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SAnta casilda
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Santa Pazienza




Casilda era, secondo una leggenda, la figlia di al-Mamun che a quel tempo era emiro di Toledo, la capitale religiosa della Spagna Islamica e a sua volta figlio di Esmail Dilum, fondatore della dinastia.

Esiste anche un'altra tradizione (sempre del secolo undicesimo) che la vorrebbe figlia di Ben Cannon, governatore di Cuenca.

La giovane principessa era conosciuta da tutti per la sua generosità, rivolta soprattutto ai diversi cristiani prigionieri, ai quali portava aiuto.

Un giorno Casilda venne sorpresa mentre portava del pane ai prigionieri ma la tradizione vuole che, al momento della "perquisizione", le pagnotte che recava con sé si siano trasformate in rose profumate.

Si racconta pure che Casilda fu colpita da un male misterioso e che i più bravi medici arabi non riuscirono a guarirla. I suoi amici cristiani le consigliarono di farsi portare a Briviesca, nei pressi di Burgos, e di immergersi nella fonte di San Vicente, sulle colline di Obarenes, celebre per le sue acque, ritenute prodigiose, cui facevano uso i pellegrini, specie quelli affetti da emorragie.

L'acqua "miracolosa" la guarì e per questo la fanciulla si convertì al Cristianesimo, ma senza scalpore e, ricevuto il battesimo, abbandonò la città per vivere da anacoreta in un romitorio presso il laghetto che in seguito prese il suo nome.

Si è tramandato che la morte la colse centenaria, ancora nel suo eremo, mentre già correvano voci di suoi miracoli ma l'anno esatto della morte in realtà non è noto.
Il suo corpo fu deposto in un'umile tomba, scavata nelle viscere della roccia, ove rimase fino al 1529, quando i suoi resti vennero trasferiti nella chiesa di San Vicente. Il 21 agosto 1750 le sue reliquie furono traslate nel nuovo santuario a lei dedicato.

Casilda, da sempre molto venerata, è raffigurata in opere di artisti come Murillo, Zurbarán, Bayeu y Subias, sempre vestita con abiti sontuosi, tipici della loro epoca.

La festa liturgica si celebra il 9 aprile.

IL FRANCOBOLLO



Emesso dalla Spagna
il 24 marzo 1962,
riproduce un'opera del pittore
Francisco de Zurbaràn.

Dentellato 13 1/2
Yvert 1085
IL SANTINO