chi più ne ha più ne metta. Naturalmente, di conseguenza, anche il FRANCOBOLLO non servì più, tanto è che se ne celebrò la fine con una messa in suffragio e, ancora una volta, l'ultima, con un annullo speciale.
c) - I nostri Sortinesi, il loro tempo lo avevano dedicato solo ed esclusivamente al lavoro, senza pensare mai ad altro e quindi ... non erano neanche più nati bambini in quel piccolo paese di montagna: mai un fiocco rosa o azzurro alla porta di casa, ma solo “i foglietti dei diciottenni” sulla porta di casa.
La natura, a causa del “doveroso lavoro” nel quale erano impegnati gli abitanti, non era stata più curata, e a poco a poco riprese possesso delle mura, delle case ed anche dell’Ufficio Postale.
Oggi in quel che fu Sortino, frazione di Alcide, non restano che alberi, rovi e piante intrecciate a far compagnia al torrente Sor Tino, che scorre ancora tranquillo e chiacchierino lungo i campi di quello che un giorno era stato un paese ricco, spensierato, ridente e sereno.
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