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Un sorriso filatelico dietro le sbarre


Protocollo di intesa per la Filatelia nelle Carceri

Un'Annunciazione inconsueta
per il Premio internazionale d'arte filatelica San Gabriele
di Danilo Bogoni

Un’Annunciazione davvero inconsueta, quella che Stefano Piacentini ristretto nella Casa di reclusione di Milano Bollate ha realizzato per il Premio internazionale d’arte filatelica San Gabriele che verrà attribuito domenica 6 ottobre a Legnago (Vr). E’ infatti dipinta su una porzione di lenzuolo che lo Stato fornisce ai singoli detenuti, come precisa in questa testimonianza lo stesso artista.

 

STEFANO PIACENTINI

L’amore per l’Arte è cominciato all’età di 10 anni, quando mio padre mi regalò il mio primo cofanetto di matite colorate Caran D’Ache. Da allora non ho mai smesso di lavorare e studiare in questo campo. Non ho una predilezione particolare per la pittura, adoro indistintamente anche la scultura, la scenografia, l’incisione, la decorazione, eccetera.

Dalla realizzazione delle “opere” non ricavo propriamente e solamente serenità… sento il “dovere” di ricercare il “Bello” di trasmettere qualcosa, di permettere a tutte le persone di accedere alle “finestre” che riesco di aprire.

E’ come se la luce, le ombre, il colore, la forma mi comunicassero la necessità di rappresentarle (al meglio che mi riesce).

Dal corso di pittura ho scoperto che mi piace anche insegnare pittura e disegno.

Per questa Annunciazione ho scoperto che mi piace anche insegnare pittura e disegno.

Tutte le Madonne che ricordavo sono rappresentate nell’atto della preghiera, così ho voluto dipingerla nell’attimo prima, nel momento in cui l’Angelo appare e suscita naturalmente sorpresa, meraviglia.

Nasce dai raggi di luce che entrano dalla porta. Non dal sole diretto… come se la luce arrivasse dal mondo esterno, dal passaggio accennato sullo sfondo. Come un’emanazione “indiretta” di Dio. A testimoniare che il Creato è Dio stesso.

La stanza è architettonicamente ricca per l’epoca ma spoglia tranne il tavolo con la brocca e la frutta. La brocca richiama l’acqua (la vita e il suo scorrere) e il vino (il sangue di Cristo).

La frutta richiama la vita semplice e contadina piena di speranze, fatiche, gioie e dolori.

In particolare ho voluto aggiungere le pere come a eliminare le mele viste come “peccato originale” estranee alla vita della Madonna.

Non ho inserito altri mobili proprio per evidenziare le figure centrali e per esaltare la vita semplice.

L’Angelo è molto “classico”. Il suo sguardo è rivolto alla Madonna ma la oltrepassa…mentre lo sguardo della Madonna è assorbito dalla presenza dell’Angelo.

Anche la Madonna è molto semplice.

Il vestito è un poco arabeggiante… un paio di gioielli molto essenziali (anche la Madonna era una donna).

La scelta del supporto è stata fatta per evidenziare il fatti che anche delle situazioni spiacevoli possiamo creare qualcosa di buono..

Il lenzuolo della Casanza l’ho lavorato io stesso. La professoressa Nadia Nespoli mi ha portato del gesso. Così ho creato una semplice imprimitura con gesso e vinavil. Devo confessare che ha tenuto bene il colore acrilico.

Non ho riscontrato particolari difficoltà nella stesura di questa immagine.

Tranne forse la mancanza delle mie attrezzature, la promiscuità dello spazio in una cella.

Ma anche questa è stata una bella “sfida” fortunatamente superata.

Devo ringraziare Nadia Nespoli per il materiale, la Direzione del Carcere di Bollate per il lenzuolo e il mio coincellino (*) per la pazienza.

Danilo Bogoni
17-09-2019

(*) - NdR: Coincellino, compagno di cella, che condivide la medesima cella.