La mamma si può festeggiare sempre e comunque. Sì, d’accordo, la data canonica dei festeggiamenti (che presentano sempre di più venature marcatamente commerciali) che mette al centro della ricorrenza la figura della madre, della maternità e dell’influenza sociale delle madri, nel calendario è normalmente segnata (in Italia, quantomeno) alla seconda domenica di maggio.
Quest’anno la Casa di reclusione di Bollate ha deciso di festeggiare le mamme il 14 giugno. Giorno in cui un certo numero di mamme recluse hanno potuto stare più a lungo con i loro figli condividendo con loro momenti ricreativi che hanno allietato l’incontro.
Alla festa si sono uniti, nella Biblioteca dell’Istituto, una buona parte dei reclusi che frequentano il laboratorio artistico Artemisia, nel quale, da cinque anni Nadia Nespoli con competenza e passione si prodiga (riuscendoci) a far emergere in quanti frequentano il corso – in media ventisei persone - capacità artistiche ignorate perfino da parte dei diretti interessati. Come comprova l’elaborato del bresciano Dario Traini. Barba bianca, l’artista in erba che pesa le parole prima di pronunciarle, non esita tuttavia ad assicurare che il lavoro comunitario in laboratorio “ci aiuta ad entrare in sintonia fra di noi”, è stato festeggiatissimo. Sua, infatti, è l’immagine scelta da Filatelia di Poste Italiane per una delle quatto cartoline Festa della mamma”. Le restanti immagini sono “nate” nelle Case di reclusione di Terni, Velletri e Nuoro e, per la copertina, a Paliano).
Dopo il saluto dell’educatrice Catia Bianchi, che nel 2007 è stata un po’ la “levatrice” del Progetto filatelia nelle carceri, Antonella Foschetti ha portato il saluto di Filatelia di Poste Italiane e letto il testo stampato all’interno del contenitore nel quale sono racchiuse le cartoline.
Questo:
“Dal 2010, anno del progetto pilota nel Carcere di Bollate, la filatelia è diventata per molti detenuti delle carceri italiane molto di più di un semplice passatempo: è la motivazione ad approfondire argomenti e tematiche di forte impatto culturale e sociale.
Per questo motivo le cartoline dedicate alla Festa della Mamma sono state realizzate utilizzando i disegni di alcuni di loro, selezionati a rappresentare ognuno una delle case circondariali che hanno aderito all’iniziativa: Bollate, Latina, Nuoro, Velletri e la casa di reclusione di Paliano
Un tema quello del significato della figura materna, sicuramente di grande intensità emotiva, affrontato, oltre che dai singoli disegni, anche dal tema grafico ideato per armonizzare le diverse declinazioni pensate a cercare così un discorso armonico.
Ogni disegno è appeso come un poster su una parete, i cui margini ricordano i dentelli di un francobollo. Questo muro è orizzontale chiuso ma si apre verso un esterno, caratterizzato anch’esso dalla presenza di una muratura la cui trama ricorda delle sbarre, ma la cui altezza, assai esigua, lascia un ampio spazio bianco e luminoso. A dare la luce alla scena sono i raggi di un solo che sembra sorgere tra le due pareti.
E’ la mamma – così conclude il testo -, che con il calore del suo amore rende sormontabile qualsiasi ostacolo. Anche il più temibile”.
La copertina del contenitore: Casa di reclusione di Paliano
Casa di reclusione di Latina
Casa di reclusione di Bollate
Casa di reclusione di Nuoro
Casa di reclusione di Velletri |
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