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La "belgerette" (pastorella
di pecore), Jeanne d’Arc, nacque da Jacques d’Arc e Isabelle
Romée il 6 gennaio 1412 a Domrémy, piccolo villaggio della
Lorena. Jeanne, che non sapeva né leggere né scrivere, frequentava la vicina chiesa di Notre-Dame-de-Bermont, ove suo zio era sacerdote. All’età di tredici anni intese una voce che le diceva: "Sii buona e prudente, e va spesso alla chiesa". Scorgerà in seguito, in mezzo ad una gran luce, l’arcangelo Michele, e le sante Margherita d’Antiochia e Caterina d’Alessandria. L’Arcangelo le chiederà "di ricacciare gli Inglesi fuori del paese" e suo padre pensò che fosse pazza. Si rivolse allora al capitano Baudricourt, che risiedeva a Vaucouleurs. Quando, nel febbraio 1429 Domrémy fu attaccata dagli Inglesi, gli abitanti di Vaucouleurs offrirono contributi per fornirle un cavallo ed un’armatura. Baudricourt fornirà a Jeanne una spada ed una scorta di sei uomini d’armi, per condurla a Chinon ove era Carlo VII, non ancora consacrato re. Partì il 23 febbraio ed arrivò a destinazione dopo undici giorni; il futuro re, dopo due giorni d’attesa, la ricevette. Per metterla alla prova, si confuse tra i presenti. Jeanne si diresse verso di lui, senza esitazione, dichiarando che era stata inviata da Dio per condurlo a Reims, a farsi incoronare re, e per cacciare gli Inglesi. Il delfino, che diffidava, chiese ai suoi prelati di assicurarsi che fosse una buona cristiana e non una strega. Jeanne rispose ai dignitari ecclesiastici, che desideravano un segno: "In nome di Dio, non sono venuta a Poitiers per dare segno. Conducetemi ad Orléans e vi dimostrerò che sono stata inviata". Orléans, città dei primi Capetingi ed ultima località posseduta da Carlo VII, a nord della Loira, resisteva con coraggio all’assedio degli Inglesi. La giovane, dotata di un'armatura e di uno stendardo, assunse il comando di una scorta composta di capitani e di giovani principi della corte (fra i quali il duca d’Alençon e Gilles de Rais) riuscendo a liberare Orléans e a riportare la vittoria di Patay. Il successo dell’impresa avrà una ripercussione straordinaria in tutta la Francia, ma Carlo VII esiterà ancora due mesi prima di accettare, il 17 luglio 1429, di farsi incoronare a Reims. Giovanna non riuscì a condurre a termine il suo progetto di liberare la Francia dagli Anglo-Borgognoni. Nel 1430, mentre marciava verso Compiègne, fu catturata da Giovanni di Lussemburgo, che la venderà ai suoi nemici. Tradotta a Rouen davanti ad un tribunale d’ecclesiastici, dopo estenuanti interrogatori fu condannata, per eresia, ed arsa viva il 30 maggio 1431. Gli Inglesi per disprezzo gettarono le sue ceneri nella Senna. Ingiuria gravissima, mai perdonata dai Francesi, che riabilitarono Jeanne nel 1456. Proclamata santa nel 1920 da papa Benedetto XV, è commemorata il 30 maggio. |
IL FRANCOBOLLO Emesso dalla Francia il 18 XI 1968. Raffigura Giovanna d'Arco alla sua partenza da Vaucouleurs con la scorta fornitale da Baudricourt. Yvert n° 1579 Dentellatura 13 |
IL SANTINO |