STORIA POSTALE


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Usi isolati nella Repubblica italiana:
servizi e tariffe particolari
(3ª parte)
Alessandro Piani - (Bollettino ASP-FVG 29)

Proseguo con la trattazione degli usi isolati dei commemorativi della Repubblica Italiana illustrando documenti postali tratti dalla mia collezione incentrata su tale argomento.
In questa puntata illustrerò tre documenti postali che ho ritenuto interessanti per il loro particolare utilizzo.

Il primo documento [fig.1] è una lettera spedita nel novembre del 1956 dall’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura di Bari ad un privato, ritengo di Poggiorsini, al quale viene comunicato che la domanda di contributo per l’acquisto di grano duro presentata presso il Consorzio Agrario Provinciale era stata accolta, ma con una riduzione di quanto richiesto.

Tale lettera venne spedita in “franchigia parziale” (se mi viene concesso questa definizione), nel senso che il porto dovuto alle Poste non era a carico del mittente, (per cui viaggiava in franchigia), ma del destinatario, riconosciuto in forma semplice senza ulteriori addebiti. Questa precisazione, che potrebbe sembrare pleonastica ai più, sarà utilmente ripresa nel documento che segue. A conferma di ciò risulta impresso il bollo ovale viola sul fronte sinistro dell’Ispettorato dell’Agricoltura-Bari. Sul fronte della busta è stata dattiloscritta in diagonale la dicitura “tassa a carico del destinatario” e manoscritto, in fase di lavorazione, “£.25” in matita rossa.

Giunta all’ufficio postale di destinazione, venne affrancata con un francobollo da £.25 emesso nel 1956 in occasione del Centenario della morte di Amedeo Avogadro, usato quale segnatasse. Tale utilizzo, in alternativa ai segnatasse, è piuttosto inconsueto, il che non fa che elevare la qualità finale dell’oggetto dal lato storico-postale.

Interessante è il raffronto con un documento [fig. 2] simile al precedente, che però raggruppa diversi servizi accessori. Si tratta di una cartolina postale inviata sempre dall’Ispettorato dell’Agricoltura (di Mantova in questo caso) il 30 giugno 1958 ad un privato coltivatore di Cavriana.

Come nel precedente caso la cartolina prestampata venne inoltrata in franchigia attestata tramite l’applicazione del bollo ovale viola (che “convalida” la scritta a stampa nel riquadro sul fronte “Tassa a carico del destinatario”), ma con il servizio postale aggiuntivo della raccomandata.

In questo caso a destino venne tassata usando, al posto del segnatasse, un francobollo da £. 60 della serie dedicata al Centenario della prima apparizione della Vergine a Bernadette obliterato con il timbro “T” passante. Tale importo soddisfaceva però la sola tariffa della raccomandata aperta; ritengo pertanto che il porto della cartolina, che era pari a £. 20, non venne pagato né dal mittente né dal destinatario e che la cartolina viaggiò in franchigia tout court.

Termino la mia disanima con una cartolina postale recante la dicitura prestampata “Raccomandata con ricevuta di ritorno” [fig. 3] che, seppur simile alle precedenti, se ne differenzia per diversi dettagli.


La cartolina è stata spedita da un privato cittadino all’ufficio del Registro di Codogno – Sezione Radio che, in qualità di abbonato, comunica il cambio dell’indirizzo di residenza. Presumo che recatosi presso l’ufficio postale, abbia acquistato la predetta cartolina pagandola o tramite il c/c postale o in contanti £. 20, l’abbia compilata con i suoi nuovi dati e poi spedita il 19.02.1959 da Besozzo Inferiore (Varese) affrancandola con un francobollo da £.60 della serie Europa Unita. Rispetto ai precedenti casi la cartolina non viaggiò in franchigia: in questo caso l’affrancatura copriva esclusivamente la sopratassa della raccomandata, ma non il porto di £. 25 dell’A.R. Ritenendo poco plausibile che l’impiegato dell’ufficio postale abbia commesso l’errore di non riscuotere tale importo per il servizio di A.R. (rispondeva personalmente + eventuale ammenda): sono infatti convinto che la relativa affrancatura venne applicata sul talloncino dell’A.R., anche se questo, ormai, non è più verificabile.