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SAnt'elisabetta d'ungheria
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Santa Pazienza




Figlia del re Andrea II d’Ungheria e di Gertrude di Merano (discendente diretta di Carlo Magno), Elisabetta nacque nel 1207 nel castello che il padre si era fatto costruire a Sárospatak, nel nord dell’Ungheria.

Nel 1211 lasciò la corte paterna con una ricchissima dote e fu condotta al castello di Wartburg in Turingia, per essere cresciuta nella famiglia del futuro sposo Ermanno, primogenito del langravio Ermanno I, che secondo la leggenda sarebbe stato avvisato da un trovatore della nascita della bambina, “una meravigliosa stella” la cui santità si sarebbe irraggiata in tutto il mondo. In realtà, e molto più prosaicamente, la bambina era stata destinata in moglie, esattamente come era successo alla sua sorella maggiore Anna Maria che era andata sposa a tsar Ivan Asen II di Bulgaria, ad uno dei potenziali alleati del padre nella sua lotta contro l’imperatore Ottone IV.

La forzatura del fidanzamento non impedì tuttavia ai due ragazzi, tra l’altro animati ambedue da una profonda spiritualità, di instaurare un solido legame di affetto e amicizia che sarebbe con tutta probabilità sfociato in un matrimonio felice. Ermanno però morì nel 1216, appena sedicenne, e l’anno successivo anche suo padre Ermanno I venne meno. Elisabetta fu così data in sposa al secondogenito Ludovico IV, detto il Santo, che aveva ereditato il langraviato; il matrimonio si celebrò nel 1221 e da esso nacquero tre figli.

Pur partecipando a pieno titolo alla vita di corte ed ai suoi impegni mondani, Elisabetta si distinse subito per la sua attività caritatevole: un episodio comunemente ripreso dall’iconografia la vede portare ai poveri del pane dentro al suo grembiule; alla domanda del marito, incontrato per caso, circa il contenuto del grembiule, Elisabetta risponde lasciando cadere le cocche da cui cadono, in luogo del pane, magnifiche rose fresche.

Risale a questo periodo l’incontro con alcuni frati minori giunti in Germania a portare il messaggio di Francesco (allora ancora vivente) e accolti dai signori di Turingia, che li aiutarono e fecero edificare per loro una cappella. Uno di quei frati divenne consigliere spirituale di Elisabetta.

Quando nel settembre del 1227 Ludovico IV morì ad Otranto mentre aspettava per imbarcarsi con Federico II, suo cugino, alla volta della Terra Santa per partecipare alla sesta crociata, Elisabetta entrò nel Terz'Ordine francescano e si dedicò in particolar modo alla cura dei malati, impegnandosi nella costruzione dell’ospedale di Marburgo, dove si ritirò fino alla morte, avvenuta il 17 novembre del 1231.

Appena quattro anni dopo, il giorno della Pentecoste del 1235, papa Gregorio IX la proclamò santa, fissando la sua memoria liturgica al 19 novembre per evitare che si sovrapponesse a quella di san Gregorio il Taumaturgo; la riforma del Messale Romano voluta nel 1969 da Paolo VI stabilì che la sua festa fosse celebrata, come d’uso, nel dies natalis del 17, ma in Ungheria (dove è particolarmente venerata) e in tutta l’area germanofona rimane tuttora in uso la data del 19 novembre.

IL FRANCOBOLLO



Emesso dall'Ungheria
il 27 aprile 2007
per l'ottavo centenario della nascita

Yvert 4185
Dentellatura 13 x 13¼


IL SANTINO