Le Regie Poste, sempre oculate e tendenti ad una presenza capillare e fattiva su tutto il territorio, misero in atto anche la possibilità di drenare, attraverso un servizio specifico, i risparmi degli italiani. La nuova forma del risparmio postale portò nuova linfa agli investimenti erogati dalla Cassa Depositi e Prestiti, che venne istituita con la legge n°1270 del 17 Maggio 1863.
Il servizio di raccolta del danaro tramite gli uffici postali venne istituito per la prima volta in Inghilterra nel 1861 al preciso scopo di favorire il piccolo risparmio nelle località non servite dal sistema bancario ordinario.
Con Regio Decreto n°2779 (Serie 2a) del 27 Maggio 1875 si istituì il Servizio dei Risparmi. Gli uffici postali, atti a tale funzione, venivano individuati e designati dal Governo ad operare come succursali delle Casse di Risparmio che non operavano in quei luoghi.
Gli uffici postali vennero autorizzati solo alla raccolta ed al rimborso del risparmio. Il relativo deposito veniva affidato alla Cassa Depositi e Prestiti, dalla quale dipende, ancora oggi, la gestione delle Casse di Risparmio Postale. La raccolta del risparmio avviene attraverso l'emissione di libretti di risparmio, nominativi o al portatore. All’art. 4 della legge istitutiva si disponeva: “I versamenti che si riceveranno negli Uffici postali come risparmio per conto dello stesso individuo non potranno essere inferiori ad una lira ……..”.
Il Regolamento sulle Casse postali di risparmio venne approvato con Regio Decreto n°2810 (Serie 2a) del 9 Dicembre 1875 e all’art. 2 si stabiliva che gli uffici postali designati dalle Direzione generale delle poste a funzionare come succursali della Cassa di Risparmio Centrale cominciassero ad operare solo a partire dal 1 Gennaio 1876.
Successivamente ad implementare il drenaggio dei risparmi il Governo promulgò le seguenti norme, di grande oculatezza:
1. Regio Decreto n°1216 (Serie 3a) del 18 Febbraio 1883 con cui si autorizzava l’accesso al deposito nelle Casse Postali medianti francobolli;
2. Regio Decreto n°1698 (Serie 3a) del 18 Febbraio 1883 che estendeva alla Casse di Risparmio ordinarie, alla Banche popolari o ad altri Istituti di credito la facoltà di accettare depositi in francobolli.
Nel volume terzo della raccolta dei “BULLETTINI POSTALI dal 1861 al 1888 estratto delle norme non comprese in pubblicazioni speciali di servizio”, alla Parte VI “Servizio dei risparmi”, vengono trattate le forme di deposito (e la relativa regolamentazione del dispositivo del Regio Decreto n°1698 (Serie 3a) del 18 Febbraio 1883) a cui potevano accedere le Casse di risparmio ordinarie, le Banche popolari o altri Istituti di credito. Si riportano integralmente i due articoli:
§ 27 – Depositi mediante francobolli postali nelle Casse di risparmio ordinarie, nelle Banche popolari ed altri Istituti. (Bullettini 1883, § 567)
Con decreto reale in data 25 novembre 1883, n. 1698, fu estesa alla Casse di risparmio ordinarie, alla Banche popolari ed agli altri Istituti che raccolgono risparmi, la facoltà, già accordata alle Casse postali, di accettare depositi di una lira l’uno mediante francobolli, da applicarsi su appositi cartellini; con l’obbligo per l’Amministrazione delle poste di rimborsare ai detti Istituti l’importare dei francobolli che avranno ritirato sotto deduzione però dello sconto che l’Amministrazione stessa corrisponde ai rivenditori.
Siccome i cartellini da adoperarsi pei depositi dei singoli Istituti dovranno essere somministrati ai depositanti dagli Istituti medesimi, ne consegue che le direzioni e gli uffizi di posta non dovranno prendere veruna ingerenza nei depositi da farsi negli Istituti predetti, dovendo il pubblico rimanere perfettamente libero di rivolgersi anche per cotali depositi alla Casse postali o ad altri Istituti.
Chi vorrà far capo alle prime si provvederà di cartellini postali; chi vorrà far capo ai secondi si provvederà di cartellini di essi Istituti.
Gli uffizi di posta non dovranno per conseguenza accettare depositi che sieno fatti medianti cartellini di Istituti privati, come questi non dovranno accettarne se fatti mediante cartellini postali.
Siccome poi gli Istituti che avranno ricevuto siffatti depositi dovranno rimettere i relativi cartellini a questo Ministero, per ottenere il rimborso dell’importare dei francobolli appostivi, tanto le Direzioni quanto gli uffizi dovranno prestarsi all’accettazione dei relativi pacchi, rilasciandone ricevuta mediante modelli N, nei termini seguenti:
La Cassa o la Banca (tale o tale altra) ha consegnato a questo uffizio di posta un pacco all’indirizzo del Ministero delle poste e dei telegrafi, dichiarato contenere cartellini di risparmio riempiuti di francobolli per L……………….
………………….. addì ………… 188……..
L’UFIZIALE DI POSTA
Cotali pacchi, che dovranno essere indirizzati al Ministero (Servizio dei risparmi), colla indicazione dell’importare dei francobolli acchiusivi, avranno corso senza tassa, colle norme e cautele prescritte pei pieghi o gruppi di servizio contenenti valori.
Il Ministero, verificato che avrà i cartellini che gli saranno stati rimessi da ciascun Istituto, provvederà per il rimborso del relativo importare all’Istituto medesimo, sotto deduzione dello sconto, incaricandone la Direzione o l’uffizio di posta, per cui mezzo i cartellini in parola saranno stati spediti.
La Direzione o l’uffizio eseguiranno cotali pagamenti con quietanza della persona che sarà indicata nel foglio di autorizzazione e si accrediteranno poi di quelle somme nei versamenti pel servizio dei vaglia, inscrivendole rispettivamente sugli elenchi di N. 79 e di N. 91, ed unendo a questi i fogli di autorizzazione, debitamente quietanzati e vidimati dai cassieri di esse Direzioni o dai titolari di essi uffizi.
§ 28 – Francobolli applicati su cartellini. (Bullettini 1895, § 379)
Malgrado il disposto dell’art. 66 della Istruzione pel servizio dei risparmi, molti uffizi accettano cartellini del modello Y, sui quali sono applicati francobolli, aventi tracce manifeste di precedente uso, oppure macchiati, laceri, formati da più pezzetti, fuori corso, di specie diverse da quelle ammesse, od infine di un importo complessivo eccedente una lira.
Mentre si richiamano gli uffizi alla stretta osservanza delle prescrizioni dell’articolo succitato, a scanso di multe, si raccomanda la massima oculatezza nello esame dei detti cartellini, come prescrive l’articolo 69 della Istruzione succitata.
Dopo un secolo, per l’esattezza 110 anni, sui libretti postali in uso al Gennaio 1993 - tipo Mod. A – Ediz. 1985 - si leggeva nelle AVVERTENZE ai paragrafi 10 e 11:
10 – E’ vietato lasciare i libretti in deposito o in custodia agli uffici postali. Soltanto gli organi competenti dell’Amministrazione assumono l’incarico di custodia. I possessori di libretti sono tuttavia tenuti a consegnarli agli ispettori postali ovvero agli uffici qualora i libretti siano stati chiesti dal Ministero per revisione. In entrambi i casi però gli interessati debbono esigere l’apposita ricevuta modello N sulla quale deve figurare l’indicazione del credito e il motivo del ritiro. L’inosservanza dei predetti obblighi libera l’Amministrazione da ogni responsabilità per errori, irregolarità o frodi.
11 – I libretti presentati per la rinnovazione o l’estinzione vengono ritirati dell’ufficio postale che rilascia nel primo caso un nuovo libretto avente lo stesso numero distintivo e nel secondo una ricevuta modello N, da riconsegnarsi all’atto della riscossione a saldo.
Dopo più di un secolo la modulistica era la stessa, forse occorrerebbe prima di instradarsi su nuove visioni di marketing che stanno penalizzando tantissimo la filatelia, rileggere la storia interna del mondo della posta fatta di uomini, idee e visioni lungimiranti.
Di seguito diamo una elencazione dei francobolli già emessi ed in corso di validità atti ad accedere sia al risparmio postale che ordinario, attraverso i quali si poteva comporre la cifra minima di deposito pari ad una Lira.
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1 cent. - Cifra con ornamenti in cornice rettangolare, color verde,
Dentellatura 14, Filigrana corona, Stampa: tipografica, Stampato da De La Rue, Fogli da 100 esemplari, Dimensione mm.20×24, Disegno di Wyon e Joubert – Validità sino al 30 giugno 1898 |
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2 cent. - Cifra con ornamenti in cornice rettangolare, color bruno,
Dentellatura 14, Filigrana corona, Stampa: tipografica, Stampato da De La Rue, Fogli da 100 esemplari, Tiratura 1.169.498.00 Dimensione mm.20×24, Disegno di Wyon e Joubert – Validità sino al 30 giugno 1898
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5 cent. “Effigie di Vittorio Emanuele II” entro un ovale, colore grigio,
Dentellatura 14, Filigrana corona, Stampa tipografica, Stampato da De La Rue, Fogli da 100 esemplari, Dimensione mm.20×24, Disegno di Wyon e Joubert – Validità sino al 31 dicembre 1899 |
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10 cent. “Effigie di Vittorio Emanuele II” entro un ovale, colore bruno,
Dentellatura 14, Filigrana corona, Stampa tipografica, Stampato da De La Rue, Fogli da 100 esemplari, Dimensione mm.20×24, Disegno di Wyon e Joubert – Validità sino al 31 agosto 1877 |
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15 cent. “Effigie di Vittorio Emanuele II” entro un ovale, colore azzurro,
Dentellatura 14, Filigrana corona, Stampa tipografica, Stampato da De La Rue, Fogli da 100 esemplari, Dimensione mm.20×24, Disegno di Wyon e Joubert – Validità sino al 31 dicembre 1899 |
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30 cent. “Effigie di Vittorio Emanuele II” entro un ovale, colore bruno,
Dentellatura 14, Filigrana corona, Stampa tipografica, Stampato da De La Rue, Fogli da 100 esemplari, Dimensione mm.20×24, Disegno di Wyon e Joubert – Validità sino al 31 dicembre 1899 |
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40 cent. “Effigie di Vittorio Emanuele II” entro un ovale, colore rosso,
Dentellatura 14, Filigrana corona, Stampa tipografica, Stampato da De La Rue, Fogli da 100 esemplari, Dimensione mm.20×24, Disegno di Wyon e Joubert – Validità sino al 31 dicembre 1899 |
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60 cent. “Effigie di Vittorio Emanuele II” entro un ovale, colore malva,
Dentellatura 14, Filigrana corona, Stampa tipografica, Stampato da De La Rue, Fogli da 100 esemplari, Dimensione mm.20×24, Disegno di Wyon e Joubert – Validità sino al 31 dicembre 1899 |
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20 cent. “Effigie di Vittorio Emanuele II” in cornice rettangolare, color azzurro, Dimensione mm.20×24 - Disegno. di Bigola e Repettati - Dentellatura14, Filigrana corona, Stampa tipografica, Stampato da De La Rue, Fogli da 100 esemplari – Validità sino al 31 agosto 1877 |
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10 cent. “Effigie di Vittorio Emanuele II” in cornice ovale, color azzurro, Dimensione mm.20×24 - Disegno. di Wyon e Joubert - Dentellatura14, Filigrana corona, Stampa tipografica, Stampato da Officine Carte Valori Torino, Fogli da 100 esemplari, Tiratura 40.363.600 - Validità sino al 31 agosto 1877 |
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20 cent. “Effigie di Vittorio Emanuele II” in cornice rettangolare, color arancio - Dimensione mm.20×24 + Disegni di Bigola e Repettati - Dent.14, Filigrana corona, Stampa tipografica, Stampato da Officina carte valori Torino, Fogli da: 100 esemplari Tiratura 105.467.200 – Validità sino al 31 dicembre 1889 |
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5 cent. “Effigie di Vittorio Umberto I” entro un ovale, colore verde,
Dentellatura 14, Filigrana corona, Stampa tipografica, Stampato da Officina Carte Valori Torino, Fogli da 100 esemplari, Dimensione mm.20×24, Disegno di Bigola e Repettati – Validità sino al 31 dicembre 1889 |
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10 cent. “Effigie di Vittorio Umberto I” entro un ovale, colore rosso,
Dentellatura 14, Filigrana corona, Stampa tipografica, Stampato da Officina Carte Valori Torino, Fogli da 100 esemplari, Dimensione mm.20×24, Disegno di Bigola e Repettati – Validità sino al 30 giugno 1902 |
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20 cent. “Effigie di Vittorio Umberto I” entro un ovale, colore arancio, Dentellatura 14, Filigrana corona, Stampa tipografica, Stampato da Officina Carte Valori Torino, Fogli da 100 esemplari, Dimensione mm.20×24, Disegno di Bigola e Repettati – Validità sino al 30 giugno 1902 |
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25 cent. “Effigie di Vittorio Umberto I” entro un ovale, colore azzurro,
Dentellatura 14, Filigrana corona, Stampa tipografica, Stampato da Officina Carte Valori Torino, Fogli da 100 esemplari, Dimensione mm.20×24, Disegno di Bigola e Repettati – Validità sino al 30 giugno 1902 |
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30 cent. “Effigie di Vittorio Umberto I” entro un ovale, colore bruno,
Dentellatura 14, Filigrana corona, Stampa tipografica, Stampato da Officina Carte Valori Torino, Fogli da 100 esemplari, Dimensione mm.20×24, Disegno di Bigola e Repettati – Validità sino al 31 dicembre 1889 |
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50 cent. “Effigie di Vittorio Umberto I” entro un ovale, colore malva,
Dentellatura 14, Filigrana corona, Stampa tipografica, Stampato da Officina Carte Valori Torino, Fogli da 100 esemplari, Dimensione mm.20×24, Disegno di Bigola e Repettati – Validità al 31 dicembre 1889 |
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