Le stazioni di posta, denominate Rilievi, vennero istituite in Sicilia nel 1838. Prima di quella data il sistema viario e quello postale non consentirono l’inizio di tale servizio.
Il disagio per questo stato di cose è chiaro nelle notizie pervenuteci dai viaggiatori stranieri i quali fin dall'inizio del XVIII secolo cominciarono a visitare la Sicilia. Nel 1770 P.Brydone, nell'effettuare il viaggio da Messina a Catania, scrive: “Abbiamo lasciato Messina questa mattina di buon'ora con sei muli per noi e per i servitori, e due per i bagagli”. (1)
Sette anni più tardi Borch descrive così il viaggio da Trapani a Palermo: “Si procede (da Trapani) per Palermo via terra con una carovana di cinque muli, uno per me stesso, uno per il cameriere, uno per la guida, due per i bagagli e vettovaglie.” (2)
Nel 1840 le difficoltà rimanevano le stesse. H.Swinburne descrive così le difficoltà del suo viaggio in Sicilia: “Per venire da Siracusa a Catania si impiegavano ben dieci ore o sulla lettiga o sulla groppa di un cavallo.” (3)
E ancora “le strade erano rare e scomode, i mezzi di trasporto estremamente rudimentali (si andava a dorso di mulo o su scomode lettighe)” (4)
G.F.Angas così descrive nel 1841 i mezzi di trasporto: “I muli sono il normale mezzo di trasporto. Animali che non sentono la fatica, possono percorrere fino a 40 miglia al giorno senza accusarne alcuna, per intere settimane di seguito, ma in compenso la fanno sentire ai loro cavalieri.” (5)
E.C.Barlow ci lascia una dettagliata descrizione dei suoi spostamenti:
“12.4.1843 (Messina) Partito in carrozza a nolo per Catania.
18.4.1843 (Catania) Partito in mulo per Siracusa dormito a Priolo.
22.4.1843 Partito da Siracusa in lettiga per Catania;
23.4 a Catania. 24.4.1843 Partito in corriera per Messina.” (6)
Infine F.Bourquelot nel 1850 riporta: “Ad onta della mancanza o del pessimo stato delle strade, delle difficoltà di trovare da mangiare e di farsi accompagnare da gente mercenaria, preferii viaggiare per terra.... Luigi Rantesi s'obbligò ad accompagnarmi nel mio viaggio e a mantenere, per tutto il tempo che sarebbe durato, tre mule: una per me, una per lui, una pei bagagli e pel mulattiere incaricato degli animali....” (7)
Tutte le descrizioni dei viaggi in Sicilia, di viaggiatori stranieri, anche di altri non riportati, dicono di aver usufruito di animali affittati ed utilizzati per tutto il viaggio, senza cambi.
Nella descrizione di E.C.Barlow il viaggio da Siracusa a Catania viene compiuto con mezzi privati mentre da Catania a Messina con vettura corriera e ciò è una ulteriore conferma che quando i mezzi erano disponibili venivano adoperati.
Quanto precede descrive la necessità, da parte di una ristretta cerchia di viaggiatori. Tuttavia dobbiamo tenere presente che il servizio del cambio della cavalcatura nei rilievi è una prerogativa essenziale della Posta, per un più celere recapito della corrispondenza.
L’esigenza dei rilievi e del cambio della cavalcatura non potè essere risolto prima probabilmente per questioni economiche. Solo abbinando alla posta il trasporto dei viaggiatori, negli altri Paesi, era stato risolto decenni prima, il problema. E anche in Sicilia nel 1838, in vista della istituzione del servizio delle vetture corriere, vengono fissati i punti dei rilievi per il cambio dei cavalli.
Misilmeri al punto estremo del paese
Villafrati
S.Giuseppe
Fondaco di Morganaro (Manganaro)
Fondaco detto della Cocchiara
Fondaco di Re Cattivi di proprietà del barone Sabatino verso il miglio 72
Villarosa
Leonforte
S.Filippo d'Argirò
Realbuto
Sisto
Adernò
in aggiunta vengono previsti i Rilievi di Paternò, Catania e Acireale
(Paternò
(Catania
(Acireale
"qualora la diligenza correrà per la via di Catania”
Giarre
Giardini
Agrò
Scaletta
Messina
(Bronte
(Randazzo
(Linguagrossa
qualora la diligenza percorra l'attuale via regia.
Un ulteriore avviso dell'Intendente di Palermo del 3 maggio 1838 comunica i luoghi dove verranno stabiliti i 23 rilievi della corsa con vettura corriera da Palermo a Messina:
Palermo, Milismeri, Villafrati, Fondaco S.Giuseppe, Manganaro, Fondaco Gulfa, Barriera a Passo di Palermo, S.Caterina, Villarosa, Barriera della Misericordia, Leonforte S.Filippo d'Argirò, Regalbuto, Sisto, Adernò, Paternò, Catania, Acireale, Giarre, Giardino, Agrò, Scaletta, Messina. (8)
Per la corsa da Palermo a Trapani sono istituiti i rilievi: Borgetto, Alcamo, Calatafimi, Colonnetta milliaria n.56, Trapani. (9)
Inoltre per la corsa da Palermo a Messina via marine, da effettuarsi con quattro corrieri a staffetta sono previsti i seguenti rilievi: Termini, Santo Stefano, S.Agata Militello, Messina. (10)
Nella definitiva riorganizzazione delle poste del 1839 i rilievi vengono così approntati:
Vettura Corriera da Palermo a Messina
Palermo
Misilmeri
Villafrati
Ponte Vicari
Manganaro
Gulfa
Vallelunga
Landro
S.Catarina
Villarosa
Misericordia
Leonforte
Aggira
Regalbuto
Sisto
Adernò
Paternò
Catania
Acireale
Giardini
Agrò
Scaletta
Messina
Vettura Corriera da Palermo a Trapani
Palermo
Borgetto
Alcamo
Calatafimi
Colonnetta n.56
Trapani
Vettura Corriera da Palermo a Corleone
Palermo
Piana
Corleone
Vettura Corriera da Palermo a Termini
Palermo
S.Fravia
Termini (11)
Nel 1841 l'amministrazione dispose che venisse posto un Rilievo a Licodia mentre quello di Paternò doveva essere posto in località Mal passo vecchio luogo più vicino a Catania. (12)
Nel contratto di appalto del 1842 vengono inserite delle clausole circa i cavalli da tiro e quelli da sella. Mentre nel 1839 si pensava di utilizzare i cavalli da sella solo nei punti di incontro nel 1842 si ritiene di adoperare tali cavalli in tutti i rilievi anche con il servizio delle staffette. Infattti l'art. IV stabilisce che ogni tre cavalli uno sia adatto alla sella e l'art.VIII prescrive: "L'appaltatore sarà obbligato al servizio delle staffette nè modi indicati dai regolamenti. Questo servizio sarà eseguito per ciascuna corsa con orario di un'ora, ed un quarto per ogni posta, e per lo stesso l'imprenditore avrà diritto al pagamento di grana 80 a posta." (13)
Nel 1846 l'ispettore generale Paolo Dalbono propone la installazione dei seguenti rilievi,in via provvisoria sulla linea da Catania a Noto.
I rilievi vengono fissati a: (14)
Catania
Primosole
Carlentini
Pontegrande
Priolo
Siracusa
S.Michelicchio
Noto.
A causa di lungaggini solo nel 1847 la corsa viene attivata, con i seguenti rilievi:
Carlentini
Pontegrande
Priolo
Siracusa
Noto (15)
Sempre nel 1846 viene fissato a Canalotti al miglio 56 la costruzione del locale ad uso del Rilievo postale.
Nel manifesto di appalto del 1853, all’art.3 si delinea la struttura generale di tutti i rilievi:
“Art.3 L’appaltatore dovrà obbligarsi montare, e mantenere i seguenti numero 44 rilievi di posta in tutte le linee sopra descritte cioè: in Palermo un rilievo generale per dare l’uscita alle corse, che partono dalla Capitale.
Nella linea di Messina via delle Montagne, numero 24 rilievi situati in Misilmeri, Villafrati;
sotto Vicari ossia Donna Santa, Manganaro, Gulfa ossia sotto Alia; Vallelunga; Landro; S.Caterina; Villarosa; Misericordia; Leonforte; S.Filippo d’Argirò; Regalbuto; Fondaco di Guzzardi; Adernò; Licodia; Malpasso vecchio in Valcorrente; Catania; Acireale; Giarre; Giardini; Forza di Agrò; Scaletta; Messina.
Nella linea di Trapani numero 6 rilievi situati in Tavernella, Partinico, Alcamo, Calatafimi, Canalotti, Trapani.
Nella linea da Palermo a Termini un rilievo situato a Fondachelli.
Nella linea da Palermo a Corleone un rilievo situato a Piana.
Nella linea da Catania a Noto numero 6 rilievi situati in Lentini, Villasmundo, Priolo, Siracusa, Lungarini, Noto.
Nella linea da Patti a Messina numero 5 rilievi situati a Patti, Trappeto ossia Falcone, Barcellona, Spadafora, Fondaco Colonna.
E fin qui quello che burocraticamente appare, superficialmente, sulle carte. Potrebbe apparire un esempio di perfezione, un esempio di come le cose funzionavano bene, qui in Sicilia, nel periodo borbonico.
La realtà si nasconde dentro le medesime carte, del medesimo archivio. Innanzi tutto i roboanti “Maestri di Posta” si chiameranno “Maestri di stalla” il che è alquanto differente.
A parte una serie di manchevolezze, che l’ispettore Giuseppe Guerriero evidenzia, e di cui si dà notizie nel prospetto che segue, gli aspetti deteriori dei rilievi si possono così riassumere:
l’Amministrazione Postale fissa posti di rilievo dei cavalli molto distanti uno dall’altro, salvo per la Palermo Messina, e ciò rallenta la marcia delle vetture;
L’appaltatore dei cavalli lucra sulle prestazioni mettendo in posta cavalli non idonei o cavalli in numero minore a quelli previsti;
L’appaltatore carica le carrozze per un peso, in persone o cose, superiore al consentito. Ciò comporta ritardi e alle volte incidenti;
L’appaltatore utilizza spesso i cavalli per le corse delle staffette e per i privati cittadini. L’eccessivo lavoro a cui sono sottoposte le cavalcature non permette, alle volte, un cambio di cavalli freschi nei rilievi.
Alla fine della sua ispezione il maggiore Guerriero invia al Comandante in capo Luogotenente generale interino in Sicilia una relazione sullo stato dei rilievi in Sicilia, relazione che per la sua importanza qui si trascrive:
“Palermo 13 Settembre 1850
Eccellenza
Pel mio rapporto di oggi stesso segnato col n.14 nel dar conto a V.E. della dimostrazione dei vistosi lucri che ritrae D. Salvatore Pace dallo appalto riunito dei diversi servizi postali, citai di taluni inconvenienti prodotti dal rilasciamento in cui giace l’Amministrazione Generale delle Poste, e dissi pure che lo Appaltatore non avrebbe potuto arrivare all’introduzione di tanti arbitrari e speculati abusi se non avesse una perfetta condiscendenza da parte dell’Amministrazione medesima. E per viemeglio chiarir la mente a V.E. sulla origine e causa di tale indifferenza, io mi sono permesso dirigerle questo riserbatissimo rapporto nel quale così di cenno indicherò le fonti principali, e le cause motrici di tanto intrigo.
Sia dai primi anni dello appalto persuaso lo Intraprenditore che nulla avrebbe conseguito dalle sue mire speculative senza il concorso di quegl’Impiegati dell’Amministrazione che avrebbero potuto agevolarlo nelle sue vedute progettò, ed eseguì il piano di tirarli a se, sia con dichiararne alcuni direttamente suoi Impiegati, per la parte dello appalto, costituendo loro dei corrispondenti salari, sia per altri indirettamente prendendo al suo servizio loro intimi parenti.
Quindi si ebbe P. suo incaricato in Palermo un certo Sig. Cataldi fratello al Segretario Generale dell’Amministrazione; quindi si ebbe a tenergli la scrittura dei prodotti dello Appalto un certo D. Santi Noera figlio al Capo Contabile dell’Amministrazione medesima, in cui ha l’incarico della scrittura di controllo allo Appalto; quindi si ebbe ad incaricato P. le Vetture Corriere e Procacci l’Ufficiale di 1a classe della stess’Amministrazione Sig. D. Benedetto Mantegna, il quale è tale il lucro che da quel posto ritrae, che è arrivato, per non perderlo, a rinunciare la promozione spettatagli nell’Amministrazione Generale.
Con questo intrigo egli lo Appaltatore è venuto a capo di avere tali impiegati alla sua dipendenza e suoi fautori in vece di controllo, invece di coloro che dovevano sorvegliare su lui nello interesse dell’Amministrazione.
Da ciò, prescindendo anche dallo scandalo di vedere Ufficiali del Governo messi alla dipendenza di un’Appaltatore, che ha interessi del Governo opposti, può ben scorgere V.E. quali ne siano state le funeste conseguenze, come mal siano raccomandati gli interessi del Pubblico Servizio, e la esperienza ed i risultati ne fan prova; ne può tanto sconcio evitarsi perchè come già dissi vi sono indirettamente anche interessati i principali fra l’Amministrazione medesima. Come potrà il Segretario G.le arrestar tanto scandalo, o far delle opposizioni allo Appaltatore, se un di lui fratello ne è il primo incaricato e retrae un soldo dallo Appaltatore medesimo? Come potrà il Capo Contabile far quelle osservazioni di suo dovere, se un di lui figlio è impiegato e percepisce un soldo sullo Appalto, e se la di lui cauzione pel posto di Capo Contabile è prestata dal Pace stesso?
Come infine potrà mettere un freno a tanto disguido l’Amministratore G.le se egli stesso è amico dello Appaltatore ne ritrae i suoi favori ed è poi, che è il di più, attorniato e trascinato dalle parole dei due sopramenzionati Capo Contabile e Segretario G.le ? Con tal combinazione egli è impossibile che lo Appaltatore trovi il menomo ostacolo alla sua volontà, che trovi il più lieve intoppo alle sue vedute, ed intanto il pubblico è malservito, peggio il Governo e gl’interessi dell’Amministrazione son dilapidati.
Pace è un uomo di molto intrigo basti il riflettere che non appena si commetteva la disamina del suo affare all’Agenzia del Contenzioso ch’egli con le sue arti, coi suoi maneggi, coi suoi mezzi si ebbe la destrezza di far entrare nelle sue vedute il Segretario della stessa Agenzia a sostenere che niuna differenza si ha tra Incaricati e Maestri di Stalla, e che avendo lo appaltatore mantenuto gl’Incaricati ha pienamente soddisfatto al Contratto.
È per ciò necessario, ove V.E. voglia porre un’argine a tanto male ogni dì più crescenti, che emetta delle prontissime, ed energiche disposizioni tra le quali una sola io ne trovo atta per il momento, e mi permetto di suggerirla. Essa è appunto che sino a che non sarà diffinitivamente provveduto alla completa organizzazione di quell’Amministrazione, almeno p. lo momento sia da V.E. ordinato un cambiamento nella destinazione degl’Impiegati si superiori che inferiori, e fossero messi alla parte della scrittura dell’Amministrazione di Controllo ai prodotti, e sorveglianza sullo Appalto, persone le più zelanti fra l’Impiegati dell’Amministrazione stessa, ed indifferenti in rapporto all’Appaltatore, e che finalmente sia tolto lo scandalo di vedere Uffiziali impiegati del Re prostituiti alle mire dello Appaltatore , suoi incaricati, e da lui salariati.
Prego poi V.E. a volersi degnare, quante volte crederà far eseguire delle verifiche sulle cose da me riferite, di commettere tali incarichi a persone che avessero tutte lo impegno di appurare la vera condizione delle cose, e non si contentassero delle delle semplici assicurazioni, e dei documenti che loro si esibiscono dall’Amministrazione, come è accaduto p. l’affare dei certificati di servizio delle corse postali, per i quali appunto stò sempre fermo su quanto allora le dissi, cioè che due elementi, almeno per molti fra gli Ufficiali Postali, tra l’Amministrazione uno in cui sono dettagliate le mancanze, l’altro senza tali osservazioni, ch’è quello appunto che si esibisce dall’Amministrazione.
Io tengo in prova di questo fatto oltre l’Officio del Direttore di Trapani, che allora le rassegnai, due lettere dello stesso per le quali si accerta pienamente un tal fatto e che potrei presentare a V.E. quando me l’ordina.
Il Maggiore incaricato p. la ispezione generale dei rilievi ed Offici Postali
Giuseppe Guerriero”
Le argomentazioni del Guerriero sono gravissime, tanto da sembrare attuali. Il 24 Settembre il Luogotenente informa con un dispaccio riservatissimo il Ministro delle Finanze a Napoli, il quale il 25 Settembre risponde:
“Napoli li 25 Settembre 1850.
I mali attuali del servizio delle Poste e della grave spesa che ne risente l’Amministrazione a profitto dello Appaltatore principalmente derivano dalla natura di due contratti con esso pria delle passate vicende stabiliti, e dalle facilitazioni, per non dir favori, dal Ministero di Stato delle Finanze accordategli anche pria delle vicende suddette.
Il vero rimedio adunque ai mali siffatti è quello cui già V.E. nell’alta sua saggezza ha volto il pensiero: la ricerca cioè di un altro appaltatore con condizioni regolari. Su di ciò già si cammina e come prima si avran formulato le novelle migliori condizioni, se offerte al Sig.r Pace non saranno da costui accettate il di lui contratto potrà giusta lo stipulato sciogliersi e il nuovo appaltatore cominciare. Per questa parte adunque bisogna attendere la presentazione di quel nuovo progetto di contratto per lo quale partendo da Palermo io già lasciai le cose in buona via. In quanto poi agli abusi che lo Appaltatore Sig. Pace anche in onta all’attuale contratto si è permessi e che l’Amministrazione per le cose in questo rapporto del Sig. Guerriero sovente ha tollerato, pare a me non altro doversi fare, indi a provvedimenti già emessi, che d’inculcare allo Agente del Contenzioso di curarne lo adempimento. Ciò fu fatto da ultimo e quasi al momento della mia partenza per lo articolo dei maestri di stalla cui in questo rapporto osservasi: ciò dovrà farsi per tutti gli altri articoli che mirano alla soppressione degli abusi dallo Appaltatore introdotti e dall’Amministrazione tollerati. Per quel che concerne da ultimo le osservazioni intorno a personale in questo rapporto contenute, pare a me potersi nettamente imporre al Sig. Mantegna di lasciare il servizio che disimpegna nello interesse dello appaltatore laddove non volesse essere privato del posto che occupa nella Amministrazione, e quel servizio lasciato troverei non che utile ma necessario che il Mantegna medesimo fusse dalla parte dell’Amministrazione destinato ad incombenze diverse da quelle che ha sinora sostenuto, e tali da non metterlo in contatto diretto con gl’interessi dello appaltatore. In ordine al Sig. Noera e Sig.Cataldi potrebbe lor farsi conoscere per mezzo dello agente del Contenzioso l’inconveniente della continuazione di loro stretti congiunti al servizio dello appaltatore colla insinuazione di farla cessare per non far attirare su di loro delle altre disposizioni che il Governo sarebbe forse forzato di prendere se lo cose, come lo sono, perdureranno.
Sul Sig. La Porta Segretario dell’Agenzia del Contenzioso non occorre fermarsi essendosi pria della mia partenza dati provvedimenti positivi per lo articolo dei maestri di Stalla. Resterebbe a parlare dello Amministratore Generale. S.E. lo conosce e può ben dirsi di non essere a livello del posto; ma chi lo è, sventuratamente per noi, nelle nostre Amministrazioni ? Egli non vi ha dubbio dovrebb’essere per bene della cosa da altri più attivo, più fermo e più capace rimpiazzato. Ma che fare di Lui ? Bisogna attendere l’opportunità di un passaggio in altro ramo ove nuocere possa di meno e per ora bisogna contentarsi di ammonirlo, vigilarlo e per dir così manodirlo.
N.B. Non occorre di raccomandare al Sig. La Lava di tenere riserbate queste carte onde ciò che ho scritto, senza alcun mistero come dovea nel rassegnare a S.E. i miei divisamenti, non divenisse di pubblica ragione, richiamando addosso a me la malevolenza di coloro dei quali per adempimento dei miei doveri ho parlato in modo che non potrebbe esser loro gradito.” (16)
Vettura
Corriera da Palermo a Messina |
distanza
(miglia) |
n.ro
cavalli
(1839) |
n.ro
cavalli
(appalto
1842) |
N.ro
cavalli
(appalto
1853) |
n.ro
cavalli ispezione 1850 |
individuaz.
del sito |
carenze
riscontrate |
Palermo |
- |
14 |
19 |
19 |
- |
- |
- |
Misilmeri |
10 |
6 |
6 |
6 |
- |
- |
manca il maestro di stalla, lo stemma reale sulla porta,la trombetta e la
tariffa e il fanale |
Villafrati |
12 |
6 |
6 |
6 |
- |
sulla strada consolare |
come sopra |
Ponte Vicari |
8 |
6 |
6 |
6 |
- |
loc. Donna Santa |
come sopra |
Manganaro |
7 |
8 (2 da sella) |
6 |
6 |
- |
come sopra ed inoltre i corrieri se ne stanno in Lercara Friddi per
disgusti avuti col locandiere di Manganaro |
come sopra |
Gulfa |
12 |
6 |
6 |
6 |
6(2 non adatti al servizio postale) |
dipende dalla o.p. di Rocca Palumba |
come sopra |
Vallelunga |
9 |
6 |
6 |
6 |
- |
- |
come sopra |
Landro |
12 |
6 |
6 |
6 |
- |
a 12 miglia o.p. di Vallelunga |
come sopra meno lo stemma reale (piccolo mal fatto e poco conveniente) |
S.Catarina |
9 |
8 (2 da sella) |
9 |
9 |
8 |
- |
come sopra e in più manca la vettura corriera di riserva |
Villarosa |
12 |
6 |
6 |
6 |
- |
diviso in 2 posti entrambi miserabili e sporchissimi |
come sopra meno lo stemma "perche fornito di fretta dallo
appaltatore" |
Misericordia (fondaco) |
11 |
6 |
6 |
6 |
6 di cui 1 non adatto al servizio |
situato in deserta campagna a trenta passi fuori la strada |
come sopra si propone causa la
montuosità e lunghezza della strada di attaccare 5 cavalli |
Leonforte |
12 |
6 |
6 |
6 |
6 (2 maltrattati con piaghe al petto) ed un altro così indomito e restio
da far spaventare i passeggeri della corriera |
vettura mai in orario |
come sopra |
Aggira (Argirò) poi S.Filippo d’Argirò |
9 |
6 |
6 |
6 |
- |
rilievo sottoposto alla strada postale |
come sopra |
Regalbuto |
10 |
6 |
6 |
6 |
- |
- |
come sopra |
Sisto (Fondaco di Guzzardi) |
6 |
6 |
6 |
6 |
5 |
solitario rilievo con un acquedotto che scorre innanzi alla posta |
come sopra ed inoltre un solo postiglione |
Adernò |
9 |
6 |
6 |
6 |
- |
- |
come sopra |
Licodia |
- |
- |
6 |
6 |
- |
- |
come sopra |
Malpasso vecchio |
- |
- |
6 |
6 |
- |
- |
come sopra |
Paternò |
12.5 |
6 |
- |
- |
- |
- |
non esistente al 1850 |
Catania |
12.5 |
10 (4 da sella) |
9 |
9 |
numero di cavalli superiore a quelli assegnati |
- |
come sopra |
Acireale |
10 |
6 |
6 |
6 |
6 (uno non adatto al tiro) |
manca locale per i cavalli e traino procaccio |
come sopra |
Giarre |
10 |
9 |
6 |
6 |
- |
- |
come sopra |
Giardini |
12 |
6 |
6 |
6 |
6 (un cavallo infermo) |
manca locale per i cavalli e traino procaccio |
come sopra |
Agrò (poi Forza di Agrò) |
9 |
6 |
6 |
6 |
- |
il sito è fuori mano internato in un vicoletto distante dalla pubblica
strada |
come sopra e inoltre non vi è nessuna sella. |
Scaletta |
10 |
6 |
6 |
6 |
- |
- |
come sopra |
Messina |
10.5 |
4 |
6 |
6 |
- |
- |
- |
Vettura Corriera da Palermo a Trapani |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
Palermo |
- |
- |
- |
19 |
- |
- |
- |
Tavernella |
- |
- |
6 |
6 |
- |
- |
- |
Partinico |
- |
- |
6 |
6 |
- |
- |
- |
Borgetto |
16 |
6 |
- |
- |
- |
- |
- |
Alcamo |
16 |
6 |
6 |
6 |
- |
- |
- |
Calatafimi |
11 |
6 |
6 |
6 |
- |
- |
- |
Colonnetta n.56 |
13 |
6 |
- |
- |
- |
- |
- |
Canalotti |
- |
- |
6 |
6 |
- |
- |
- |
Trapani |
12 |
6 |
6 |
4 |
- |
- |
- |
Fondachelli |
- |
- |
4 |
4 |
- |
- |
- |
Vettura Corriera da Palermo a Corleone |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
Palermo |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
Piana |
16 |
3 |
4 |
4 |
- |
- |
- |
Corleone |
23 |
- |
- |
6 |
- |
- |
- |
Vettura Corriera da Palermo a Termini |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
Palermo |
- |
- |
- |
19 |
- |
- |
- |
S.Fravia (poi a Fondachelli) |
10 |
- |
- |
6 |
- |
- |
- |
Termini |
14 |
3 (2 da sella) |
- |
6 |
- |
- |
- |
totale cavalli |
- |
- |
213 |
264 |
- |
- |
- |
Vettura Corriera da Catania a Noto |
- |
- |
N.ro cavalli 1847 |
- |
- |
- |
- |
Catania |
- |
- |
- |
9 |
- |
- |
- |
Primosole |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
Carlentini |
- |
- |
6 |
- |
- |
- |
il rilievo viene spostato a Lentini |
Lentini |
18 |
- |
- |
6 |
manca il locale per lo stallaggio |
- |
come sopra |
Ponte grande o Manderazzi |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
a causa dell'aria malsana che la si respira nella estate i cavalli e i
postiglioni si ritirano in Priolo |
Villasmundo |
- |
- |
- |
6 |
- |
- |
- |
Priolo |
- |
- |
6 |
6 |
12 |
4 postiglioni esubero dovuto al rilievo di Manderazzi |
manca il maestro di stalla, lo stemma reale sulla porta, la trombetta, la
tariffa e il fanale |
Siracusa |
12 |
- |
6 |
6 |
4 |
3 finimenti da tiro e uno da sella.Manca il locale per lo stallaggio e il
traino per il procaccio |
manca il maestro di stalla, lo stemma reale sulla porta, la trombetta, la
tariffa e il fanale |
Lungarini |
- |
- |
- |
6 |
- |
- |
- |
Noto |
22 |
- |
6 |
4 |
mancano 3 cavalli che l'appaltatore ha sistemato a Lungarini |
- |
- |
vettura corriera da Messina a Patti |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
Messina |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
- |
Fondaco Colonna |
- |
- |
- |
6 |
- |
- |
- |
Spadafora |
- |
- |
5 |
5 |
4 |
- |
manca il maestro di stalla, lo stemma reale sulla porta, la trombetta, la
tariffa e il fanale |
Barcellona |
11 |
- |
- |
4 |
- |
Fondaco di Colonna |
manca il maestro di stalla, lo stemma reale sulla porta, la trombetta, la
tariffa e il fanale |
Patti |
18 |
- |
- |
4 |
- |
dovrebbe stabilirsi un rilievo a Falcone un solo postiglione |
manca il maestro di stalla, lo stemma reale sulla porta, la trombetta, la
tariffa e il fanale |
Trappeto |
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NOTE
(1) P.Brydone Viaggio in Sicilia e a Malta nel 1770, pag.63 Longanesi editore Milano 1968
(2) Borch, Lettres sur la Sicile et sur l'ile de Malthe ècrivet en 1777. Torino 1782
(3) H.Swinburne in Sicilia e in Calabria. Il giardino dell'iperbole. La scoperta del mezzogiorno da Swinburne a Stendhal, Napoli 1985.
(4) Storia della Sicilia Napoli-Palermo 1977-1981 Volume VI pag.48.
(5) Sulle argomentazioni del Sig. Angas occorre precisare che egli probabilmente non si è mai mosso dall’Inghilterra. La marcia di un mulo era appena superiore a 2 miglia all’ora. Per fare 40 miglia doveva camminare per oltre 16 ore al giorno. Troppo, anche per un mulo! G.F.Angas, in viaggiatori inglesi in Sicilia nella prima metà dell'ottocento a cura di M.C.Martino edizione ristampe siciliane Palermo 1977.
(6) E.C.Barlow Una escursione in Sicilia. Arnaldo Lombardi Editore 1989.
(7) F.Burquelot Un mese in Sicilia.Fratelli Treves Milano 1873. Ristampa Edizioni Dafni Catania.
(8) BCP Giornale dell'Intendenza borbonica di Palermo anno 1838 pagg.76/77
(9) BFT Giornale dell'Intendenza borbonica di Trapani anno 1838 pagg.143/5.
(10) idem
(11) Stato Generale delle Regie Poste e del servizio del Procaccio in Sicilia organizzato l'anno 1839. Palermo 1839.
(12) ASP Fondo Ministero delle Finanze busta 527
(13) Contratto di appalto dei cavalli postali per Messina, Trapani, Corleone e Termini. Palermo 1842. ASP Fondo Ministero Affari di Sicilia busta 1574
(14) Nell'ultima dimora di S.M. in Sicilia degnavasi approvare la proposta dell'ispettore generale Paolo Dalbono per la istallazione dei rilievi di posta da situarsi sulla linea da Catania a Noto, cioè da Catania a Primosole, da Primosole a Carlentini, da Carlentini a Pontegrande, da Pontegrande al Priolo, da Priolo a Siracusa, da Siracusa a S.Michelicchio, da S.Michelicchio a Noto ed ordinavasi di potersi organizzare il servizio in linea provvisoria con tre cavalli in ciascun rilievo. Napoli 11.6.1846 ASP Ministero Finanze busta 645
(15) ASP Ministero Finanze busta 773
(16) Il voluminoso dossier dell’ispezione Guerriero giace all’Archivio di Stato di Palermo, Fondo Ministero delle Finanze, busta 773.
(17) Uno ogni coppia di tre animali deve essere servibile a sella. Art.IV del contratto di appalto.
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