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ALCUNE NOTE SULLA POSTA ELETTRONICA | ||||||||||||||||||||
Marino Bignami | ||||||||||||||||||||
Qualche tempo fa, per far posto a nuove carte ho eliminato parte dell’archivio di famiglia. Nella distruzione dei documenti ho salvato alcune buste di invii PT POSTEL , POSTEL P.E.I.E, Selecta MyMail P.E.I.E e SpeedPOST, della fine del Novecento che mi hanno colpito. Non mi ero mai interessato alla posta elettronica ma la curiosità mi ha spinto a cercare informazioni sul tipo di servizio e sulle diversità di trattamento rispetto alla posta ordinaria. Viste le diverse intestazioni e scritte sulle buste, ho pensato si sia trattato anche di servizi diversi. Ho cercato in internet qualche notizia di tipo collezionistico al riguardo ma senza risultato, ho recepito invece alcuni accenni al servizio dai siti di Poste Italiane e alcune notizie dagli studi pubblicati sulle privatizzazioni del settore postale: in particolare dai risultati sulle diverse controversie legali fra i nuovi operatori del settore dopo la privatizzazione di Poste Italiane (durate parecchi anni), per comportamento scorretto dell’operatore tradizionale. Tali servizi nacquero nel quadro della privatizzazione di Poste Italiane deliberata dal parlamento europeo, per il riordino del settore del servizi postali degli Stati membri, finalizzato al superamento del monopolio postale e per sviluppare la concorrenza. Queste trasformazioni si sono coniugate anche con la diffusione delle nuove tecnologie informatiche e le possibilità offerte poi da internet ai nuovi operatori del settore. Ho notato infatti che le buste sono di modelli diversi anche con scritte e marchi di altri operatori postali. Ho scartabellato le mie vecchie riviste del settore postale per cercare qualche articolo che spiegasse la modalità di esecuzione e di consegna di tale nuova modalità. Sono stato fortunato perché andando a ritroso dal 2000 sulla rivista “Il Collezionista” ho trovato due articoli: il primo del novembre 1986 di G. Riggi di Numana sulle possibilità offerte dalle nuove tecnologie e il secondo dell’agosto 1988 di G. Morolli proprio sulla nascita e presentazione del servizio di Poste Italiane. Per definizione tale corrispondenza era trattata tutta in automatico e le buste per tale motivo non recano tracce di bolli postali; ho dovuto perciò fare riferimento ai periodi da me archiviati. Al riguardo ho riprodotto in PDF i due articoli: il primo sul N°11 novembre 1986 di G. Riggi di Numana e il secondo N°7-8 luglio-agosto 1988 di G. Morolli.
La sigla POSTEL indicava perciò l’azienda di Poste Italiane, operatrice dedicata alla ricezione, elaborazione, stampa e imbustamento dei documenti che erano passati successivamente a Poste Italiane per la distribuzione e la consegna. Naturalmente con la diffusione dei computer e di Internet nacquero altri operatori concorrenziali di Postel come Selecta MyMail, SpeedPOST, Datanet ed altri. P.E.I.E è l’acronimo di Posta Elettronica Ibrida Epistolare, corrisponde alla tariffa agevolata PEIE (europea) nata dopo la privatizzazione di Poste Italiane, a cui era stato affidato (dietro compenso perché in perdita) il cosiddetto Servizio Universale di distribuzione postale, naturalmente era anche a disposizione degli altri operatori di elaborazione e stampa concorrenti però a prezzo maggiorato rispetto a Postel (per questo le liti). Successivamente la sigla PEIE è scomparsa dalle buste anche dalla corrispondenza trattate dai vari concorrenti e distribuite da Poste Italiane ma riportano sempre la stessa immagine tipo francobollo con la dicitura Poste Italiane con il numero e la data della concessione o del contratto di distribuzione delle Poste alla corrispondenza trattato sia da Postel che dai concorrenti. Il servizio nel tempo si è diversificato secondo le necessità del mercato con le tariffe di: posta massiva, posta prioritaria, posta target basic, posta target creative, ecc.
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