|
|
||||||||||||||
Come salvare la filatelia? |
|||||||||||||||
Giorno dopo giorno vi si potevano inserire i francobolli che compravamo all’ufficio postale o da un commerciante, che ci venivano regalati da conoscenti e parenti o che avevamo scambiato con gli amici. I francobolli venivano applicati negli spazi preordinati utilizzando una linguella – ma, nel dopoguerra, chi produceva quegli Album - con la scusa di creare nuove migliorie - inventarono ciò che poi ha fatto deprezzare le collezioni di francobolli nuovi già esistenti. I contenitori furono modificati introducendo in quegli spazi, delle taschine in plastica trasparente o con sfondo nero, dove inserire il nostro francobollo. Molti cataloghi si affrettarono a dare un minor valore ai francobolli che presentavano al retro la linguella o le sue eventuali tracce. Ogni volta, a meno che non si fosse già acquistato il francobollo, si doveva prevederne il formato. Si possono raccogliere anche francobolli che riportano solo l’illustrazione di un certo tema, si riesce così ad avere una visione più capillare del nostro gioco. Ma "appassionati" perché? A mio avviso oggi, il collezionista, deluso dalle promesse aspettative, ha perso o sta perdendo il gusto e la gioia di collezionare, senza comprendere che, nonostante tutto, questo resta un gioco che si può fare a tavolino traendone un beneficio in sapere e in conoscere. È nata ora la moda di guadagnare con un diverso commercio, anche clandestino e perciò esentasse: quant'è di catalogo? Ti offro tanto... e penso io a vendere per te!... e via dicendo. Così mi è nata l'idea, per non far morire la filatelia, di indicare un'altra strada. Ho pensato di propagandare un altro diverso tipo di gioco possibile. I lettori di questa rivista che me lo richiederanno, unendo un francobollo per la mia risposta (per porto oltre 20 grammi), riceveranno un lotto di circa cinquanta francobolli differenti di un certo Paese. Giorgio Landmans, Via Frosinone 16 - 20153 Milano
|