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SAn barnaba apostolo | ||
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Benché sia la Chiesa cattolica che quella ortodossa gli attribuiscano il titolo di “apostolo” Barnaba, nato quasi sicuramente a Cipro in un anno imprecisato, non faceva parte del gruppo dei Dodici scelti dal Messia stesso: si chiamava in realtà Giuseppe e apparteneva ad una famiglia di leviti che si era stabilita sull’isola. Fu probabilmente la sua appartenenza alla tribù di Levi, che aveva tra i suoi compiti quello della sorveglianza del Tabernacolo e del Tempio, a spingerlo fin dalla gioventù a frequenti soggiorni a Gerusalemme, dove sarebbe venuto in contatto con la cerchia dei discepoli di Gesù. Secondo gli Atti degli Apostoli fu battezzato col nome di Barnaba poco dopo la Pentecoste, e in quell’occasione, dopo aver donato alla nascente Chiesa cristiana tutti i suoi averi, si aggregò al gruppo dei 72 discepoli, divenendone presto un membro autorevole. Fu lui ad accogliere a Gerusalemme Saulo di Tarso, appena convertitosi sul cammino di Damasco, e a farsene garante davanti al resto della comunità che di lui diffidava per i suoi trascorsi di persecutore dei cristiani. E con Paolo, che diverse volte lo cita nelle sue Lettere, Barnaba fu inviato ad Antiochia, prima tappa di un viaggio di predicazione e conversione che finirà solo con la sua morte. Il successo ottenuto ad Antiochia fu tale da spingerli verso Cipro e l’Asia Minore, ed a loro altri discepoli si aggiunsero, e tra loro Marco, il futuro evangelista, che di Barnaba pare fosse parente. Quando Marco, per ragioni che ci rimangono abbastanza oscure, abbandonò il gruppo Paolo e Marco tornarono prima ad Antiochia e poi a Gerusalemme, dove nel 49 è testimoniata la loro presenza a una disputa che aveva per oggetto l’abolizione dell’obbligo della circoncisione per i convertiti alla nuova religione. Poco dopo però Barnaba, avendo deciso di partire per un nuovo viaggio di evangelizzazione volle con sé anche Marco, ritornato nel frattempo in gruppo, e siccome Paolo, memore del precedente abbandono, non approvava la sua presenza, i due si separarono. Paolo partì per l’Asia, mentre Barnaba, accompagnato da Marco, si imbarcò per Cipro per poi spostarsi in Grecia e successivamente in Italia, dove si riunì a Pietro. La leggenda narra che Barnaba, proseguendo il suo viaggio, arrivò a Milano il 13 marzo dell’anno 51, accompagnato da eventi miracolosi quali lo scioglimento della neve e una prematura fioritura degli alberi da frutto. La data, nella quale si dice che Barnaba avesse conficcato una croce in una pietra (una mola celtica preromana) per segnare la conversione di Milano al cristianesimo, è tuttora celebrata nel calendario del rito ambrosiano come Festa del Tredesin de Marz, e la pietra è conservata nel pavimento della navata centrale della chiesa di Santa Maria al Paradiso in Milano. Da Milano, negli anni successivi Barnaba si spostò forse in Spagna, anche se pare improbabile che sia arrivato fino a Tenerife, come certe leggende narrano, per poi tornare sui suoi passi, attraversando tutta l’Europa per giungere infine di nuovo in Asia Minore, e di lì a Cipro, sua terra natale, dove trovò la morte per mano di un gruppo di suoi antichi correligionari ebrei, che lo lapidarono a morte nell’estate del 61. La Chiesa cattolica e quella ortodossa celebrano la sua festa l’11 di giugno.
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IL FRANCOBOLLO Emesso da Cipro Yvert 515
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IL SANTINO |