S. P. del Regno delle due Sicilie

 

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La corsa Palermo-Trapani-Mazara

di Giuseppe MARCHESE (Vaccari Magazine 9/1993)

La corsa viene istituita per ottemperare a due necessità: collegare la capitale del Regno all'entroterra della Valle di Mazzara con i grossi centri di Alcamo, Calatafimi, Castelvetrano, Salemi, Marsala, Mazzara del Vallo etc. e altresì connettere Trapani e la sua piazza d'armi.

Nel 1735 la corsa era una sola, ma rinforzata da un postiglione di posta traversa che portava le lettere da e per Calatafimi, Vita, Salemi e Castelvetrano.

Nel 1784 si dividono le corse che si dirigono una verso Castelvetrano, attraverso Alcamo, Calatafimi, Vita, Salemi e Castelvetrano, mentre quella verso Trapani continua col solito andamento.

Nel 1813 per la scarsità del traffico postale le due corse vennero riunificate.

Anche la riforma del 1819 non modifica l'assetto della corsa principale che parte da Palermo, transita da Trapani e si dirige a Mazzara del Vallo.

La prima modifica sostanziale avviene nel 1838 con l'introduzione della vettura corriera sul percorso Palermo-Trapani. La corsa principale si ferma a Trapani mentre due Postiglioni di corse traverse indirizzano le lettere il primo verso Castelvetrano e l'altro verso Mazzara del Vallo.

Infine nel 1839 la corsa conferma l'aspetto di una corsa principale, con capolinea Trapani, e una secondaria, la Calatafimi-Mazzara.

Nel 1735 la corsa è denominata "da Palermo a Trapani, e Marsala"; nel 1784 "viaggio del Corriero di Trapani", cambiata poi nel 1790 in "Cammino di Trapani" facendo coppia col "Cammino di Castelvetrano". Dal 1813 la corsa diventa solo una e assume la denominazione di "corsa da Palermo a Trapani, e Castelvetrano".

Nel 1814 il piano delle corse di Giovanni D'Aceto, non approvato, porta la dizione "da Palermo a Mazzara" facendo diventare secondario il tratto che da Salemi doveva portare a Trapani. Il decreto del 1819 relativo al servizio delle Poste ne' domini oltre il Faro indica la corsa: "da Palermo a Mazzara e a Palermo", ma si tratta di un errore di trascrizione. In una copia manoscritta conservata presso l'Archivio di Stato di Palermo la corsa ha la denominazione "da Palermo a Mazzara passando per Trapani" il che corrisponde all'effettivo percorso del Corriere.

Nell'agosto 1838 la corsa assume la denominazione di "Corsa da Palermo a Trapani con vettura corriera" e la stessa dizione mantiene fino al 1860.

Il percorso Palermo-Trapani-Mazzara ha una estensione di miglia 101; il percorso Palermo-Trapani miglia 68.


L'itinerario

Il percorso presenta nella parte iniziale una serie intricata di gruppi montuosi e poi un andamento collinare fino a Trapani. Nel tratto Trapani-Mazzara del Vallo il percorso diventa piatto e, all'epoca, in larga parte paludoso.

L'itinerario del 1735 è il seguente: MONTILEPRE, SALA DI PARTENICO, VALGUARNERA, ALCAMO, INICI, TRAPANI, MARSALA, MAZZARA.

In seguito il percorso viene leggermente modificato. Il Corriere non passa più per Inici ma per Calatafimi.

Nel 1784 viene approvato un nuovo itinerario:

I MONTILEPRE.
Carini, Cinisi, Giardinelli, Torretta, Capaci (Favarotta e Terrasini mandino il Postiglione a Cinisi; Cinisi, Capaci e Torretta mandino il Postiglione a Carini il cui Postiglione porti tutte quelle lettere a Montilepre).

II PARTINICO.
Burgetto.

III VALGUARNERA.

IV TRAPANI.
Monte S.Giuliano, S.Lorenzo Atto e Paceco, Marettimo isola, Favignana isola, Levanzo isola, Formica isola.

V MARSALA.
Pantelleria, Ciclotta.

VI MAZZARA.

Le stazioni di posta erano quindi situate a Montilepre, Partinico, Valguarnera, Trapani, Marsala, Mazzara. In questi luoghi il Corriere depositava la posta, prelevandola nel cammino inverso.

Ma non sempre il percorso poteva compiersi nel tempo previsto e per accelerare la corsa il Corriere Ordinario in varie epoche effettuava un cambio a Trapani e a Marsala con questo sistema: "Il Corriero di Palermo che si parte il venerdì la sera perviene in questa la domenica sera qui si ferma, e spedisce un Postiglione per Mazzara da dove ritorna con le lettere di quella città che si consegnano al Corriere di Palermo che fa ritorno il martedì a mezzo giorno".

Questa notizia è confermata dal Distributore di Trapani: "e da essa città si spedisce un locale Postiglione per Mazzara commodo, e respiro del Corriero, e non è da farsi novità, perché il tutto va bene ordinato..."

In questo modo è possibile effettuare il percorso nel termine stabilito con l'accorgimento del "mezzo cammino" che verrà in seguito espressamente proibito dal regolamento postale, ma che probabilmente continuerà ad essere attuato dai vari Corrieri.

L'itinerario del 1790 abolisce la fermata di Montilepre (che adesso deve mandare un Postiglione a Partinico). Tutto il percorso rimanente resta immutato fino al 1813 quando le due corse di Trapani e Castelvetrano vengono unificate.

Sempre nel 1813 vi è un nuovo collegamento tra le Valli Demone, Val di Noto e Val di Mazzara, effettuato mediante il collegamento di un Postiglione staccato dalla corsa Messina e Siracusa.

Nel 1814 l'Ispettore Generale delle Poste Giovanni D'Aceto propose un nuovo piano delle corse in Sicilia che ha il pregio di accelerare notevolmente i tempi di percorrenza delle corse.

Il progetto prevedeva un itinerario comune da Palermo a Salemi. Da Salemi un Postiglione a cavallo si dipartiva per Castelvetrano e Mazzara, che diventava la corsa principale. Sempre da Salemi un altro Postiglione a cavallo si doveva dirigere per Trapani e Marsala, che diventava una corsa traversa.

Per la spesa che richiedeva e per beghe interne all'Amministrazione postale siciliana il piano non venne approvato.

Nel novembre 1819 viene emanato un nuovo piano delle corse, che entra in vigore nell'aprile 1820. L'itinerario da Palermo passa da Morreale, Borgetto, Partenico ed Alcamo, quindi a Trapani ed infine a Marsala e Mazzara nel solito itinerario.

Nell'agosto 1838 viene introdotto in Sicilia, stavolta definitivamente, il sistema del trasporto della corrispondenza con vettura corriera col seguente percorso: Palermo, Partinico, Alcamo, Calatafimi, Trapani.

Nel 1839 vi è ancora un cambiamento nella prima corsa traversa che da Calatafimi parte per Castelvetrano, arrivando ora fino a Mazzara. Questa ultima località viene quindi servita due volte tramite il Postiglione di Trapani e quello di Calatafimi. Il motivo di questo doppio percorso deriva dal fatto che il Postiglione diretto in Trapani non riesce ad agganciare la vettura postale per Palermo. Con questo sistema vengono mandate col Postiglione di Calatafimi le lettere dirette a Palermo e altre località, mentre col Postiglione di Trapani vengono inviate solo le lettere dirette in quella località.

Il percorso non verrà più modificato.


Periodicità ed orari

La prima notizia certa della partenza del Corriere di Trapani "il venerdì la notte" viene desunta dalla corsa del 1735, e la stessa data viene confermata nel 1784.

L'arrivo a Trapani viene stabilito la domenica mattina e a Mazzara del Vallo il lunedì mattina.

Questi orari piuttosto sommari restano in vigore fino al 1786 con la sola variante che l'arrivo a Palermo è previsto il giovedì mattina.

Nel luglio 1801 la Giunta delle Poste esprime parere sfavorevole al raddoppio della corsa perché "si dovrebbero aumentare in tutte le officine del Corso gli Officiali o aumentare il soldo a quelli che già vi stanno. Inoltre non accadrebbe nessuna crescita nel numero delle lettere spedite o ricevute."

L'11 gennaio 1804 viene approntato un nuovo orario, che entra in vigore il 4 giugno 1804. La periodicità diviene finalmente bisettimanale: le partenze avvengono da Palermo il lunedì e il giovedì, alle ore 5 d'Italia.

Questa innovazione non ebbe vita lunga a causa della rinuncia dell'affittatore che aveva subito una rilevante perdita e pertanto nel 1805 si ritorna alla periodicità settimanale.

Dal 3 maggio 1813 la partenza della notte viene cambiata. Si parte all'una pomeridiana di Spagna sempre nei giorni di lunedì e giovedì.

Questi orari restano in vigore fino al 30 maggio 1839.

Dal 1° giugno 1839 la periodicità della corsa diviene trisettimanale e le partenze da Palermo avvengono il lunedì e giovedì alle ore 22 e il sabato alle ore 24.

Con l'introduzione della vettura corriera, dal 1° giugno 1839, il tempo di percorrenza della Trapani-Palermo (68 miglia) è di 12 ore ufficialmente e di 14-15 ore normalmente quando non vi sono intoppi nella marcia o il tempo non è troppo inclemente. Intoppi che a quanto pare non mancano nelle corse Trapani-Palermo se si esaminano le relazioni dei vari ufficiali postali e che sono i più vari e vanno dalla solita rapina a mano armata con frequenti "disparamenti" se il vetturale tenta di fuggire o all'ufficiale postale che non si fa trovare al passaggio della vettura, specie nottetempo, ovvero al tempo inclemente che impone al vetturale la sosta prima di fare il mezzo miglio per consegnare la posta; insomma una casistica molto varia che permette di intravedere il modo avventuroso di un breve viaggio in diligenza. Consapevole di questi continui ritardi l'amministrazione postale dall'1.1.1843 allunga il tempo di percorrenza a 14 ore per tutte le tre corse settimanali. La partenza dei corrieri da Palermo viene fissata il martedì e giovedì alle ore 22 e il sabato alle ore 24. Da Trapani le partenze avvengono il giovedì alle ore 22 e domenica e martedì alle ore 24. Dal 10 marzo 1851 un altro piccolo aggiustamento delle partenze che avvengono sempre gli stessi giorni, ma con partenze alle ore 24 sia da Palermo che da Trapani.


Le strade

Verso la fine del 1700 tra Trapani e Palermo praticamente non esisteva alcun collegamento via terra degno di questo nome.

Il tragitto del Corriere si svolgeva su un itinerario da tempo battuto e che era solo un sentiero adatto ai muli. Da Trapani a Mazzara il terreno era meno ostile e quasi tutto pianeggiante; era perciò relativamente più agevole per il Corriere percorrere quel tratto che molto spesso veniva affidato a un Pedone che poteva mantenere la stessa tabella di marcia del Postiglione a cavallo. Nell'anno 1813 viene completato il primo tratto di strada, la Palermo-Alcamo per 32 miglia, pari a Km. 47,500 (il miglio siciliano corrispondeva a m.1.486). Tra il 1818 e il 1819 vengono appaltati i lavori per i tratti da Alcamo a Calatafimi, Vita, Salemi e l'intero "braccio" secondario per la Piazza di Trapani. Per una questione di politica delle strade viene data la precedenza al tratto verso Trapani e nel luglio 1829, presumibilmente il giorno 6, la strada Trapani-Palermo - interamente carrozzabile - sarà aperta al traffico, mentre il tratto verso Mazzara non sarà completato che dopo l'annessione della Sicilia al Piemonte. Il percorso stradale completo dista 68 miglia inizia da Palermo a Trapani.


I Rilievi o Stazioni di Posta

Con l'introduzione delle vetture corriere occorreva istituire dei posti di cambio dei cavalli. In altre parti d'Italia questo luogo era denominato "Stazione di Posta" in Sicilia prendeva il nome di "Rilievo" mantenendo comunque la stessa funzione: cambiare i cavalli e i vetturali. Il cambio avveniva in circa mezz'ora. Ai viaggiatori era consentito scendere per una ristorazione molto sommaria in quanto nei Rilievi siciliani mancava di tutto.

Per la corsa da Palermo a Trapani vengono fissati nel maggio 1838 i Rilievi di: Palermo, Borgetto, Alcamo, Calatafimi, Colonnetta miliaria n.56, Trapani. La situazione si rileva subito precaria. La troppa distanza tra Borgetto e Alcamo fa sì che la vettura sia sistematicamente in ritardo sull'orario previsto, specie nella cattiva stagione. Per ovviare a ciò sarebbe opportuno istituire un Rilievo a Canalotti, ma solo dopo il 1850 questo viene attivato, formando così la nuova serie di Rilievi: Tavernella, Partinico, Alcamo, Calatafimi, Canalotti, Trapani.

Dopo il 1838, completato il tratto stradale Calatafimi-Salemi e Castelvetrano-Mazzara vengono aperti due Rilievi a Salemi e a Castelvetrano. Anche a Marsala viene aperto un Rilievo che come gli altri due ha lo scopo di effettuare il cambio del cavallo ai Postiglioni delle poste traverse.


Mezzi e personale

Il personale di cui ci occupiamo è quello addetto al trasporto della posta. Costoro erano, fino al 1820 o gli affittatori delle corse o persone dipendenti da essi.

Dopo il 1820 potevano essere dipendenti dalle Poste o dagli affittatori delle poste traverse.

Si ricava da un bando del 1799 le condizioni cui erano soggetti gli affittatori delle Poste: "Il fittuario dovrà caricarsi tutte le spese necessarie per compiere ogni viaggio, ne potrà dall'Ufficio pretendere per qualsiasi causa di spese straordinarie che facesse ne tempi d'inverno, o per valicare i fiumi, o per aprirsi il passo tra le nevi o per qualunque altra causa inopinata o inopinatissima." E inoltre: "sono a carico del fittuario le spese per far costruire i valigioni per il trasporto delle lettere nonché delle spese attinenti i cavalli e il personale che effettua la corsa."

Il Corriere ordinario a cavallo è l'incaricato del trasporto delle lettere fino al 1813. In quell'anno si istituiscono i carriaggi e l'affittuario della corsa da Palermo a Trapani e Castelvetrano deve sottostare alla nuova clausola: "i fittuari sono obbligati a raggiungere il punto dove cominciano le strade rotabili e da qui finire il viaggio sopra "carriaggi", che verranno affittati a parte".

Viene impiegato un Corriere per ogni località: per ogni corsa uno per l'andata, un altro per il ritorno. Il percorso delle corse si effettua con carriaggi fino ad Alcamo nell'andata e da Alcamo a Palermo nel ritorno. Constatata l'impossibilità di gestire attivamente questo servizio, si ritorna ben presto al sistema precedente.

Con la riforma del 10 novembre 1819 i cammini principali vengono gestiti direttamente dall'Amministrazione postale. Il raddoppio dei cammini porta come conseguenza che si debbono aumentare i Corrieri ordinari. Nel tratto Palermo-Trapani-Mazzara i Corrieri adibiti alle varie corse sono quattro due in andata e due di ritorno.

Nel maggio 1838 viene stabilito il nuovo servizio effettuato con vetture corriere che da lì a poco entrerà in vigore. Per la corsa di Trapani viene assegnata "una piccola diligenza" (in effetti le diligenze saranno due: una per l'andata e l'altra per il ritorno) e due corrieri "i quali riceveranno il trattamento di onze 6 e 20 per ogni viaggio, cioè onze cinque per indennità onza una, e venti per spese, e mensiglia senza alcun altro trattamento in soldo". Sia per la costruzione del rilievo alla colonnetta miliaria 56, sia per l'approntamento degli altri rilievi viene dato mandato all'ispettore Paolo Dalbono "servendosi di quei metodi che la ristrettezza del tempo esige purché le opere restino complete di tutto nel termine di due o tre mesi". Nello stesso tempo si stabilisce che la corrispondenza non sia spedita in sacchetti o valigie ma per mezzo di paccotti. Un'analisi più dettagliata dei mezzi e del personale impiegato nei percorsi postali è possibile dal 1839. Per quanto riguarda la corsa Trapani-Palermo vi sono in servizio 12 postiglioni per guidare le vetture corriere suddivisi due per ogni rilievo che si danno il cambio. Per ogni rilievo vi è altresì un "soprastante". Per i cammini di posta interna prestano servizio 13 corrieri: quattro a Partinico che si staccano per Borgetto, Montilepre, Giardinello, Valguarnera; tre ad Alcamo per Castellammare, Camporeale, Gibellina, Poggioreale, Salaparuta; uno a cavallo per Vita, Salemi, Castelvetrano, Campobello e Mazzara; uno a Salemi per Santa Ninfa; uno per Partanna; uno a Trapani a cavallo per Marsala e Mazzara; uno a Trapani per Monte S.Giuliano; uno a Trapani per Xitta e Paceco. Per tutto il percorso vi sono sei cavalli a disposizione per il cambio in tutti e cinque i rilievi per un totale di trenta cavalli da tiro; quattro i cavalli a disposizione dei Postiglioni. Le due vetture adibite al servizio postale avevano le caratteristiche del calessino tramandato fino ai nostri giorni; all'interno vi era posto per due persone, mentre a cassetta stava il Postiglione e, al bisogno, un altro passeggero che però pagava solo 3 tarì a posta invece di 4.



I carriaggi

Nel 1813 su sollecitazione della Real segretaria viene messo in esecuzione il sistema di trasporto della corrispondenza tramite vetture corriere, detto dei carriaggi, per le zone già fornite di strade e, quindi per il percorso che ci interessa, per il tratto Palermo-Alcamo. L'esperimento viene effettuato per la prima volta il 1° luglio 1813 e la corsa viene regolarmente eseguita. Il corriere doveva trasportare per contratto con l'amministrazione postale: "le valigie, ed ogni altro che sia destinato per la corsa di Trapani e Castelvetrano... Lo stesso numero di carriaggi sarà impiegato al ritorno de' suddetti corrieri, dovendo i carriaggi trovarsi allora in Alcamo per restituire i Corrieri in Palermo". Nel viaggio, diciamo così inaugurale, emergono non poche difficoltà che enumerate dal "galessiere" sono portate all'attenzione dei dirigenti il servizio postale. Il rapporto dice: "Ritornati i galessieri suddetti dai loro rispettivi viaggi, mi hanno presentato il rapporto delli inconvenienti che strada facendo hanno incontrato...

Per Alcamo. Il galessiere informa che il ponte detto di Vamo che è dopo il Borgetto, minaccia rovina, giacché da più tempo si trova puntellato, ma essendosi costrutto il nuovo, restando poco lavoro di già a terminarsi, ne è stata sospesa la esecuzione, si teme, che sopraggiungendo l'inverno il nuovo ponte costrutto non fosse terminato, e quello vecchio si potesse diroccare. La strada poi che conduce ad Alcamo, vicino la contrada di Valguarnera al monte delli molini, è stata costrutta malamente, che in questo tempo per tragittarla, i cavalli e il carriaggio affossano, se non si ripara adesso nell'inverno non potrà trattarsi." Ad Alcamo viene effettuato il trasbordo e consegnato il sacco della posta al Postiglione che riparte la sera stessa per Trapani e Mazzara. E' probabile che a Trapani altro Postiglione prenda in carico il sacco della posta per Marsala e Mazzara dove la corsa aveva effettivamente termine. La partenza del postiglione da Trapani avveniva alle ore 4 d'Italia equivalenti alle ore 10 antimeridiane, diretto ad Alcamo. In questa località avveniva il trasbordo all'inverso. In questo modo il viaggio era in realtà dimezzato passando da sei giorni a poco più di tre, sempre per il tragitto completo. Purtroppo questo sistema sperimentato con successo in altre nazioni (la" malle-poste" perché trasportava la malla, la valigia della posta assieme ai passeggeri) aveva bisogno di essere sostenuto da un buon traffico di passeggeri, cosa che non si verificò per molti motivi; uno di questi consisteva nel fatto che i passeggeri trapanesi e palermitani non avevano convenienza a servirsi del tragitto solo per metà percorso, non sapendo poi come fare per il rimanente percorso Alcamo-Trapani; secondariamente potevano raggiungere più speditamente Trapani e Palermo con i bastimenti mercantili. Il trasporto con vetture corriere fu così abbandonato; sarà ripreso solo nel 1839 quando le condizioni viarie dell'isola migliorarono e venne completato il tratto stradale Trapani-Palermo.


La vettura corriera

La vettura corriera è un'innovazione importante per il servizio postale dal punto di vista della celerità, perché il tratto Palermo-Trapani viene così percorso in 14 ore circa in luogo dei tre giorni impiegati prima della costruzione della nuova strada.

Inoltre l'instaurazione del servizio di "malle-poste" poteva portare un gran vantaggio al servizio postale. Il trasporto delle persone da e per Trapani si avvale di una piccola diligenza che poteva portare due persone all'interno e una all'esterno, oltre il vetturale. Il costo di una piazza interna è di ducati tre e grana quaranta; quella esterna di ducati due e grana cinquantacinque. I viaggiatori hanno delle limitazioni nel peso che possono portare (una sola valigia del peso non superiore a 12 rotoli). Inoltre i posti delle vetture non si possono cedere e il viaggiatore non potrà partire se non è provvisto del bollettone o carta di passaggio che viene rilasciata dall'autorità di polizia.


La posta traversa

La corsa per Trapani presenta due caratteristiche particolari per quanto attiene la posta traversa:

a) l'assorbimento della corsa di Castelvetrano, prima come corsa ausiliaria e poi come traversa;
b) il collegamento postale con le isole minori che viene considerato di posta interna.

Fino al 1820 la posta traversa è appena abbozzata e vi sono dei luoghi dove i Postiglioni o i Pedoni possono ritirare la posta. Questi punti sono: Montilepre (attuale Montelepre) per la corrispondenza di Carini, Cinisi, Giardinelli, Torretta e Capaci; Partinico per la corrispondenza di Borgetto; Trapani per la corrispondenza di Monte S.Giuliano, S. Lorenzo Atta, Paceco, Marettimo, Favignana, Levanzo, Formica; Marsala per la corrispondenza di Pantelleria e Ciclotta.

Dal 1820 si comincia a delineare un sistema più articolato di poste traverse. Il ramo più importante è quello che da Alcamo si dirige verso Salemi e Castelvetrano e quindi S.Ninfa, Sala Paruta, Gibellina, Poggioreale, Partanna, Campobello di Mazzara.

Un altro collegamento viene attivato tra Alcamo e Castellammare del Golfo.

Trapani mantiene i collegamenti con le "terre" e i Comuni più vicini e con le Isole Egadi.

Rispetto al passato si nota la figura del Postiglione o Pedone che viene ora inserito come elemento del sistema postale, mentre prima non era riconosciuto dall'Amministrazione e i suoi emolumenti provenivano o da un piccolo compenso percepito sopra la lettera o era pagato dalle "Università", ovvero Comuni che avevano interesse a ritirare la posta.

Nell'agosto 1838 il percorso viene interamente modificato. La corsa con vettura corriera si ferma a Trapani e l'ulteriore percorso per Marsala e Mazzara viene considerato di posta traversa. Inoltre il tragitto del Postiglione congiunge ora Calatafimi a Salemi e Castelvetrano, mentre le altre località sono considerate di posta interna.

Nell'agosto 1839 la corsa traversa che si dirige a Castelvetrano viene allungata fino a Mazzara perché tale località, servita tramite Trapani, non riesce quasi mai a far giungere la posta in tempo per prendere la vettura in partenza per Palermo.

Sempre in questo nuovo quadro le diramazioni per la posta interna avvengono:

a) Partinico per Borgetto, Montilepre, Giardinello, Valguarnera, Regali;
b) Alcamo per Castellammare, Camporeale, Gibellina, Poggioreale, Salaparuta;
c) Salemi per S.Ninfa;
d) Castelvetrano per Partanna;
e) Trapani per Monte S.Giuliano, S.Lorenzo Xitta, Paceco.

Collegamenti con le isole minori.
I collegamenti con le isole di Favignana, Marettimo e Pantelleria venivano espletati per mezzo di regie barche corriere messe a disposizione dalla marina. Queste barche avevano diverse incombenze, come proteggere le isole dalle incursioni dei pirati maltesi e barbareschi, rifornire di viveri e infine trasportare i detenuti e le persone che si trasferivano con loro.
La molteplicità di questi compiti fa presumere che il servizio venisse svolto in forma non continuativa.
Più specificatamente si evidenziano i collegamenti per ogni singola isola.

Collegamenti con Favignana.
Il percorso veniva svolto da una barca corriera messa a disposizione dalla Regia Marina: effettuava una corsa settimanale, tempo permettendo.
La corrispondenza veniva messa dentro una cassetta chiusa a chiave che era in possesso del Distributore di Favignana e di Trapani. La maggior parte della corrispondenza riguardava il Real Servizio e i reclusi nel carcere-fortezza di S.Giacomo.
Nel 1839 in luogo della "scorridora" venne adibito un paranzello "da potersi al bisogno armare da cannoniera con un pezzo da 24".
Malgrado la presenza della nave della marina spesso i collegamenti venivano svolti dalle barche di commercio, anche se ciò non era ammesso dal regolamento postale, come ci fa sapere l'Intendente di Trapani: "Il ritardo che si sperimenta nel riceversi la corrispondenza ufficiale dell'isola di Favignana, a motivo di non esservi per il servizio di quell'isola una sola barca di conto regio, la quale per le tante incombenze che deve soddisfare non tanto spesso ne può eseguire i viaggi, ha fatto determinarmi per lo migliore accerto dei servizio di avvalermi ancora della barca di patron Vincenzo Torrente il quale per lo interesse del proprio mestiere tocca di continuo i due punti di Trapani, e Favignana e quindi più frequenti e pronti si hanno con quell'isola i riscontri".

Collegamenti con Pantelleria.
I collegamenti con Pantelleria si svolgevano in maniera assai precaria a causa della difficoltà dei collegamenti in aggiunta al fatto che l'ufficio postale di scambio era Marsala e non Trapani. Dato che spesso le barche provenienti da Pantelleria approdavano a Trapani era invalsa la consuetudine che Marsala spediva la corrispondenza a Pantelleria, mentre all'inverso la posta veniva inoltrata a Trapani per un più rapido invio a Palermo.
L'isola ha una barca a disposizione del Governatore, ma costui è restio a utilizzarla per il servizio postale tanto che il Direttore della Posta di Trapani riferisce: "... che la barca suddetta non osservò mai mossa periodica, né vi erano destinati periodi per la partenza ed arrivo ma veniva spedita a piacere del Governatore di quell'isola."
Dal 1° settembre 1835 il servizio postale viene affidato al liuto n.3 con nove persone di equipaggio. Il 14 aprile 1837 il Luogotenente Generale della Posta dispone che per spedire la corrispondenza per Pantelleria si debba far capo a Trapani e non più a Marsala. Pantelleria resta comunque collegata con la Sicilia in maniera irregolare.


Conclusioni

I collegamenti di Trapani denotano le stesse carenze riscontrate altrove.

Gli scambi di lettere all'interno della "Val di Mazzara" sono precari fino al 1820 e carenti dopo quella data.

La comunicazione con Palermo è insufficiente fino al 1820 per via dell'unica spedizione settimanale e quella col continente ha due fattori negativi:
a) la posta che arriva due volte la settimana dal continente viene inoltrata settimanalmente;
b) la posta resta giacente in Palermo per molti giorni.

Significativo l'esposto, o la "supplica" al Re del 2 giugno 1799 da parte dei Giurati e del Sindaco di Trapani: "Per antico sistema il Corriere della Posta si parte dalla Capitale il venerdì la notte e giunge in Trapani la domenica mattina d'ogni settimana; con tale stabilito cammino porta agli individui un notabilissimo attrasso (ritardo nda) per le lettere provenienti da Val Demone, Val di Noto e fuori Regno, che arrivano in Palermo la domenica, e si addormentano in quell'officio sino al sabato notte, quando poi sono spediti per il cammino di Val di Mazzara."

Sembrerebbe che il Re accolga la "supplica" ma che la doppia spedizione non venga poi eseguita per cui vi è in data 30.10.1799 una nuova richiesta: "Calcolando questo riverente Senato li vantaggi che ne avrebbe... di una doppia spedizione de' Corrieri si è fatto un dovere di replicatamente implorare e la M.V. (Maestà Vostra) benignamente annuendo alle di lui suppliche si è degnata ordinare a corrispondenza l'esecuzione.

Le circostanze dei tempi però non avendo forse fatto eseguire l'ordine e premurato nuovamente il Senato da questi commercianti a giorno d'esservi la M.V. degnato ordinare doppia la spedizione per fuori Regno, per cui giungendone costì le staffette in domenica e in giovedì e proseguendo per questa città l'unica solita spedizione non apporterebbe a questa comunità tale doppio accesso di Corrieri di fuori Regno il desiderato vantaggio, si vede perciò il Senato di vivamente supplicare la M.V. acciò si degni prescrivere la più volte richiesta doppia spedizione di Corrieri partendo da costà l'uno il martedì e l'altro nel solito venerdì...".

Sulla doppia spedizione si è già argomentato e il lettore conosce già l'esito degli esposti dei trapanesi che continueranno a inviare le loro lettere a Palermo "... in mancanza di Posta si mandano tutti i giorni con espressi pedoni".

Dopo il 1820 la spedizione diviene bisettimanale e gli inconvenienti lamentati dovrebbero essere superati. Ma intanto sono passati 20 anni, il commercio si è esteso anche per l'arretrata economia siciliana ed è probabile che ora non basti più la doppia spedizione settimanale delle lettere. Intanto rimane sempre il nodo del transito da Palermo della posta diretta nelle altre città dell'isola.

Nel 1838 una lettera da Trapani ad Agrigento (miglia 149 di percorso postale) impiega 68 ore, 70 ore nel 1839 e 72 ore nel 1843 (percorso netto esclusa la consegna). Di questo tempo esattamente la metà viene spesa in attesa della coincidenza a Palermo.

Più difficoltoso spedire una lettera da Agrigento a Trapani. Nel 1838 impiega 110,30 ore, nel 1839 74 ore, nel 1843 76 ore con una giacenza a Palermo di circa il 40% del tempo impiegato.

La media orario del viaggio è di miglia 2,06 all'ora, cioè la media di un percorso a passo di mulo, mentre il tragitto viene coperto per i 3/4 con vettura corriera e 1/4 con un Corriere Ordinario.

La prima considerazione che viene in mente riflette il dubbio che la rapidità della posta abbia subito un incremento rispetto al 1840.

Vi sono tuttavia delle considerazioni da fare. In primo luogo la posta borbonica era una azienda condotta con lo scopo di avere un lucro e aveva il dovere di produrre risultati concreti rispetto alla tariffa esatta.

In secondo luogo i più contenuti volumi di posta manipolati determinavano un più rapido smistamento della corrispondenza con soste dovute allo scambio di corse, allora, mentre oggi la carenza interviene nella difficoltà dello smistamento della posta.

In terzo luogo occorre tenere presente che i fruitori del servizio di allora potevano spedire e ricevere la posta solo due volte la settimana mentre oggi ciò è possibile giornalmente.

In quarto luogo oggi la posta è un servizio sussidiario che riteniamo insufficiente ma che non comporta sacrifici dal punto di vista commerciale potendo usufruire di altri e più veloci servizi in caso di necessità. Questa condizione ci permette un atteggiamento più remissivo verso le amate/odiate poste evitando reclami e suppliche fin quando non vi sia il fatto eclatante e fuori dell'ordinario.

Infine è da notare con divertimento e ironia che le Poste, almeno per la città di Trapani, non sono riuscite a modificare in senso migliorativo il sistema postale borbonico che hanno ereditato.

Infatti la posta di Trapani viene sempre istradata a Palermo e attraverso l'indistruttibile "Luogotenenza" di Palermo smistano poi la posta per la destinazione finale. Inutile sperare nell'aeroporto che collega giornalmente Trapani con Roma. La forza della consuetudine è decisiva.

Unica consolazione invece di spedire umili "suppliche" al Re adesso possiamo far udire, quando costretti dalla necessità, la nostra irata voce.

NOTA: l'attuale denominazione di Mazzara è Mazara.

 
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