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Casa di reclusione di Milano Opera
GIUBILO DELLA MISERICORDIA: VISITARE I CARCERATI
di Danilo BOGONI

Esposta la collezione “Vangelo Filatelico”.
Cartolina pro terremotati.
Nuovo Protocollo “Filatelia nelle carceri”.
Messa del cardinale Angelo Scola

Tra i tanti modi attraverso i quali illustrare i Vangeli, alcuni reclusi nel carcere milanese di Opera hanno scelto i francobolli. Con i quali, oltretutto, hanno una certa dimestichezza in quanto è a questi pezzettini di carta, delicati come ali di farfalla, che affidano, perché possano giungere nelle mani dei loro cari, testi affettuosi, a volte struggenti o problematici.

Ma per realizzare la corposa collezione intitolata “Vangelo filatelico” il Gruppo filatelia (Matteo Nicolò Boe, Vito Baglio, Antonio Albanese, Nicola Mocerino, Diego Rosmini, Luigi Di Martino), attivo all’interno della sezione alta sicurezza della Casa di reclusione di Milano Opera, non hanno utilizzato i pochi e quasi sempre uguali francobolli destinati ad affrancare le corrispondenze, o comunque quelli presenti nei negozi specializzati: hanno avuto il privilegio di attingere da un fornitore davvero eccezionale: papa Francesco. Si tratta di francobolli donati al Pontefice e inviati ad Opera tramite l’elemosiniere di Sua Santità, l’arcivescovo Konrad Krajewski e Mauro Olivieri, direttore, quest’ultimo, dell’Ufficio filatelico e numismatico del Città del Vaticano. Così, nel giro di poco più di un anno, ha preso corpo la collezione esposta, all’interno della Casa di reclusione diretta da Giacinto Siciliano, dal 28 settembre al 10 ottobre e che gli autori hanno unanimemente deciso di dedicare al Pontefice. “Al precetto cristiano ‘ Visitare i carcerati’ – sottolineano i componenti del Gruppo filatelico che ha realizzato la collezione – abbiamo voluto rispondere con un gesto che nello spirito cristiano e nel sublime della bellezza artistica, vuole, senza patetismo vittimistico, protendersi verso l’esterno in una feconda comunione di sentimenti”.
Contemporaneamente al taglio del nostro della mostra, viene presentato – con tutta probabilità si tratta di una prima assoluta all’interno di un carcere - il francobollo “Visitare i carcerati” emesso dalla Città del Vaticano su illustrazione di Orietta Rossi che si è ispirata al Vangelo secondo Matteo (25,31-46). ” Qui – dice l’artista che nella mostra esposte alcuni inediti bozzetti preparatori - Gesù presentando Se stesso ci dà la possibilità di creare un contatto Divino.

Quando siamo sospinti all’incontro con l’altro, per esempio facendo visita ai carcerati, non solo agiamo per pura umanità ma facciamo un atto di attenzione verso l’altro. Da una riflessione iniziale sull’origine della parola ‘attenzione’, – dal latino ‘attendere’, a sua volta composto di ad ‘verso’ e tendere ‘tendere verso’, ‘rivolgere l'animo a’ – è maturata l’idea di una composizione che esprimesse un movimento, appunto una ‘tensione verso’. Questo moto, fisico e morale, nel disegno è rappresentato dal gesto delle mani, dalle braccia tese, dagli sguardi che esprimono un senso di attesa che lascia tutti come sospesi. È l’attesa del contatto col Signore, del fine pena, della visita dell’altro, di uno spazio meno affollato e quindi più umano, di un futuro ancora pieno di speranza”.

All’opera di misericordia, la sesta, nell’Anno giubilare della misericordia, si richiama l’iniziativa del 28 settembre che trae origine dal Progetto “Filatelia nelle carceri” regolato da un apposito protocollo d’intesa la cui finalità è quella di “ampliare le conoscenze dei detenuti in un’ottica di rieducazione e di reinserimento nella società”, che nella nuova e aggiornata versione verrà sottoscritto nell’occasione da parte di Santi Consolo, direttore del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, dall’onorevole Antonello Giacomelli, sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, dalla presidente di Poste Italiane, Luisa Todini e da alcune organizzazioni filateliche nazionali.
L’incontro, che sarà aperto da una testimonianza del giornalista Domenico Quirico, culminerà nella Santa Messa celebrata dal cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano. Le ostie usate per questa celebrazione eucaristica sono quelle prodotte dal laboratorio di Opera, collegato col progetto “Il senso del pane” della Fondazione casa dello Spirito e delle arti.

Nei corridoi della Casa di reclusione rimbomberà, per il solo pomeriggio del 28 settembre, il classico ta pim ta pum degli annulli postali. Le postazioni - in pratica uffici postali in miniatura - di Poste della Città del Vaticano e di Poste Italiane bolleranno infatti lettere e cartoline annulli predisposti per l’occasione annulli postali delle cui illustrazioni si è occupato Matteo Nicolò Boe.
Questi bolli saranno prevalentemente stampigliati su apposite cartoline: quella vaticana dominata da papa Francesco, mentre dell’illustrazione di quella italiana si è occupato Gaetano Puzzangaro. “Mi sono ispirato – dice – al primo colloquio con i familiari che feci senza il vetro divisorio. Ricordo – prosegue- Anna, una delle mie numerose pronipoti che con la sua presenza portò, gioia, giocattoli colorati e pastelli con i quali mi colorò le mani.
Alla base dell’opera di misericordia ‘visitare i carcerati’ c’è l’impegno di adoperarsi per liberare’ E quale libertà più autentica conclude Gaetano Puzzangaro- ci può essere nel poter abbracciare liberamente”.

L’incasso della vendita delle due cartoline verrà devoluto a favore delle popolazioni terremotate.