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beata giovanna d'aviz | ||
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E' difficile immaginare per una santa natali più nobili di quelli di Giovanna di Aviz. Secondogenita di Alfonso V, re del Portogallo, e di Isabella di Coimbra, la piccola vide la luce il 6 febbraio del 1452 a Lisbona, pochi mesi dopo la morte del fratello maggiore Giovanni, e questo la rese di fatto principessa ereditaria. Mantenne questo titolo fino al 3 marzo del 1455, quando la nascita del terzogenito Giovanni II, secondo le regole di successione al trono in vigore all'epoca, la restituì al rango di infanta. Giovanna crebbe nell'ambiente di corte, e ricevette l'educazione che conveniva ad una principessa la cui antica casata di Aviz dominava da quasi un secolo uno dei regni più potenti d'Europa, particolarmente impegnato in quel periodo storico nello sforzo di espansione commerciale e coloniale verso l'Africa e, in prospettiva, l'Asia. Ala morte della madre, avvenuta pochi mesi dopo la nascita di Giovanni II, fu la zia materna Filippa di Coimbra, che pur non essendo monaca viveva nel monastero di Odivelas, ad occuparsi dei nipoti, la piccola Giovanna e il neonato Giovanni., e fu forse a causa dell'influenza della zia che Giovanna, fin da giovane, espresse il desiderio di ritirarsi in convento e farsi monaca. Tale proposito incontrò però l'opposizione del padre, Alfonso V, che non le permise di prendere i voti perché, essendo la seconda nella linea di successione sul trono del Portogallo, c'era bisogno di lei a corte. Giovanna infatti fu chiamata per ben due volte ad esercitare la reggenza sul regno del Portogallo. La prima volta accadde nel biennio 1470-71, quando Alfonso V volle al suo fianco Giovanni nella campagna contro i musulmani del NordAfrica, che portò alla presa di Tangeri e gli valse il soprannome di Africano. Quattro anni più tardi, fu la guerra di successione castigliana a portare fuori dai confini portoghesi padre e figlio, affidando ancora una volta la reggenza a Giovanna. A spingere Alfonso V a contrastare i propositi monacali di Giovanna c'era anche la preoccupazione, che il casato d'Aviz restasse senza un erede, dal momento che il figlio Giovanni non aveva ancora discendenza. Il re esercitò dunque forti pressioni sulla figlia affinché si accasasse, e tra i pretendenti alla mano dell'infanta di Portogallo si annoverarono ben presto teste coronate (o potenzialmente tali) di mezza Europa. Giovanna però, fermamente intenzionata a prendere i voti, rifiutò tutte le proposte e finalmente, nel maggio del 1475, la nascita del piccolo Alfonso, figlio di Giovanni, assicurando un futuro erede al trono, la rese libera di entrare nel Monastero del Gesù, nella città di Aveiro Pur vestendo l'abito monacale, Giovanna continuò a seguire saltuariamente gli affari di stato e restò sempre grande sostenitrice e consigliera del fratello, anche se questo la costringeva a lasciare per brevi periodi le mura del convento, esponendola al contempo alle perduranti pressioni del padre, che non aveva perso la speranza di realizzare, tramite il matrimonio della figlia. qualche alleanza di spicco con altre case regnanti, in particolare quella d'Inghilterra e quella d'Austria. Giovanna però respinse fermamente ogni proposta e fece sempre ritorno al suo convento domenicano, tra le cui mura condusse una vita di austera penitenza e di umiltà, e dove rimase fino alla morte, avvenuta il 12 maggio del 1490. Subito dopo la morte si sparse la voce di molte guarigioni e di miracoli di Giovanna. Il suo culto riprese in seguito forza sul finire del diciassettesimo secolo, e papa Innocenzo III la proclamò beata il 4 aprile del 1693. |
IL FRANCOBOLLO Dentellato 14 ½ |
IL SANTINO |