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SAn lucio di coira
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Santa Pazienza




Benché sia venerato come patrono del Liechtenstein e della diocesi di Coira, e nonostante molte chiese di quella che per gli antichi romani fu la Rezia affermino di conservare le sue reliquie, sulla reale esistenza di Lucio è lecito avanzare più di un dubbio.

Secondo una tradizione svizzera, sarebbe vissuto agli inizi del V secolo nella zona di Coira, dove la sua fama di saggio eremita avrebbe attirato molti fedeli, contribuendo quindi all’evangelizzazione della regione. Entrato in contrasto con il governatore pagano della città, fu da questi fatto gettare in un pozzo sul passo montano del Sankt Luzisteig, situato al confine tra il Cantone dei Grigioni e il Liechtenstein.

Nella stessa Coira, dove fin dall’VIII secolo è vivo il suo culto, circola però anche un’altra leggenda che lo vuole addirittura di stirpe reale, figlio di un re nella Britannia del II secolo, che secondo una versione del Liber pontificalis del VI secolo avrebbe inviato una missiva a papa Eleuterio (174-189) chiedendogli di essere fatto cristiano e sollecitando l’invio di missionari per evangelizzare il suo popolo. Una volta portata la fede nei suoi territori, Lucio sarebbe poi a sua volta divenuto missionario, e in questa veste sarebbe andato incontro al martirio a Coira.

Questa narrazione venne in seguito ripresa dal venerabile Beda sia nel Chronicon che nella Historia Ecclesiastica, dove si spinge ad affermare che in seguito a questi fatti la Britannia fu cristiana almeno fino all’epoca delle persecuzioni di Diocleziano, e le sue tesi sono accreditate anche in testi posteriori, come la Historia Brittonum del IX secolo, e la celeberrima (ancorché molto romanzata, tanto da essere da molti indicata come la vera precorritrice dei poemi del ciclo arturiano) Historia Regum Britanniae di Goffredo di Monmouth poco dopo l’anno 1000.

Nella realtà, a parte la stranezza di un re inglese che abbandona il suo regno per andare a fare il missionario eremita sulle Alpi Retiche, non c’è alcuna evidenza storica dell'esistenza di un re Lucio di Britannia nel II secolo, il che ha fatto pensare a molti studiosi che all’origine di tutto vi sia la sovrapposizione tra una leggenda popolare svizzera del V secolo e un errore, magari semplicemente di trascrizione, nella narrazione che riferisce sì della conversione di un re Lucio vissuto nel II secolo, ma in tutt’altra parte del mondo, ed esattamente a Edessa, nella Mesopotamia settentrionale.

Su questa città, che verso la fine del II secolo era una città-stato nella zona di confine tra l’impero romano e il regno dei Parti, regnava Agbar IX il Grande, l’unico sovrano di cui si abbia notizia certa di una conversione al cristianesimo durante il papato di Eleuterio. E ad Agbar i romani si riferivano con il suo nome “latino” di Lucius Aelius Septimius, mentre la fortezza più importante e meglio difesa di Edessa era nota come Britum Edessenorurn.

Credibile quindi nel corso dei secoli seguenti si sia verificato un errore, e che il “re di Brito” sia poi diventato un “re di Britannia”, specialmente in un epoca come il VII secolo, quando una figura del genere sarebbe stata di grande utilità per dimostrare l'origine romana della chiesa in Gran Bretagna, e contrastare così le posizioni “eretiche” dei vescovi della Northumbria.

Una storia, quella di Lucio di Coira destinata a tornare di grande attualità dopo quasi un millennio, quando al tempo dello scisma anglicano di Enrico VIII la figura di Lucio fu usata nelle polemiche tra cattolici e protestanti: gli uni lo consideravano una prova della supremazia papale fin dall'inizio, mentre gli altri lo usavano per sostenere le rivendicazioni del primato di una chiesa nazionale britannica fondata da un re.

Su una cosa sono tutti concordi: sarebbe morto il 3 dicembre, anche se non si sa di quale anno e di quale secolo... e in questa data il Martirologio Romano fissa la sua ricorrenza.

 

IL FRANCOBOLLO



Emesso dal Liechtenstein
il 14 marzo 1946

Yvert 222
Dentellato 11¾

IL SANTINO