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SAn giovanni de britto
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Santa Pazienza




João de Brito, nacque a Lisbona il primo marzo 1647. Figlio del viceré di Rio de Janeiro, imparentato con la casa reale portoghese, visse come paggio alla corte del principe Pietro II, figlio del re Giovanni IV di Braganza.

Qualche anno dopo, ammalatosi gravemente, la madre donna Brites Pereira, promise a san Francesco Saverio che se suo figlio fosse guarito lo avrebbe vestito per un anno con l'abito dei "figli di Sant'Ignazio di Loyola". Il voto fu mantenuto, il giovane ne fu molto contento e compiuto i sedici anni, chiese di entrare nella Compagnia di Gesù.

Svolse il noviziato a Evora, quando, ammalatosi di nuovo, venne trasferito a Coimbra. Una volta guarito chiese di essere inviato missionario in India. Il suo desiderio venne esaudito: nel 1673, dopo essere stato consacrato sacerdote, nonostante l'opposizione materna si trasferì a Madura nell'India sud-orientale.

Il viaggio lo portò dapprima nelle Canarie, poi in Mozambico ed in seguito raggiunse Goa dove, sulla tomba di Francesco Saverio, promise di dedicare tutta la vita alla conversione degli indiani.
Dopo aver appreso la lingua tamil, per potersi occupare dei paria senza nuocere al suo apostolato presso la popolazione di casta, adottò il genere di vita dei saniassi o Sadhu (santoni indù). Si spostava vestito di una tunica rossa e portando un turbante e dei sandali, una canna come bastone e un'anfora di rame al braccio per l'acqua. Si nutriva di riso, latte e erbe, secondo la dieta alimentare dei santoni, solo una volta al giorno.

La sua opera di evangelizzazione ebbe successo e ciò irritava le autorità. Una notte, mentre stava battezzando duecento catecumeni, venne assalito e barbaramente percosso.

Nel 1685 venne nominato superiore ed un anno dopo partì per il regno di Marava, dove in pochi mesi battezzò 2000 persone. Qui ottenne la conversione di un principe della casa reale, che aveva cinque mogli ma si decise a ripudiarne quattro pur di ricevere il battesimo da Giovanni. Una delle mogli ripudiate, che era parente del re, si lamentò a corte del comportamento del principe.

Il sovrano ordinò allora di bruciare le chiese dei cristiani e fece arrestare Giovanni. Dopo averlo imprigionato e torturato lo mandò da suo fratello, governatore di una provincia ai confini del regno, lontano da occhi indiscreti, per ucciderlo. In una lettera spedita dal carcere, Giovanni confessava al sacerdote Francesco Lainez: "Essendo virtù la colpa di cui mi accusano, il soffrire per essa è per me grande gioia."

Dopo una difficile trasferta, il 4 febbraio 1693, giunse a Oriyur, dove fu decapitato.

Beatificato da papa Pio IX il 18 maggio 1859 e canonizzato da Pio XII il 22 giugno 1947, viene ricordato il 4 di febbraio

IL FRANCOBOLLO



Emesso dal Portogallo
il 28 maggio 1948
in occasione del
terzo centenario della nascita

Yvert 705
Dentellato 12 x 11 ½

IL SANTINO