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Gastone (Vedastus) nacque nel 453 a Villac, nei pressi di Arras, in Aquitania, da una ricca famiglia gallo-romana. Attratto da un ideale di vita ascetica, ancora giovane lasciò la famiglia per vivere da eremita nei pressi di Toul, in Lorena, ove il vescovo lo ordinò sacerdote. In città si stava già diffondendo la fama della sua santità, quando, nel 496, ebbe un incontro con il re Clodoveo che, ritornando vincitore dalla battaglia di Tolbiac, aveva deciso di farsi battezzare. Il re, mentre stava per essere sconfitto durante i combattimenti con gli Alemanni, si era ricordato che la moglie Clotilde gli aveva suggerito di rivolgersi a Cristo in caso di difficoltà. È tradizione che in quel frangente egli ebbe a gridare: "O Gesù Cristo, che Clotilde dice che sei il vivente Figlio del Dio, ti chiamo in mio aiuto e, se mi darai la vittoria, crederò in te e mi farò battezzare". Subito dopo vinse la battaglia quindi, recatosi da Gastone, volle essere istruito sulla fede cattolica. Il 24 dicembre si fece accompagnare a Reims, dal vescovo Remigio, per ricevere il battesimo. Questo fu un momento molto importante della storia di Francia, perché alla conversione del sovrano seguì quella di tutto il suo popolo, guerrieri compresi. Quando Clodoveo lasciò Reims, affidò Gastone a Remigio che, nel 500, dopo averlo nominato vescovo, lo mandò ad Arras ove, dopo le invasioni degli Unni, era sparita ogni traccia di cristianesimo. Gastone si mise subito ad evangelizzare nuovamente tutta la regione, compiendo miracoli. Guarì molti malati, cambiò l'acqua in vino, liberò molti indemoniati. La Legenda aurea racconta che, appena giunto ad Arras, trovò una chiesa invasa dai rovi ove un orso aveva fatto la sua tana. Una tradizione popolare vuole che Gastone abbia ordinato al plantigrado di seguirlo e che esso divenne suo fedele compagno. Viene anche raffigurato assieme ad un lupo, con un’oca in bocca, perché egli ordinò al canide di lasciarla libera e, continua la leggenda, essa fu restituita, viva, al proprietario. San Remigio, apprezzando il suo attivismo, gli affidò anche la diocesi di Cambrai, che fu riunita ad Arras fino all'XI secolo. Quando il sant’uomo ebbe sentore che era giunta ora di lasciare questo mondo, riunì tutti i sacerdoti, diede loro le sue ultime raccomandazioni e morì serenamente ad Arras, dopo circa 40 anni d’episcopato, mentre un canto angelico si avvertiva per tutta la casa. Una leggenda racconta che, in quella gelida notte d'inverno, il 6 febbraio dell’anno 540, gli abitanti della zona osservarono una nuvola, avente la forma di un globo di fuoco (il fenomeno durò circa due ore), che salì al cielo lasciando la casa di Gastone. In seguito avvennero parecchi prodigi che alimentarono e diffusero il suo culto. Qualche tempo dopo la sua scomparsa un furioso incendio divorò il quartiere dove si trovava l’ex abitazione del defunto. Una donna di nome Abite disse di aver visto il defunto intento ad allontanare le fiamme da quella casa. Nel IX secolo il mare della Bretagna era ricchissimo di pesce e i monasteri vi mandavano i propri pescatori. Nell'anno 875 i monaci di quello dedicato a san Vedastus chiesero agli altri il pagamento di un obolo di due soldi. Molti si rifiutarono ma, appena uscirono in mare, furono sorpresi da una tempesta che stava per farli affondare mentre quelli che avevano accettato “il pizzo”, tornarono con le reti colme di pesci. Ogni anno, in memoria di questo fatto, i marinai dell'Artois fanno una donazione al monastero dedicato al santo. San Gastone è commemorato il 6 febbraio; egli è patrono di Arras, Boulogne-sur-Mer e Saint-Omer. È invocato dai genitori che hanno bambini che tardano a camminare. |
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