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Santa Pazienza




Figlio di Luis Alfonso de Mogrovejo e Ana de Robles y Moran, Toribio Alfonso de Mogrovejo y Robledo nacque il 16 novembre 1538 a Mayorga, poco distante da Valladolid. La sua era una famiglia abbastanza importante e fin da piccolo fu avviato agli studi di diritto canonico a Valladolid. Dopo alcuni anni si trasferì all'università di Salamanca per studiare diritto civile ed ecclesiastico con suo zio Juan de Mogrovejo, professore in quell’università e nel Collegio Maggiore di San Salvador. Quando Giovanni III del Portogallo invitò Juan ad insegnare nella città di Coimbra Turibio seguì lo zio, e questo gli consentì di perfezionarsi presso la prestigiosa università di quella città.

Poco dopo il ritorno a Salamanca suo zio morì, e Turibio prese il suo posto all’università, guadagnando si presto fama di virtù ed erudizione, al punto di essere nominato inquisitore generale di Granada. Fu il re Filippo II a proporre a papa Gregorio XIII la sua nomina a arcivescovo di Lima, carica vacante da anni dopo la morte di Geronimo da Loayza. Ricevuta la nomina nel marzo del 1579, non essendo neppure sacerdote fu ordinato a Granada e poco dopo ricevette la consacrazione episcopale a Siviglia. Infine, nel settembre 1580, partì per la sua sede episcopale, dove arrivò nel maggio dell'anno successivo.

Sbarcò infatti nel porto di Paita (Perù) sul finire dell’aprile del 1581 e subito iniziò il suo lavoro di missionario viaggiando a piedi a Lima, battezzando e insegnando ai nativi. Prese possesso della sua sede il 12 maggio del 1581 e si dedicò da subito a risollevare un arcivescovado in grave declino spirituale, dove i viceré, che nei sei anni di vacanza avevano preso a intervenire negli affari ecclesiastici, commettevano molti abusi che i sacerdoti non osavano correggere, dando origine a pesanti interferenze del potere temporale su quello spirituale. Le misure prese contro gli abusi gli procurarono da subito molte inimicizie e atroci calunnie, ma Turibio tirava dritto, sostenendo che "L'unico che bisogna sempre accontentare è Nostro Signore".

Consapevole dell'enorme estensione della sua diocesi, che si estendeva per quasi mezzo milione di chilometri quadrati, una volta ristabilite le giuste distanze tra potere religioso e potere politico si dedicò a una lunghissima visita pastorale che a partire dal 1584 e nell’arco di un quinquennio lo vide percorrere (prevalentemente a piedi) il nord della sierra peruviana da Lima a Cajamarca, passando per Chachapoyas e Moyobamba. Durante questo viaggio, oltre a battezzare molti di coloro che sarebbero poi diventati i “santi del Perù”, apprese le lingue locali.

Durante la seconda visita pastorale, effettuata tra il 1593 e il 1597, si diresse nuovamente verso nord, ma questa volta attraverso la zona costiera del dipartimento di Áncash, Trujillo e Lambayeque. Nei periodi di permanenza a Lima curò la pubblicazione del catechismo in spagnolo, quechua e aymara, oltre a fondare il primo seminario di tutta l'America Latina.

La terza visita pastorale, iniziata nel gennaio 1605, rimase incompiuta perché una volta giunto nella città di Pacasmayo Turibio contrasse una malattia tropicale che lo costrinse a interrompere il suo viaggio per ritirarsi, pur continuando a predicare e lavorare, nel convento di Sant'Agostino nella città costiera di Zaña. Lì fece testamento, lasciando ai suoi servitori i suoi effetti personali e ai poveri il resto delle sue proprietà e morì alle tre e mezza del pomeriggio del Giovedì Santo, il 23 marzo 1606.

Il suo processo di canonizzazione fu avviato immediatamente avviato, e dopo essere stato beatificato da papa Innocenzo XI il 28 giugno 1679, con la bolla Laudeamus, fu canonizzato il 10 dicembre 1726 da papa Benedetto XIII. Celebrato fino a qualche anno fa (e tuttora nel suo Perù) il 27 di aprile, il Nuovo Martirologio Romano fissa la sua festa nel dies natalis del 23 marzo.

IL FRANCOBOLLO




Emesso dal Perù
il 4 dicembre 1995

Dentellato 13¼ x 13
Yvert 1071

IL SANTINO