Ho imparato che mille cose possono avvenire senza che l’uomo si accorga di essere lui stesso l’autore di nuove o antiche consuetudini.
Il crollo del largo interesse per la filatelia e tutto intorno duecentomila voci dicono la propria.
Ma in fondo la realtà è semplice.
L’uomo “lupo”, colui che tutto vuole avere (o quasi tutto, ma quando si ferma?) e vuol possedere è nascosto in ognuno di noi.
C’è chi va a rubare, c’è chi nasconde ritrovati tesori, c’è chi…
Non mi è difficile dire che in ogni uomo c’è insito il desiderio di tingere tutto di azzurro con la scusa di voler pensare al suo “domani”.
La promessa di tanta fortuna che corse intorno alla filatelia e ne sviluppò l’attenzione a un mondo in ebollizione.
Un domani in sicura ascesa – vedi: l’arte, i gioielli e poi tante sicure fortune... – sarà un domani radioso, vedi quanti oggetti e quanti pensieri corrono gioiosi verso un sicuro premio Nobel.
Io ebbi l’occasione di conoscere questo mondo spregiudicato, un mondo fatto apposta per l’uomo-lupo, l’uomo che corre alla guerra dicendo che fa ciò per sua antica credenza ma di fatto rubando semplicemente agli altri i loro beni.
Arricchirsi e poter possedere e mostrare così la sua POTENZA.
Anch’io ebbi gioventù incerta: ero fra i deboli, figlio di un ebreo che non credeva nelle tradizionali leggi della sua gente, forse proprio perché era nato in una famiglia agiata che non doveva combattere per sopravvivere.
Era sfuggito alla guerra del 1914/18 rintanandosi lontano dai suoi luoghi d’origine e da qualsiasi credenza religiosa.
Viveva e gli piaceva vivere, giocando anche un po’ a rimpiattino con gli altri. Era agiato e gli piaceva anche essere d’aiuto agli altri.
Poi giunse il nazista: “Abbassa i pantaloni” e Auschwitz fu il destino.
Un tempo aveva aiutato gli altri ed allora fu così che altri aiutarono lui.
Senza interesse e ciò oggi pare strano.
Fu per me un semplice insegnamento. Non parole, non gesti, ma un insegnamento.
“Do ut des” è ciò che i nuovi nati non capiscono anche se hanno dovuto sorbirsi qualche anno di latino ed anche se sono stati imbottiti degli ideali di uguaglianza e di libertà.
E allora io scelgo l’amico per giocare con i francobolli, studiarne lo sviluppo e le normalità anche se le giovani poste di tutto il mondo hanno massacrato i potenziali antichi insegnamenti con bramosa filosofia.
E lo sprovveduto invece di cercare qualche lontana storia, qualche insolita eccezione ha raccolto ogni cosa abbagliato dal soldo e dall’aggiornamento dei prezzi.
Studia! Con la filatelia puoi studiare: nuove abitudini, nuove consuetudini, nuove leggi, giorni fausti e giorni infausti, un ultimo giorno d’uso ben lontano dall’ importato uso americano del “primo giorno” (dimenticando per contro l’uso dell’ultimo giorno che se rivolto ad antiche emissioni ha ben più sapore di studio e di attenzione...
In quel giorno accadde…. Contro ogni consuetudine accadde che... Il ricordo di quel momento...
Questo mondo è definito “storia postale” e allora ben ne venga la diffusione, lo studio e la ricerca.
Così nuove cose s’impareranno, non l’attenzione al parere di coloro che ne stilano supposte valutazioni, sempre alterate secondo il proprio interesse.
Impareremo antiche consuetudini, antiche eccezioni e forse capiremo allora perché anche oggi la curiosità spinge l’individuo a ricercare e così spesso si ritrova tra le mani quel “sapere” che produce soldi ma anche e soprattutto tanta serenità.
Giorgio Landmans
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