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SAn sebastiano
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Santa Pazienza




Secondo la leggenda il santo nacque in Milano verso il 263.

Il padre, un nobile cristiano di Narbona (Gallia), durante un suo viaggio a Milano conobbe una giovane del luogo e la sposò ed é  per questo che  Sebastiano è considerato un santo franco-italiano.

Dopo alcuni anni, ormai adulto, Sebastiano si recò  a Roma, ove Diocleziano  lo  nominò  capitano della guardia Pretoriana, ossia  comandante dell’importante prima coorte della prima legione creata per la difesa dell'Imperatore.

Quando l'imperatore, che aveva un profondo odio verso i fedeli a Cristo, scoprì che Sebastiano era cristiano esclamò: “Io ti ho sempre tenuto fra i maggiorenti del mio palazzo e tu hai operato nell’ombra contro di me”. Lo condannò quindi a morire, trafitto da frecce.

Sempre secondo la tradizione, dopo l’esecuzione fu abbandonato perché creduto morto . Ma egli, che non lo era, fu amorevolmente soccorso e curato da una cristiana che riuscì a farlo guarire.

Si narra che, cercando il martirio, sia ritornato da Diocleziano per rimproverarlo e  che questi  abbia ordinato di flagellarlo a morte, per poi gettarne il corpo nella Cloaca Maxima.

Ambrogio (340-397) nel suo Commento al salmo 118 riferisce che Sebastiano era originario di Milano e  che da lì si era trasferito a Roma.

Informazioni e leggende sulla sua vita sono narrate nella Legenda Aurea scritta da Jacopo da Varagine e in particolare nella Passio Sancti Sebastiani, opera a cura d’Arnobio il Giovane, monaco del quinto secolo.

Dato storico certo che ne testimonia il culto sin dai primi secoli, è l'inserimento del nome di Sebastiano nella Depositio martyrum, il più antico calendario della Chiesa di Roma, risalente al 354.

Le biografie e le leggende che lo narrano al servizio di Diocleziano a Roma, comprese quelle attestate da sant' Ambrogio, sono spurie perché l’imperatore citato non abitò mai a Roma.

Le spoglie del martire furono recuperate da pietose mani di donne cristiane e sepolte nelle note catacombe, oggi conosciute come "di San Sebastiano".

Il martire sarebbe stato ucciso sui gradus helagabali, ovvero i gradini di Elagabalo, identificabili, forse, presso il tempio Romano sul versante orientale del  colle palatino.

In quello stesso luogo fu eretta e dedicata una chiesa in suo onore.

E’ considerato il patrono degli arcieri, atleti, tappezzieri e vigili urbani.

La memoria liturgica ricorre il 20 gennaio
IL FRANCOBOLLO



Emesso dalla Croazia
il 16 febbraio 1944

Yvert 119
Dentellato 11 1/4
IL SANTINO