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il difficile ruolo del distributore comunitativo e del procaccia |
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di Roberto Monticini |
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La prima fonte di documentazione è datata 16.08.1850: si tratta di attestazione meritoria tributata a tale Luigi Mecatti da alcuni abitanti di Laterina essa così recita: “attestasi per la verità fra noi infrascritti, come Luigi Mecatti, attuale procaccia della Comunità di Laterina disimpegnò con tutta accuratezza puntualità ed onestà l’ufficio di Distributore delle Lettere di Posta per tutto il tempo che in addietro gli venne affidato dandosi inoltre la cura di consegnarle alla rispettiva abitazione e fuori di paese di farle puntualmente recapitare alle famiglie comprese dentro il perimetro della Comunità”, seguono 30 firme. Luigi Mecatti svolgeva quindi due compiti quello di Procaccia e quello di Distributore delle Lettere, la memoria si rese necessaria perché erano giunte lamentele su di lui, infatti alcuni mesi dopo è Bartolomeo Fabbri il nuovo Distributore, ma anche per lui la vita non è facile; la lettera è del 24.01.1851 ed è diretta al Prefetto del Compartimento di Arezzo. Il Fabbri racconta che da qualche tempo ricopriva il posto di Distributore delle lettere in Laterina “allorchè l’Ill.mo Sig. Gonfaloniere con lettera del 4 settembre perduto, e in esecuzione a una delibera del Consiglio Comunale, lo licenziava dal posto in parola, surrogando altra persona in sua vece. Replicò com’era suo dovere l’esponente Fabbri al rammentato Sig. Gonfaloniere, che cessava dall’ufficio di distributore di lettere come gli veniva comandato… e intanto lo pregava a volergli significare i motivi per cui sì brutalmente veniva licenziato. Se la deliberazione del Consiglio era provenuta da qualche reclamo della popolazione a carico dell’esponente, se la fiducia pubblica era perduta pel Fabbri, allora il Fabbri avrebbe per giustissima riconosciuta la sua licenza, ma se priva di motivi non avrebbe potuto a meno di far valere le sue ragioni… ricorre perché voglia degnarsi di richiamare l’attenzione del C.Comunale sulla licenza fulminata contro di lui, e riparare rimettendolo in Ufficio, al disonore in che l’ha fatto cadere. L’impiego di Distributore di Lettere è il più delicato che dar si possa e il licenziare ipso facto chi il ricopriva è disonorarlo, coprirlo di infamia e il Fabbri è disonorato e coperto di infamia. Forse ha sottratto qualche lettera?, ha infranto qualche sigillo?… questa fiducia è perduta per lui… l’ha cassato per sempre dal numero degli uomini onesti, la sua reputazione di Galant’uomo è sparita… senza giusti motivi fu cacciato a scapito dell’onor suo”. Il Prefetto, non ritenendo la materia di sua competenza, in data 28 gennaio (solo 4 giorni dopo) rimette la lettera al Gonfaloniere di Laterina per l’uso che il Consiglio Comunale crederà opportuno farne. Non conosciamo la fine della vicenda, ma non esistendo ancora un sindacato possiamo immaginarla. Nel 1858 è Distributore di Posta un certo B.Fabbri, che per la diversa grafia non crediamo sia il nostro Bartolomeo, magari un nipote. Il nuovo distributore se la deve vedere invece con il Regio Distributore di Montevarchi in persona che lamenta: “il Distributore di codesto Comune più volte spedisce e prendeva le lettere con poco denaro e siccome secondo i regolamenti non si deve tenere conti correnti a meno che non rivestino la caratteristica di Distributori Comunitativi approvati…“, ed il nostro Fabbri replica al Gonfaloniere: “nel corso di due anni che ricopro l’impiego di Distributore delle Lettere due volte sole è avvenuto il caso che siano mancati i denari che son solito consegnare al Procaccia e questa mancanza non ha mai ecceduto le 4 crazie. Se io sapesse il massimum della spesa occorrente per riscuotere le lettere la consegnerei sempre al Procaccia cosa che non sarebbe avvenuta se il signor Distributore di M.varchi, avesse voluto ricevere un deposito, che io da tanto tempo gli offersi… “. Il nostro distributore il 26 ottobre riesce a rendere pan per focaccia: “il 25 corrente ricevei per mezzo del procaccia Luigi Mecatti la Bolgetta delle Lettere Postali chiusa con bollo di ceralacca e non con lucchetto, dicendomi il detto Procaccia che il regio Distributore di Montevarchi, cosa non mai accaduta che nell’aprire il detto lucchetto con la chiave venisse il medesimo ad essere sciupato in modo senza poterlo chiudere… “. E’ certo che in quell’epoca gli errori venivano fatti pagare… almeno ai subalterni. Divertenti e curiose due lettere della Sovrintendenza generale dell’I. e R. Dipartimento delle Poste di Toscana al Gonfaloniere di Laterina: “adesivamente alla pregiata sua di ieri mi do premura di farle sapere di avere impartito gli ordini opportuni a questa Direzione Principale Postale, acciocchè qui di innanzi le corrispondenze per cotesto Comune siano sempre appoggiate alla Direzione Postale di Arezzo, invecechè alla R.Distribuzione di Montevarchi.”. La seconda: “Oggetto: Rettificazione. Debbo assicurare che appena riconosciuto l’equivoco occorso fra la Comune di Laterina e i Due Comuni di Laterina, fu ritirata la disposizione data al riguardo delle corrispondenze pel primo le quali seguiteranno ad essere come in passato appoggiate alla Distribuzione Postale di Montevarchi”. | ||||||||||||||
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