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Santa Pazienza




Yves Hélori de Kermartin nacque a Minihy de Tréguier (Bretagna) nel 1253, durante il regno di re Luigi IX (il santo).

I suoi genitori, modesti nobili bretoni, all’età di 14 anni lo inviarono all'università di Parigi, inizialmente per studiare lettere, diritto e teologia. Continuò i suoi studi ad Orlèans sotto la guida del precettore Jean de Kerc'hoz che in seguito divenne suo discepolo. Occorrevano giudici ben istruiti nel nuovo diritto e Yves Hélori fu destinato dall’Arcidiacono di Rennes (un assistente del vescovo di allora) ad assumere le funzioni di “ufficiale di giustizia ecclesiastica”.

Dal 1280 al 1284 Yves rimase in quella città ove si prese cura di due orfani privandosi di molte necessità per nutrire gli infelici. Destinato dal vescovo di Tréguier ad esercitare l’incarico nella sua terra natale, si mise in viaggio e, durante il cammino, vendette il cavallo avuto in regalo dal prelato e donò ai poveri il denaro ricavatone. A Tréguier, dopo essere stato ordinato sacerdote, gli fu affidata la parrocchia di Tredrez e più tardi quella di Louannec.

Yves è stato un modello, non solo come sacerdote, ma pure come avvocato e giudice. Ciò di cui si viene a conoscenza, attraverso il processo di canonizzazione, sono le trasformazioni e conversioni che operava con i sermoni, le visite e le sue interviste con le persone. Arrivò a predicare cinque volte nello stesso giorno ed in posti diversi.

Era un prete umile e faceva lunghi viaggi per fornire la speranza di Dio alle sottosviluppate genti della campagna bretone. Si spostava sempre a piedi; mai a cavallo. A Tredrez, quando ne era rettore, nutriva tutti gli infelici. Una volta decise distribuire loro il poco pane che gli restava. Lo tagliò tutto, in modo che ognuno ne ricevesse una fetta uguale, tra lo stupore del vicario che aveva messo da parte un pezzo per lui.

Come avvocato, Yves stupiva tutti per il suo modo d’agire; "advocatus erat, sed non latro, res mirabilis populo" questo detto in latino ha attraversato i secoli. Come poteva egli essere avvocato e contemporaneamente giudice? Accettava dunque di perorare per i non abbienti senza onorari ed andava pure a chiedere agli assistenti di giustizia, notai o cancellieri, di ridurre le loro spese. Oggi è considerato il patrono degli avvocati, magistrati e notai, non soltanto in Bretagna ma in tutta la Francia e in molte altre nazioni.

Le statue ci mostrano Yves in veste di giudice, tra il ricco ed il nullatenente. L’agiato si riconosce dai suoi bei vestiti e per l'alterigia (ad esempio, il cappello sulla testa) mentre il dimesso è a capo scoperto.

Per aiutare i miseri abbandonò i suoi ricchi vestiti. Un giorno regalò ad alcuni affamati il suo grano prima che fosse maturo ed ad altri che avevano freddo i suoi boschi cedui. Seppelliva i morti abbandonati, accoglieva spesso in casa propria famiglie di bisognosi, come testimoniò la vedova Rivallon: "Mio marito, io stessa e i quattro bambini fummo accolti con molta gioia e durante undici anni egli ci fornì alimenti ed abiti”

Nel 1297 Yves si dimise dal suo incarico per dedicarsi solo agli indigenti ospitati nel suo castello di Minihy, dove morì il 19 maggio 1303. La sua fama di santità era così grande che la folla si spartì i pezzi delle sue misere vesti per farne delle reliquie e da quel giorno il popolo, il clero, le autorità, i duchi Giovanni III e Carlo di Montfort, il re Filippo di Valois, reclamarono la sua canonizzazione.

La procedura fu rapida a testimonianza dell’ammirazione di tutti per la sua vita ed egli fu dichiarato santo il 19 maggio 1347 da papa Clemente VI.
IL FRANCOBOLLO



Emesso dalla Francia
il 19 maggio 1956

Numero Yvert 1063
Dentellato 13
IL SANTINO