È trascorso un anno da quando abbiamo lasciato sul campo di battaglia “L’elogio alla follia filatelica” con il quale abbiamo ricordando tanti amici e conoscenti che hanno vissuto di “Filatelia”, che hanno fortemente caratterizzato la nostra “passionaccia”, termine tanto caro al maestro Lorenzo Bernardelli, veronese doc, fondatore dell’Associazione Filatelica Scaligera, divenuta poi, per nostro intervento e consenso “Numismatica”, da cui siamo nati per germinazione spontanea come Centro Studi Internazionale di Storia Postale.
Ma oggi vogliamo continuare sulla strada tracciata da Tommaso Moro quando ha immaginato il paese ideale UTOPIA nel suo famoso libro Libellus vere aureus, nec minus salutaris quam festivus de optimo rei publicae statu, deque nova insula Utopia, che in buona sintesi significa luogo che non esiste. Un luogo che non trova riscontro nella realtà, che viene posto come modello, come ideale, astratto, irraggiungibile.
Altre volte, però, può essere usato per sottolineare la forza critica verso situazioni esistenti e per la positiva capacità di orientare forme di rinnovamento, quasi un contrapposto alla ideologia.
In forma più estensiva mi piace pensare a Ideale, Speranza, Progetto, Aspirazione che non possono trovare attuazione.
Come filatelista ho vissuto l’Utopia di una vita alla ricerca di un documento che nessuno ha mai posseduto o avuto, quasi una nereide introvabile.
Non pensando alla rarità come tesoro materiale, ma per completare il senso di privilegio unico di avere qualche cosa di unico e introvabile, o di raro, questa è la parola giusta: la rarità non consiste nel possedere un pezzo filatelico sconosciuto o unico ma almeno di averne uno di cui se ne conoscono solo pochi esemplari.
Ho quindi pensato di ricercare le lettere che venivano impostate in apposite “buche di posta” per la città di Milano. Faticai molto: trovai una cartolina illustrata che rappresentava una vettura elettrica che raccoglieva la corrispondenza per la città. I francobolli in città venivano annullati con il timbro circolare “Città di Milano” Sono rari, non rarissimi, ma danno un tono per chi raccoglie i “Mezzi di trasporto della corrispondenza”. Ma Valter Astolfi trovò e completò la ricerca con altri annulli più rari e pregiati delle Agenzie di Milano, che datavano 1905: furgoncini elettrici. La rarità consisteva non tanto nelle lettere trasportate quanto nel servizio di raccolta svolto con un mezzo elettrico autonomo. Così si gestiva una città senza fumi.
“Propugnare un’idea della FILATELIA e DELLA STORIA POSTALE come espressione in primo luogo di cultura, molto attuale, sostiene Franco Filanci, e aperta ai più diversi punti di vista e discipline, superando il semplicistico concetto di hobby e quello puramente collezionistico e mercantile” è veramente un’Utopia che riempie, però, esaustivamente la mia coscienza e che mi permette di andare avanti anche se contro molti.
Avrei avuto un grande sostegno da Luigi Ruggero Cataldi, se la vita non avesse remato contro.
Lui aveva la coscienza di portare alla ribalta i protagonisti di un servizio postale per accelerare la lavorazione e il trasporto delle corrispondenze, soprattutto impiegando al meglio gli uffici postali “ambulanti e le messaggerie", oggetto primo delle mie collezioni. Ma tant’è! Ho da sempre legato le mie ricerche ai mezzi di trasporto della corrispondenza.
Anche quando nel 1975 scrissi un libercolo: “Servizi Postali sui grandi laghi italiani”, non avevo in mente una ricerca esaustiva sulla navigazione interna italiana, bensì avevo pensato ai “segni lasciati sulla lettere dal trasporto sui battelli o sui piroscafi del tempo.
Nessuno ha aggiunto un annullamento a quelli che ho presentati sul lago di Garda; sono quasi 50 anni da quel mio scritto. Roberto Garavelli ha tentato, senza riuscirvi, in considerazione del fatto che sostiene una tesi “timbro non veduto, timbro sconosciuto”.
Ora, però, che potrei aggiungere qualche “chicca” agli annullamenti sul Lago di Garda sono diventato geloso, non voglio fare partecipi quelli che non lo amano.
Mi proteggo, senza volerlo, perché molti scrivono e non dicono da dove hanno trovato ispirazione, non fanno riferimento a chi ha scritto prima di loro, sembra tutta “farina” del loro sacco, e quando esprimono riconoscenza scrivono “il primo che mi risulta aver descritto qualche cosa è stato Ercolano Gandini nel 1975”.
Era stata l’impresa di Navigazione che mi aveva incaricato di svolgere una ricerca sull’argomento, non a pagamento, anzi ho regalato ogni diritto sul libro – I servizi postali sui Grandi Laghi Italiani - all’Editore di Padova che aveva voluto far rilegare in un opuscolo quando ebbi modo di scrivere a fascicoli mensili.
“Tiremm innanz” direbbe Amatore Sciesa, con tutto il rispetto per il grande patriota.
Ora vi presenterò 18 pagine della mia più bella collezione, sintesi dei mezzi di trasporto della corrispondenza di ogni tempo e paese: UTOPIA?!
E’ questa la pazzia che domina ogni mia ricerca: tentare di possedere i più bei “pezzi postali”.
Per me il detto “non è bello quello che è bello, ma è bello quello che piace” non vale. Le mie scelte sono ragionate e commisurate alle capacità di un uomo colto italiano con disponibilità “infinite”o quasi!?
In tutti i tempi e in tutte le circostanze, a seconda delle necessità e delle convenienze, tutti i popoli del mondo cercarono di utilizzare l’energia che avevano a disposizione per comunicare sempre più celermente.
E’ stata questa la più ampia ricerca che mi sono proposto da sempre sui “MEZZI DI TRASPORTO DELLA CORRISPONDENZA”.
Non voglio illustrarvi tutte le mie ricerche in quasi ottanta anni, ma solo illustrare la mia “utopia”, attraverso una sintesi storico-postale esemplificativa.
Bisogna però che il mezzo di trasporto sia facilmente individuabile sulla corrispondenza, deve cioè aver lasciato un segno che il trasporto è avvenuto con quello specifico mezzo. Ho da sempre diviso la mia ricerca per:
Via Terra
- corrieri a piedi
- corrieri a cavallo
- la diligenza
- posta per città (tram e tranwais)
- Bicicletta
- Treno
- La posta pneumatica
- Autocorriere e ambulanti
- La slitta
- I cani
Via Mare
- la nave, i vapori, i natanti
- le Tin Can Mail
- sommergibili
- la Zatta
Via cielo
- aliante
- idrovolante
- aereo
- elicottero e aircraft
- razzo
- aerostato e dirigibile
- colombi viaggiatori
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