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SAn gregorio di tours | ||
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Georgius Florentius Gregorius nacque a Clermont-Ferrand, che all'epoca si chiamava Urbs Arverna, sul finire del 538 o, secondo taluni, nei primi mesi del 539. ma se vi è discordanza sulla sua data di nascita, gli studiosi sono d'accordo nel riconoscere la nobiltà dei suoi natali. Gregorius proveniva infatti da una antica famiglia gallo-romana che aveva avuto tra i suoi membri diversi senatori ed era stata una delle prime a convertirsi al Cristianesimo. Tra i suoi ascendenti ci furono anche numerosi vescovi, molti dei quali in seguito canonizzati, come san Gallo e san Nicezio. Lo stesso terzo nome del giovanetto, con il quale sarà poi ricordato dalle generazioni a venire, gli fu imposto per onorare lo zio materno san Gregorio di Langres, vescovo di Autun, deceduto nei primi giorni del 539; è appunto questo particolare uno degli argomenti più validi a sostegno della tesi di coloro che datano ai primi mesi del 539 la nascita del nostro Gregorio. Rimasto orfano di padre, della sua educazione si incaricarono prima Gallo e poi Nicezio, fino a che, intorno al 563, fu ordinato diacono. La vita del giovane Gregorio fu caratterizzata da numerose malattie e da una sviscerata passione per la lettura. Dai suoi scritti si evince infatti che conosceva la Cronaca di Eusebio (nella traduzione di san Girolamo), la Storia Ecclesiastica, le Ricognizioni di Clemente, il Libro degli Uomini Illustri di s. Girolamo, e tante altre passioni di martiri e vite di santi. Conosceva sicuramente anche i classici: Sallustio, Plinio, Cicerone e in particolare Virgilio, che amava citare spesso, e del quale aveva mandato a memoria lunghi frammenti. Non c'è dunque da stupirsi che, una volta divenuto vescovo di Tours succedendo al cugino Eufronio, si sia dedicato ad ampliare la biblioteca della diocesi, sfruttando tra l'altro le sue conoscenze per scrivere in prima persona diverse opere agiografiche. Ai Miracoli di san Martino di Tours dedicò ben quattro libri, ma bisogna considerare che il culto di san Martino era all'epoca molto sentito in Francia e che Gregorio era fortemente motivato ad alimentarlo al fine di rafforzare al tempo stesso l'importanza della sua città. Tours si trovava infatti in una posizione nodale, all'incrocio di ben cinque strade romane, e costituiva il punto ideale d'incontro tra la cultura merovingia che si andava sviluppando a nord ovest, e quella gallo-romana che restava dominante nel sud della Francia. I natali illustri di Gregorio, i suoi studi, e l'importanza della sua sede vescovile, gli consentirono di avere rapporti con diversi sovrani merovingi, esercitando su di essi la propria influenza. E' in questa doppia veste, di erudito conoscitore delle storie e delle leggende religiose e di osservatore privilegiato delle trasformazioni sociali e politiche della Francia del VI secolo, che Gregorio fondò una fama di cronista e agiografo destinata a durare nei secoli, influenzando contemporanei e successori. La sua opera più importante, conosciuta anche come Historia Francorum, è costituita dai Decem libros historiarum. Tra le agiografie, oltre ai quattro libri dedicati a san Martino, sono da segnalare i Septem libri miraculorum, e il De gloria martirum. Scrisse inoltre un manuale, il De cursu stellarum ratio, nel quale stabiliva i principi per determinare l'orario esatto delle funzioni notturne a partire dalla posizione defgli astri. Mentre sull'importanza della sua figura non c'è discussione, ancora una volta le opinioni degli studiosi divergono sulla data della sua morte che, situata dai più nel novembre del 594, viene da altri spostata avanti o indietro di oltre un anno. Il giorno sul quale converge la maggioranza dei pareri è quello del 17 novembre, scelto dalla Chiesa per onorare la sua memoria. |
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