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Bonifacio nacque, come Wilfrid, in una nobile famiglia tra il 673 e il 680 a Crediton nel Wessex (Inghilterra). Da ragazzo venne accolto ed educato nell'abbazia di Exeter e poi in quella di Nursling, secondo la regola benedettina. Acquisì l'osservanza alla preghiera e imparò la lingua latina, la greca e quella ebraica, approfondì il messaggio e la spiritualità dei Padri della Chiesa, divenne maestro e scrisse una grammatica per i suoi alunni, si dilettò anche nella poesia. Tuttavia l'impegno che Wilfrid sentiva di più era quello dell'evangelizzazione, in forza della quale nel 716 chiese ed ottenne il permesso di raggiungere l'Olanda. In quel tempo il principe Radboch si era ribellato alla dominazione franca e vedeva negativamente il cristianesimo, poiché era il credo professato dal conquistatore, inoltre aveva confinato Willibrordo, ll vescovo di Utrecht, presso un monastero. Dopo una sua visita al principe, comprese che occorrevano uomini e donne disposti al martirio, l'appoggio dei Franchi, ed infine, acquisendo il sostegno della chiesa di Roma, si sarebbe conservata l'autonomia della nuova chiesa dal potere politico dei principi che nominavano vescovi e abati secondo il loro interesse. Animato da buoni propositi, si recò a Roma, per essere nel 718, ricevuto da papa Gregorio II, anch'egli interessato alla conversione dei popoli germanici. Il pontefice assecondò il suo slancio missionario e Wilfrid tornò in Germania. Sostò nella Turingia, quindi raggiunse la Frisia, appena assoggettata dai Franchi, e vi operò le prime conversioni. Anche i Sassoni risposero con entusiasmo alla sua predicazione. Convocato a Roma, ebbe dal papa l'ordinazione episcopale e il nuovo nome di Bonifacio. Durante il viaggio di ritorno in Germania in un bosco di Hessen fece abbattere una gigantesca quercia alla quale le popolazioni pagane attribuivano magici poteri perché ritenuta sede di un dio. Quel gesto fu ritenuto una vera sfida alla divinità e i pagani accorsero per assistere alla vendetta del dio offeso. Bonifacio ne approfittò per recare loro il messaggio evangelico. Ai piedi della quercia abbattuta eresse la prima chiesa dedicata a S. Pietro. Prima di organizzare la Chiesa sulla riva destra del Reno pensò alla fondazione, tra le regioni di Hessen e Turingia, di un'abbazia, che divenisse il centro propulsore della spiritualità e della cultura religiosa della Germania. Nacque così la celebre abbazia di Fulda, paragonabile per attività e prestigio alla benedettina Montecassino. Dopo aver predicato in Baviera e nella Sassonia, nel 732 venne scelto come primate della Germania, e scelse come sede arcivescovile la città di Magonza, pur esprimendo il desiderio di essere sepolto a Fulda. Già vecchio, eppur infaticabile, ripartì per la Frigia. Lo accompagnavano una cinquantina di monaci. Il 5 giugno 754 (secondo alcuni 755) aveva dato appuntamento presso Dokkum a un gruppo di catecumeni. Era il giorno di Pentecoste, e all'inizio della celebrazione della Messa i missionari vennero assaliti da un gruppo di Frisoni armati di spade. "Non temete -disse Bonifacio ai compagni- tutte le armi di questo mondo non possono uccidere la nostra anima". Quando la spada di un pagano si abbatté su di lui, cercò di ripararsi con una copia del De bona morte di Sant'Ambrogio, ma il fendente sfregiò il libro e mozzò il capo del martire. Questo testo venne, per alcuni secoli, conservato a Fulda come reliquia. Nell'iconografia della Chiesa viene infatti rappresentato vestito da vescovo che reca un pastorale tra le mani ed un libro trapassato da una spada. Le sue spoglie riposano nell'abbazia di Fulda e tutt'oggi sono considerate tra le più importanti reliquie per la nazione tedesca Considerato l'apostolo della Germania, viene festeggiato il 5 giugno come santo patrono anche dai sarti e dai birrai. Il 4 maggio 1919 papa Benedetto XV scrisse l'enciclica In Hac Tanta in cui commemorò l'evangelizzazione della Germania e celebrò la memoria di san Bonifacio. |
IL FRANCOBOLLO Emesso dalla Germania Dentellato 14 |
IL SANTINO |