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Sei damigiane da novanta |
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di Oreste CAGNO | |||||||||||||||
Che cosa nasconde una cartolina da 10 cent. acquistata con pochi euro in un mercatino domenicale? La ricerca della storia postale non è diversa da quella dell’archeologo che da un’orma, un osso, una pietra levigata è capace di ricostruire un mondo.
Il lago di Garda durante la Grande Guerra (1915 - 1918) si trovava suddiviso in tre zone: il nord austriaco con Riva e Torbole e, a meridione di questi, una fascia orizzontale formata dai paesi di Limone, Malcesine, Assenza e Campione tra i cui porti correvano vapori militari italiani addetti al trasporto dei passeggeri e della corrispondenza. A sud del paese di Campione, altri piroscafi armati con a bordo gli stessi marinai ante guerra al comando di Ufficiali di Marina, servivano tutti gli altri porti gardesani. Limone estate 1916: si combatte in Val di Ledro e sul monte Baldo e la linea del fronte si sta minacciosamente avvicinando al paese. Alle ore 12 di giovedì 10 agosto un vapore parte da Malcesine diretto a Campione, passa alle 13 da Limone dove raccoglie anche la locale corrispondenza (annullata a bordo col timbro “Servizio Postale sul lago di Garda <6>”) tra cui la cartolina del segretario comunale Bernardo Segala diretta all’esattore salodiano Keller al quale chiede …subito sei damigiane vino tipo da novanta… e anche di bollare un passaporto per l’interno.
Segnale preoccupante: chi ha parenti nei paesi vicini fugge con la morte nel cuore dal paese natio, dalla casa avita, dall’orto, dall’oliveto e dalla preziosa limonaia. E, infatti, un mese dopo, l’undici settembre 1916, di lasciare il paese è un ordine perentorio delle Autorità militari: il piroscafo “Italia”, la nave ammiraglia sede del Comando della Flottiglia del Lago di Garda ormeggia a Limone alle ore 22:00 per accogliere nel suo capace ventre gli ultimi suoi 144 abitanti, tra i quali il nostro Segretario che segue il suo Sindaco e la Giunta comunale a Gardone Riviera, Villa Ruhland.
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