Mi hanno riferito che il catalogo Unificato ha ribassato le quotazioni.
Padroni di farlo, però sarebbe anche giusto illustrare cosa sta succedendo in filatelia.
Ora vi sono personaggi - esentasse - che lavorano nell'ombra.
Strozzano eventuali offerenti con proposte che paiono sempre più "allettanti", vale i dire sempre più a buon prezzo. Ma, attenti non offrono piccoli valori, propongono solo materiale con una importante quotazione.
Se non riescono a convincervi cercheranno di piazzarlo in qualche vendita all'Asta.
Tipico commercio esentasse come quello che si svolge tutte le mattine del giorno festivo a Milano nella centrale Via Armorari. E mi dicono che in egual forma avviene la stessa cosa anche a Roma.
L'acquisto di un oggetto è libero da ogni intervento fiscale.
Si vende e si commercia alla luce del sole.
Capirei se tutto il settore collezionistico fosse oggetto di commercio libero, ma coloro che avevano avuto la strana idea di aprire una attività commerciale?
Forse fu l’ex Sindaco di Milano, Aniasi che aprì tale libertà di "scambio" per "dar colore" a una città moribonda. Io non mi permetto di giudicare, ma negli anni successivi dovetti pagare fior di quattrini ... per commerciare in filatelia.
Le stesse nuove emissioni di Italia erano gravate di tassa al momento dell'acquisto.
Risultato: diversi tabaccai (che potevano acquistare tali valori con uno sconto) si industriarono e offrirono ai commercianti italiani la possibilità di ottenere lo stesso prodotto senza alcuna tassazione anzi, con un piccolo sconto.
Poi ci si chiede...
Oramai sono in balia di quei due o più signori che hanno deciso che io non ho pagato la certa tal tassa e così, novantaquattrenne, devo sopravvivere nella miseria.
Ora mi sorge un dubbio: io forse sono stato l'unico rivenditore a pagare il riscatto del materiale a me rimasto al momento della cessione dell’attività?
Così oggi qualcuno cerca di ottenere (Gronchi Rosa permettendolo) un certo utile (esentasse naturalmente) tentando di rivendere valori giudicati di una certa rarità e richiesta.
I valori comuni vengono ignorati...
Questa la mia idea:
una collezione di francobolli ha ben più possibilità di illuminare una mente piuttosto che una raccolta di boccette o altro.
Un francobollo porta una immagine, tramite la quale, specie un giovine, può apprendere tante cose, come se fosse in visita ad un Museo o ad una Biblioteca. Deve solo cercare per imparare. La forma e la stessa illustrazione lo aiuteranno nel processo.
La filatelia è un gioco da tavolino e non da denaro. Forse il francobollo non potrà mantenere sempre il suo intrinseco valore, ma chi gioca in Borsa sa ben quel che è successo a molti titoli azionari...
Perciò acquistate francobolli di minimo valore. Dimenticate l'esigenza di "completare", eviterete le “volpi” che stanno cercando di convincervi.
Un francobollo parla, voi state ad ascoltarlo, dimenticandone il valore che altri gli danno, forse proprio per solo interesse personale.
Giorgio Landmans
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