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Potrà sembrare strano che il rampollo di una famiglia nobiliare legata per parte paterna agli imperatori tedeschi della dinastia salica e per parte materna ai conti di Lorena abbia finito col diventare patrono delle partorienti, eppure è proprio la nobiltà della sua "prima nascita" a porre le premesse di questa apparente stranezza. Suo padre era il conte Eriberto di Gennep il quale, d'accordo con la madre, volle per questo suo figlio cadetto una carriera religiosa che gli consentisse di godere di una discreta fonte di reddito tramite gli incarichi prestigiosi presso la corte imperiale, che la parentela con i regnanti potevano assicurargli. Norberto, che era nato nel 1080 (1085, secondo altre ricostruzioni), divenne dunque prima canonico della collegiata della chiesa di S. Vittore a Xanten, nella Renania settentrionale e poi suddiacono. Si trasferì quindi alla corte di Enrico V, dove ottenne l'incarico di elemosiniere e confessore dell'imperatore. La brillante vita di corte, che condivideva con altri giovani nobili, gli fece ben presto dimenticare quello che avrebbe dovuto essere il successivo passo della sua vita religiosa: l'ordinazione a diacono. Questa "prima vita" di Norberto era però destinata a finire nel 1115: colpito da un fulmine durante un furioso temporale che lo aveva sorpreso mentre si recava ad un convegno amoroso, cadde da cavallo e restò tramortito a terra. Quando si riebbe le sue prime parole furono le stesse di Saulo sulla via di Damasco: "Che devo fare, Signore?". Iniziò quel giorno la sua "seconda vita", ed è per essere, secondo le sue stesse parole, "nato due volte" che Norberto è invocato come protettore delle partorienti. Interpretando quanto gli era accaduto come una chiamata di Dio, si ritirò in una abbazia benedettina dove fu ordinato diacono. Rinunciò quindi a tutti i suoi averi, che investì nella costruzione dell'abbazia di Fürstenberg, e si diede ad una vita itinerante di preghiera e predicazione. Ottenuta l'autorizzazione da papa Gelasio II, partì per la Francia. Ben presto però la sua predicazione, indirizzata anche contro i peccati del clero, gli attirò critiche e inimicizie, tanto che papa Callisto II preferì assegnargli una sede stabile, nella valle di Prémontré, al centro di una foresta della Piccardia. Ecco dunque spiegato perché viene a volte chiamato Norberto da Xanten, con riferimento alla sua "prima nascita", e altre volte Norberto da Prémontré. In quella vallata, donata a Norberto da Barthélemy di Jur, vescovo della vicina città di Laon, sorse ben presto un convento e fu fondato un nuovo ordine monastico, quello dei Canonici Regolari Premostratensi, che aderì alla regola agostiniana. I conventi "norbertini" accolsero inizialmente anche le donne, che vivevano in edifici separati e osservavano la clausura. Nel 1198 però papa Innocenzo III, con la bolla De non recipiendis sororibus decretò l'esclusione delle suore dall'ordine. Nel frattempo Norberto, che aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita alla corte dell'imperatore Lotario III, in qualità di consigliere e cancelliere, era morto a Magdeburgo, città della quale era stato consacrato vescovo, il 6 giugno del 1134. |
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