Stiamo tutti vivendo in un periodo molto complicato provocato dall'infezione del virus: ne usciremo grazie alla prevenzione e alla vaccinazione: fu proprio la scoperta del vaccino a salvare, in passato, l'esistenza dell'umanità stessa.
La scoperta della tecnica della vaccinazione come metodo per sconfiggere le malattie infettive impedendo il contagio dei soggetti sani, spetta a Edward Jenner, brillante medico e ricercatore inglese.
li vaiolo è stata una delle malattie più terribili dell'umanità: all'epoca la malattia stava avendo in Europa un incremento allarmante: nel 1753 a Parigi morirono di vaiolo 20.000 persone; a Napoli nel 1768 ne morirono 60.000 in poche settimane e ogni anno a causa del virus Variola l'Inghilterra contava 40.000 decessi.
Il 14 Maggio 1796 Jenner innestò nel braccio di un bambino di 8 anni una piccola quantità di materiale purulento prelevato dalle ferite di una donna malata di Vaiuolo Vaccino, la forma di Vaiolo che colpiva i bovini e, in forma cutanea lieve, anche gli allevatori. Il bambino non ebbe nessun disturbo e in seguito Jenner dimostrò che il piccolo era diventato immune alla forma umana del Vaiolo. A questa pratica venne dato il nome di "vaccinazione".
Non ostante la diffidenza della comunità scientifica inglese, il metodo di Jennner ebbe presto un’ampia diffusione ed in breve tempo più di 100.000 persone furono "vaccinate" in tutta Europa. Nel 1805 Napoleone impose la "vaccinazione" a tutte le sue truppe, ed un anno più tardi la vaccinazione fu estesa alla popolazione francese.
Una tappa successiva di grande importanza per lo sviluppo dei Vaccini si ebbe grazie al chimico francese Louis Pasteur, illustre ricercatore e studioso, che grazie alle sue scoperte e alla sua attività di ricerca è universalmente considerato il fondatore della moderna microbiologia. Egli si dedicò molto allo studio del Colera e del Carbonchio, ma ottenne risultati molto importanti soprattutto nello studio della Rabbia.
Una delle figure più importanti nella storia moderna dei vaccini è stata sicuramente quella di Albert Sabin, medico ricercatore americano, di origine polacca, famoso per le sue scoperte sul virus della Poliomielite. Negli anni 1947-50 negli USA egli sviluppò una tecnica per attenuare il virus in modo tale da ottenere un vaccino somministrabile per via orale. Il vaccino così ottenuto divenne la prima arma in tutto il mondo per la lotta alla Poliomielite.
In Italia, fu Luigi Sacco (1769-1836) a diffondere la vaccinazione jenneriana. Medico della Repubblica Cisalpina, nato a Varese, laureato a Pavia e primario dell’Ospedale Maggiore di Milano, alla fine del 1799 vaccinò sé stesso e poi cinque bambini con il pus raccolto da due vacche affette da cow-pox. A distanza di tempo, verificò l’avvenuta immunità sua e dei vaccinati con l’innesto di vaiolo umano.
Nel 1806 Sacco riferì di avere fatto vaccinare o vaccinato personalmente nei soli Dipartimenti del Mincio, dell’Adige, del Basso Po e del Panaro più di 130.000 persone. In breve, i vaccinati del Regno d’Italia giunsero a un milione e mezzo, riducendo drasticamente la mortalità da vaiolo. Il vaccino si diffuse in breve anche nel Regno delle due Sicilie.
A Unità d'Italia avvenuta, la vaccinazione antivaiolosa fu resa obbligatoria per tutti i nuovi nati a partire dal 1888.
L’obbligo è stato abolito in Italia nel 1981, dopo che nel maggio 1979 l’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, ha decretato eradicato il vaiolo dalla Terra.
Una testimonianza italiana del 1852
Il fattore chiave di successo per la vaccinazione è la copertura adeguata della popolazione entro un ragionevole lasso di tempo: solamente rispettando questi requisiti si ottiene la cosiddetta 'immunità' di gregge' che garantisce una corretta protezione dalla infezione.
Risulta quindi indispensabile, oltre alla struttura medica, predisporre una adeguata struttura organizzativa e logistica che permetta di raggiungere capillarmente tutte le città e comuni del territorio.
|
Regno di Napoli, epoca Borbonica, 15 aprile 1852, una missiva con la franchigia del 'Real Servizio Vaccinico', accompagna un invio di 'pus vaccinico' da Bari al Sindaco di Modugno (comune dell'area metropolitana di Bari): si tratta, molto probabilmente, di vaccino anti.vaiolo.
Va sottolineata la responsabilità assegnata al Sindaco, nominato 'Presidente della Giunta vaccinica di Modugno'
A livello provinciale, le responsabilità erano assegnate ad una 'commissione vaccinica'.
Interessante il contenuto della missiva:
'In vista degli ordini ricevuti dal..Intendente della Provincia questa commissione si affretta a rimettere colla presente del pus vaccinico fresco per lo riattivamento della inoculazione in codesto comune, pregandola di accusarcene ricezione'
Sembra di capire che, per qualche ragione, il programma di vaccinazione si fosse interrotto e quindi la commissione provinciale abbia inviato una nuova provvista di 'pus fresco' acccompagnata da questa lettera di spiegazione.
Da notare la richiesta di conferma della ricezione, una specie di 'ricevuta di ritorno',
Conclusioni
Un argomento di attualità ed un bell'esempio di come la Storia Postale possa essere testimone di eventi storici.
Emilio Calcagno
06_01_2021 ©
|