pagina inizialegli autorifilatelia religiosale rubrichesanta pazienza | ||
beato adolfo kolping | ||
torna a Santa Pazienza |
Adolph, quarto dei cinque figli di Peter Kolping e di Anna Maria Zurheyden, nacque a Kerpen (Colonia) in Germania l'8 dicembre 1813. Suo padre era solamente un modesto pastore e piccolo agricoltore che, nonostante il duro lavoro (stentava a mantenere la famiglia) volle che i figli avessero una istruzione. Dopo aver frequentato la scuola elementare, Adolph non ancora tredicenne, andò a lavorare presso un calzolaio di Kerpen e successivamente fece il ragazzo di bottega, presso altri laboratori artigiani del circondario. Finalmente riuscì ad entrare come operaio fisso in una calzoleria di Colonia; era un posto molto ambito nella miseria dell'epoca, ma il giovane Kolping ricorderà sempre l'ambiente dissoluto e indifferente in cui vivevano gli knabchen (garzoni) di bottega nella Germania di quel periodo. In lui maturò fermamente la vocazione sacerdotale e a 24 anni, e aiutato da alcuni sacerdoti iniziò a frequentare il Margellen-Gymnasium di Colonia, dove nel 1841 conseguì la maturità classica; nello stesso anno si iscrisse alla Facoltà di Teologia di Monaco di Baviera e più tardi a quella di Bonn. A 32 anni fu ordinato sacerdote a Colonia nella chiesa dei Minoriti. Era il 13 aprile 1845 ed ebbe subito l'incarico di cappellano e catechista nella parrocchia di San Lorenzo, nella città industriale di Elberfeld (Wuppertal) dove i cattolici erano una minoranza, qui poté approfondire il mondo del lavoro specie artigianale. "L'artigianato e la classe operaia in genere, -diceva- in fondo sono migliori di quanto si creda e l'accesso al loro cuore è più facile che altrove". A Elberfeld, entrò in contatto con l'Associazione di artigiani (Gesellenverein) fondata da Johann Gregor Breuer (1821-1897). La sua esperienza come assistente religioso in questa comunità cattolica, pedagogica e culturale, unitamente alla sua personale conoscenza, da ex artigiano, delle problematiche del modo del lavoro, diedero l'impulso a realizzare un suo progetto vasto e dinamico a favore dei giovani. Nel 1846, fondò la Casa di Assistenza e di Insegnamento Professionale il cui motto era "Pregare, imparare, lavorare, con serietà, ma anche in allegria" della quale nel 1847 divenne preside. L'anno successivo, dedicato "all'attenzione di quanti hanno a cuore l'autentico bene del popolo", scrisse il suo opuscolo "Il Gesellenverein". Da allora in poi si dedicò a tutte le organizzazioni dei giovani operai. Fu anche apostolo nel giornalismo, fondò e diresse per molti anni i settimanali "Rheinische Volksblätter" e "Volkskalender" a sfondo popolare e abbastanza diffusi. Con l'edizione di calendari e riviste sotto il motto "Religione e lavoro sono il terreno aureo del popolo", non solo esercitava un'opera di educazione e di pastorale, ma riusciva anche a garantire l'introito economico per sostenere l'opera dei 'Gesellenverein'. Queste sue pubblicazioni raggiunsero un vasto pubblico, specie nelle classi sociali dalle quali provenivano gli apprendisti artigiani; fu molto stimato dal popolo, dai vescovi e da papa Pio IX, che in una udienza gli regalò una preziosa pianeta. L'esercizio simultaneo di tre professioni al servizio della Chiesa e della società (vicario del Duomo, preside generale dei Gesellenverein, giornalista ed editore), unito alla sua scarsa salute fin dalla giovane età lo estenuò, e consumato dalle fatiche si spense santamente dopo anni di sacerdozio il 4 dicembre 1865 a Colonia, lasciando una comunità di 24.000 soci in 400 località. Il 20 aprile 1866 il re di Prussia Guglielmo I, autorizzò il trasferimento dei resti mortali alla Minoritenkirche di Colonia, la chiesa da lui prediletta, dove il suo sepolcro è diventato meta di pellegrinaggi il 4 dicembre giorno della sua dipartita. Il 27 ottobre 1991 papa Giovanni Paolo II proclamò beato Adolfo Kolping. |
IL FRANCOBOLLO Emesso dalla Sarre Dentellato 12 ½ |
IL SANTINO |