L'articolo di Paolo Vollmeier pubblicato sul numero 200 della Tribuna dal titolo "Le staffette del Regno di Sicilia" merita un ulteriore approfondimento per la goduria degli appassionati cultori della Storia Postale isolana.
In Sicilia esisteva un servizio di "staffetta" un tantino anomalo che partiva da Napoli e arrivava fino a Palermo.
L'epiteto di anomalo viene formulato in quanto:
a) la staffetta era utilizzata per la posta ufficiale ovvero per i servizi della "Regia Corte" e per le lettere nascenti dalla Sicilia e dirette all'estero e viceversa;
b) Il servizio dipendeva direttamente dall'Amministrazione delle Poste su cui gravavano tutte le spese.
c) il servizio non era disponibile ai privati e non veniva espletato all'interno dell'isola. Il motivo per cui venne istituito il servizio di staffetta derivava dal particolare assetto delle Poste in Sicilia.
Infatti le poste isolane erano "affittate" a un privato che pagando una certa somma alla corona aveva il titolo di "Corriere Maggiore" e gestiva in proprio il servizio. Naturalmente la corona non voleva affidare la posta ufficiale a un privato e per questo istituì un proprio servizio postale "a staffetta" per collegare Napoli a Palermo e viceversa.
Nello stesso tempo con questo sistema trasportava le lettere dei privati di Napoli e a Napoli pervenute per le quali tratteneva in proprio le tariffe esatte. Nel cammino inverso trasportava le lettere ufficiali e quelle private dirette oltre l'isola per le quali non si estendeva la privativa concessa.
Nel 1787 la corona riprende possesso delle poste di Sicilia e le gestisce in proprio ma continua ad affittare ai privati le corse principali e quelle traverse. Non risolto quindi il problema della "affidabilità" della posta ufficiale, e i proventi delle lettere "estere" il servizio di staffetta viene mantenuto fino al 1819. Viene poi abolito dal 1.1.1820 e ripreso poi per un breve periodo per terminare definitivamente nel 1822. Per evitare lamentele degli affittatori a Messina e Palermo venne data disposizione severissima di non accettare corrispondenza privata (dei particolari veniva detto) perché tutto il provento delle corse interne alla Sicilia era di pertinenza dell'affittatore. Il servizio staffette non adoperava bolli particolari.
Per questi motivi del servizio di staffetta non e rimasta traccia sui documenti postali riscontrati. Ma vi é un'eccezione. L'eccezione si riscontra nel 1819 e può essere spiegata, ritengo, con la gestione in proprio delle corse da parte dell'Amministrazione postale. In questo caso cadde la proibizione di trasportare con la staffetta le lettere private e durante questo anno alcuni privilegiati, che conoscevano questo particolare servizio e le modalità di esecuzione affidarono alle "staffette" di Messina e di Palermo lettere private per l'interno della Sicilia.
Paolo Vollmeier documenta con due lettere la prima parte del proprio articolo (figure 1 e 2).
figura 1
figura 2 |
Anch'io documento con due lettere del 29 aprile e del 12 agosto 1819 "la staffettiglia". Si tratta di due lettere spedite da Messina e dirette a Palermo. La prima non porta nessuna indicazione, mentre la seconda porta l'annotazione "con staffettiglia" e viene tassata con grani 8, pari a lettera di due fogli. Le quattro lettere hanno una particolarità che le rendono omogenee. Non portano l'indicazione della corsa di provenienza apposta in arrivo alla Luogotenenza della Posta di Palermo.
Portano tutte e quattro il bollo di controllo "MSG" a lettere intrecciate di colore rosso (tipo C/6 catalogo Fardella). Questo bollo veniva apposto normalmente su lettere di "Real Servizio".
Il sistema di bollatura e tassazione alla Luogotenenza della Posta di Palermo era rigidamente codificato. Fin dal 1814 era in uso questa procedura "Nella venuta dei Corrieri con la staffetta deve classificare (il primo ufficiale della camera delle tasse) tutte le lettere per opporvisi la tassa dal tassatore. E per le lettere Estere deve esaminare le differenti marche, che portano, e unirvi la soprattassa del porto spettante a questo R. Ufficio". e ancora "...all'arrivo dei Corrieri della Staffetta con le lettere di fuori Regno.... di fare la divisione delle lettere dei Ministri e distribuirle, con cautela e diligenza... "
Come conseguenza logica si presume che nell'arrivo dei Corrieri con la Staffetta non venga adoperato il bollo con l'indicazione della corsa, ma solo il bollo di controllo e il datario lineare apposto sempre con inchiostro rosso al retro delle lettere. Alla figura 3 presento la tavola dei punti di cambio delle staffette per il percorso siciliano del 1822.
figura 3 |
Per quanto riguarda il percorso peninsulare delle staffette di questo periodo e per il servizio delle staffette attivato dal 1840 al 1842, che si riferiscono solo al percorso non insulare, rimando ad altro articolo di prossima pubblicazione.
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