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SAnto stefano
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Santa Pazienza




Stephanos, in italiano Stefano, era uno di sette uomini selezionati e ordinati, dagli apostoli, a fornire sussidio ai poveri, alle vedove e agli anziani all'interno della comunità della chiesa primitiva. Un giovane evangelista dotato e rispettato per le sue abilità di predicatore. Le sue origini sono sconosciute ma il suo nome fa supporre che sia stato un ebreo ellenico. Tuttavia, secondo una tradizione del quinto secolo, Stephanos (in greco Coronato) era l’equivalente greco dell’aramaico Kelil e questo nome era inscritto su una lastra trovata su una tomba del primo secolo.

Stefano assisteva principalmente i convertiti Ellenici, con i quali gli apostoli avevano difficoltà di dialogo. La sua opera era ammirevole per le sue abilità oratorie e la chiesa lo aveva riconosciuto pubblicamente come uomo “di buona reputazione, colmo di santità e di saggezza”.

Purtroppo la sua testimonianza non era senza opposizione. I Libertini, i Cirenei, gli Alessandrini e gli abitanti della Cilicia nell’anno 33 o 34 lo sfidarono ad una disputa e rimasero confusi dalla sua eloquenza. Pieni di odio, testimoniarono il falso accusandolo di aver bestemmiato contro Mosè e contro Dio.

Lo sventurato fu lapidato da una folla impazzita e negli “Atti degli Apostoli” si afferma che alcune persone pie lo seppellirono, non lasciandolo in preda alle bestie selvagge, com’era consuetudine allora. Intanto nella città di Gerusalemme si scatenò una feroce caccia ai cristiani, comandata da quel Saulo che diverrà poi san Paolo. Dopo la morte di Stefano la storia delle sue reliquie entrò nella leggenda; il 3 dicembre 415 un sacerdote di nome Luciano di Kefar-Gamba ebbe in sogno l’apparizione di un venerabile vecchio con una lunga barba bianca e in abiti liturgici che gli indicò ove il martire fosse sepolto.

Secondo la tradizione i resti del protomartire vennero fortunosamente recuperati a Cafargamala, nei pressi di Gerusalemme, e furono immediatamente consegnati al vescovo Giovanni II e, dopo alterne vicende, distribuite fra le varie comunità cristiane. Nel 439 l’imperatrice Eudossia Atenaide, dopo aver fatto costruire una basilica in onore del santo, portò con se a Costantinopoli parte del corpo. Durante il pontificato di Pelagio II (579-590), per interessamento dell’imperatore Giustiniano I, le insigni reliquie furono traslate da Costantinopoli alla basilica di San Lorenzo fuori le mura di Roma, ove ogni 26 dicembre si commemora tale evento.

La reliquia del capo si esponeva nella basilica Ostiense. Il braccio destro, sotto il pontificato di Alessandro III (1159-1181), era esposto in una nicchia dell’Oratorio dedicato a Maria SS. ma a San Pietro in Vaticano oggi è conservato in un reliquiario d’argento, dono del cardinale Scipione Cobelluzi.
IL FRANCOBOLLO



Emesso dalla Francia
nel 1994.

La leggenda di santo Stefano
è riprodotta in una vetrata
della cattedrale di Le Mans
risalente al XII secolo.

Dentellato 12 1/2 x 13
Yvert 2859

IL SANTINO