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REGNO DI SARDEGNA 1849... Mi sono ricordato tardi di fare gli auguri | ||||||||||||||
di Lorenzo Oliveri | ||||||||||||||
"Mi sono ricordato tardi di fare gli auguri all'amico Don Giuseppe Pellati..." Ma grazie all'efficienza delle Regie Poste Sarde tutto si risolse per il meglio! Il mittente il 24 DIC 49 si reca all'ufficio postale di ASTI per spedire gli auguri al prelato alessandrino, ma giunge quando il dispaccio per Alessandria è già partito e nell'ufficio, oltre il timbro a data, appongono il bollo DOPO LA PARTENZA, per giustificare il fatto che non è un ritardo dovuto al servizio postale, ma al mittente. Tassano la corrispondenza per 40 centesimi (la lettera, secondo la distanza fra Asti e Alessandria, avrebbe dovuto pagare 20 centesimi, però, probabilmente, passava il peso di 10 grammi e l'importo andava raddoppiato). L'indicazione del porto da riscuotere è indicata dal segno "4" a penna al centro della missiva: quattro decimi di lira, ossia 40 centesimi. All'epoca la tassa per il trasporto della posta poteva essere pagata sia dal mittente che dal destinatario. Mentre per le missive dirette a pubblici ufficiali il pagamento avveniva anticipatamente, per quelle dirette a privati era, in genere, a carico del ricevente, perché allora inviare una lettera in porto prepagato sembrava "offensivo", come se si considerasse il destinatario non in grado di spendere alcuni centesimi.
Gli uffici erano sempre aperti, dall'alba al tramonto (e anche dopo...), pure nei giorni festivi, salvo le ore delle funzioni religiose. Nota - Giuseppe Pellati fu parroco del Duomo di Valenza dal 1831 al 1850: a lui si deve l'acquisto della cappella che poi sarebbe diventata il celebre Santuario di Nostra Signora della Pietà di Valenza.
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