STORIA POSTALE


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Emergence mail service
di Vinicio Sesso

Dalla mezzanotte del 19 gennaio 1971 iniziò in Inghilterra il più grande sciopero che abbia mai interessato il servizio postale di questa nazione. La causa dell’agitazione è da ricercarsi sia nel peggioramento delle condizioni economiche del paese per la crescente inflazione sia nel deteriorarsi delle relazioni sindacali e industriali relative al settore specifico.

Il Post Office Board al fine di scongiurare lo sciopero aveva proposto il 15 gennaio 1971 all’ Union of Post Office Workers una trattativa sindacale per raggiungere un accordo soddisfacente per le parti ma la proposta non era stata ritenuta apprezzabile e quindi rifiutata. Pertanto mercoledì 20 gennaio 1971 iniziò lo sciopero totale che durò sino a domenica 7 marzo 1971.

L’adesione degli operatori fu quasi totale. Solo in alcune aree la posta venne regolarmente consegnata in quanto alcuni postini non avevano aderito oppure erano ritornati in servizio prima che lo sciopero terminasse.

La reazione del governo inglese non tardò. Difatti venne stabilito che il regime di monopolio di cui godeva l’Amministrazione Postale venisse sospeso durante il periodo di agitazione dando in questo modo la possibilità ad operatori privati di avviare attività commerciali finalizzate alla postalizzazione e consegna della corrispondenza in sostituzione dei lavoratori in sciopero.

Se ne contarono centinaia in tutto il paese. Ovviamente la maggior parte di esse operarono con grande efficienza trasportando e consegnando volumi notevoli di posta sia pur richiedendo un corrispettivo superiore a quello stabilito dall’Amministrazione Postale.
Venne altresì costituita una "Association of Mail Services" che riuniva i singoli operatori che facilitava la trasmissione e consegna della corrispondenza sia in tutto il paese che verso l’estero.
Alcune amministrazioni della nazione (ad esempio le forze armate) utilizzarono anche canali a loro esclusivamente riservati.
Questa particolare situazione non poteva non incuriosire ed interessare i collezionisti e pertanto la spedizione di materiale con scopi esclusivamente “filatelici” è notevolissima.

Dopo ben sette settimane di sciopero, finalmente, venne raggiunto un accordo e lunedì 8 marzo i postini ritornarono al lavoro.

A documentazione del più grande sciopero che abbia interessato un’amministrazione postale propongo una serie di pezzi spediti nel periodo, che riportano le vignette utilizzate dagli operatori privati ai fini della trasmissione.
Per la maggior parte si tratta di “posta provocata” cioè corrispondenza trasmessa da collezionisti al fine di poterle inserire nelle proprie collezioni, ma cio’ non ne diminuisce il valore documentale sia del determinato periodo storico che del sistema alternativo adottivo per superare questa emergenza.