Le proposte generiche
di organizzazioni, secondo me, incontrano ben modesti risultati in
filatelia. Non è facile poter vendere francobolli tramite case di vendita
su Internet. Raramente esiste un potenziale acquirente veramente
interessato all’oggetto.
Vi si trova proposto.
Lo specialista è nelle
mani di un qualche certo perito che per quella persona diventa una specie
di personale consulente.
Forse la stessa “fame”
o “superfame” di qualche rivenditore ha creato in buona parte questa
situazione rifilando falsi o altro.
Oggi non nascono che
ben poche leve di nuovi collezionisti di francobolli anche perché sono le
stesse Poste che, spalancando larghe fauci affamate, stampano sempre più
sovente nuove emissioni (solitamente banali) che poi solo inesperti
riescono a digerire.
La posta non serve più.
C’ è internet dove non è necessario applicare un qualche francobollo per
inviare notizie e altro a qualcuno.
Ma ormai anche la posta
(di tutto il mondo beninteso) applica sulla busta una patacca in luogo di
un francobollo.
A che servono perciò
tutte queste nuove emissioni?
Solo a sfruttare l’idea
di un potenziale futuro guadagno che si è sparsa ignorando beatamente che
risparmio o guadagno non potrà più essere per la massa stessa che viene
quasi giornalmente immessa.
Per cui mi è facile
predire che la filatelia, intesa come risparmio o guadagno è pronta a
logica sepoltura.
Bisogna perciò
percorrere una ben diversa strada.
Non bisogna
dimenticarsi che raccogliere francobolli può anche voler dire apprendere,
conoscere. Però deve agire quello stimolo che si chiama curiosità.
Guardo attentamente un
francobollo: mi deve dire qualcosa. Da che paese proviene? Che cosa vi è
rappresentato sulla figurina? In che occasione e quindi per quale motivo è
stato emesso?
Queste sono le domande
che dovrebbero far sorgere volontà di sapere, di conoscere.
Poi può accadere che
per me quello è paese di cui non conoscevo l’esistenza oppure ero al
corrente dell’esistenza, ma sono curioso di conoscere come vi si vive, chi
vi abita, e quali sono le specialità locali.
Sono queste le domande
che dovrebbero e potrebbero spingere il curioso alla conoscenza e al
sapere. Non diatriba di chiacchiere televisive, di pubblicità perlopiù
ingannevole.
E la curiosità che
sviluppa positivamente il sapere, il conoscere. La conoscenza di molti
dati porta inevitabili vantaggi negli anni a seguire alla persona
veramente curiosa.
Quali sono le
specifiche caratteristiche che esistono su quel territorio, cosa producono
le loro fabbriche e quale tipo di governo e …. e… Un francobollo può
spingere al voler sapere. Insegnate questo ai vostri figli e vedrete….
La curiosità alimenta
la conoscenza, l’abulia no.
È per questo che ti può
essere utile fare una – sia pur modesta – collezione di francobolli.
Oggi succede.
Nuovo? Ah, dicono
quelli che “sanno”: ha tutti i suoi denti, ha tutta la freschezza di un
giovine virgulto e soprattutto la colla com’è?...
Usato? Ma il timbro che
vi giace sopra è veramente originale?... Domande queste che talvolta sento
fare anche per francobolli che valgono si e no pochi centesimi…
Un francobollo nuovo
oggi viene svalutato in modo drastico se con traccia di antica linguella.
Già perché una volta che tu lo hai sistemato per benino nel tuo
raccoglitore gli altri e tu stesso ne riesci a vedere il suo di dietro?
L’ idiozia nacque
proprio in Italia. A quei tempi (siamo durante la guerra verso gli anni
1940)… a quei tempi le monete non erano liberamente trattabili come
avviene oggi, ma bisognava ricorrere ad una Banca per ottenere crediti in
altro Pese o vendere in valuta straniera.
Avvenivano cambi
forzosi, un marco tedesco valeva al mercato “libero” un paio di lirette ma
se dovevi avere documentazione ufficiale dovevi ricorrere ad una Banca
dove il marco tedesco lo dovevi pagare 4 o 5 lire non ricordo. Perché?
Chiedetelo a qualche altro. io non sono un politico esperto in materia.
Fatto è che ad un certo
punto la Germania occupò militarmente l’ Austria quando cioè la memoria di
Mussolini fece cilecca di precedenti sue affermazioni.
In Austria vivevano
molti ebrei e chi di loro poteva farlo si organizzò per mettersi in fuga.
I più dovettero viaggiare in treno dove il controllo dei tedeschi era
micidiale: sequestri ed ancora sequestri. Un po’ di tutto, anche del cibo.
Così successe che
alcuni (che non potevano portare con sé che pochissimo denaro) pensarono
di acquistare francobolli recenti presso le poste locali ancora munite di
valori austriaci per poi rivenderli nella località di nuovo domicilio.
Già, il Dollfuss, il 10
scellini…non c’era più e si andava a cercarlo…
Poi, passato
felicemente un confine quei francobolli venivano estratti dal
nascondiglio. Per questioni anche di dovuto inserimento in piccoli spazio
i valori erano stati applicati con una linguella su speciali libretti (che
allora venivano denominati di “invio a scelta”).
Questi valori
austriaci, per lo più di recente emissione, vennero offerti, specie in
Italia, paese di transito o di arrivo, ai commercianti locali che li
acquistarono visto il prezzo interessante. Sui giornali filatelici erano
quotati ben di più e largo ne sarebbe risultato l’utile.
Ora dobbiamo fare un
breve passo indietro.
Un solo negozio in
Italia faceva “il Servizio Novità”. Per poter fare questo, per le
richieste di paesi esteri era indispensabile inviare in anticipo soldi in
valuta estera locale. La trasmissione di tale importo di valuta era
ottenibile solo in Banca e cioè con cambio “ufficiale” che era quindi
forzoso.
Ai rifugiati fu quindi
facile vendere i vari Dollfuss e altro a quelle condizioni. I commercianti
locali, specie quelli che agivano in Milano, misero subito i valori
acquistati in vetrina un prezzo molto più vantaggioso di quello fatturato
dalla Sassone.
I clienti della Sassone
corsero a lamentarsi.
La risposta fu: quelli
che noi abbiamo fornito erano con colla integra quindi senza linguella o
traccia di questa ….
Divenne così moda
mondiale (quindi sono origini puramente speculative).
Oggi perciò succede che
è come se l’uomo avesse occhi che vedono il di dietro anche di un
francobollo giacente in un contenitore qualsiasi senza doverlo voltare…
Ma vi sto annoiando?
Giusto giocate e quindi
andate a cercare i vari perché e percome e vi divertirete di più che
leggere le mie chiacchiere o attendere un futuro giorno che vi vedrà
ricchi anzi ancora più ricchi…