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SAnta valdetrude
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Santa Pazienza




Fin dai tempi della conversione al cristianesimo del re merovingio Clodoveo, nella seconda metà del VI secolo, si cominciò a sviluppare un forte legame tra la Chiesa e la nobiltà franca; un legame destinato a rinsaldarsi con l'ascesa al potere della dinastia carolingia, fino a culminare nell'incoronazione di Carlo Magno a capo del Sacro Romano Impero da parte di Papa Leone III a Roma, in una cerimonia che riconosceva formalmente il regno franco come successore dell'Impero Romano d'Occidente.

Più o meno a metà dell'arco di tempo segnato da questi due eventi nacque a Crousoire, da una nobile famiglia franca, Valdetrude. Erano gli inizi del VII secolo (612 secondo alcuni storici, 615 secondo altri), ed il potere degli ultimi re merovingi (detti "re fannulloni" perché dediti essenzialmente a lotte intestine legate ad interessi strettamente familiari) si andava affievolendo. Lo stato franco, a più riprese frazionato e ricomposto, era di fatto governato dai potenti maestri di palazzo, il più grande dei quali, Carlo Martello, avrebbe verso la metà dell'VIII secolo, determinato finalmente il passaggio dalla dinastia merovingia a quella carolingia.

Il padre di Valdetrude, Gualberto, era uno di questi maestri di palazzo, al servizio di re Clotario II, mentre la madre Bertilla era una delle figlie di Rodolfo, re della Turingia da poco annessa al regno dei franchi. Anche Gualberto, così come la moglie Bertilla, è venerato come santo. Ma è a Aldegonda, sorella minore di Valdetrude, che va il merito di avere convertito prima il padre, e poi la famiglia intera, al cristianesimo. E anche Aldegonda, fondatrice e prima badessa del monastero benedettino di Maubège è stata canonizzata.

Valdetrude crebbe in questo ambiente, ricevette un'educazione adeguata al suo rango, e sposò ancor giovane il nobile Madelgario di Soignies, discendente di una famiglia di feudatari. Ebbero quattro figli, e una volta venuto meno il compito di educarli, ambedue consacrarono a Dio il resto delle loro vite: Madelgario, divenuto monaco con il nome di Vincenzo, si ritirò nel convento da lui stesso fondato ed è stato canonizzato come san Vincenzo di Soignies; Valdetrude invece, consigliata dal suo confessore san Ghisleno, fondò un oratorio, primo nucleo di una grande abbazia benedettina intorno alla quale si sviluppò in seguito la città di Mons.

La prima figlia di Valdetrude e Madelgario, Aldetrude, fu anche lei monaca e badessa, succedendo alla zia Aldegonda nella guida dell'abbazia di Maubège. La seconda, Madelberta, prese a sua volta il posto della sorella maggiore come badessa a Maubège. Il terzo, un maschio di nome Landerico, fu anch'egli monaco, diventando prima vescovo di Meaux e poi abate del convento fondato dal padre. Il quarto, Dentelino, morì secondo alcuni poco dopo la nascita o comunque non oltre il settimo anno di età.

Tutti e quattro sono stati canonizzati, al pari dei genitori, dei nonni materni e della zia; tutti e quattro sono spesso presenti nell'iconografia insieme ai genitori, come nel nostro santino, che sembra avvalorare la tesi della morte di Dentelino a sette anni.

Letto in chiave storica, il fiorire di così tanti santi all'interno di una sola famiglia acquista un significato politico abbastanza trasparente: la religione cristiana divenne in quei due secoli il collante sociale che, insieme alla potenza militare e alle capacità amministrative, avrebbe consentito la nascita dell'impero di Carlo Magno, paladino della cristianità... e una famiglia come quella nella quale visse Valdetrude riuniva al suo interno tutti questi aspetti.

Non a caso lei e gli altri componenti della famiglia, prima ancora che dalla Chiesa, furono venerati da subito come santi dalla popolazione franca. La canonizzazione ufficiale di santa Valdetrude arrivò infatti solo nel 1039, più di tre secoli dopo la sua morte, avvenuta nel 686 (o nel 688, anche in questo caso gli storici sono in disaccordo) nell'abbazia di Mons, in effigie nel nostro francobollo.

IL FRANCOBOLLO



Emesso da Belgio
il 15 settembre 1928

Yvert 265
Dentellato 14 x 13½
IL SANTINO