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R.P. PAGATO e ...TASSA PAGATA

di Marino BIGNAMI

Nella seconda metà del 1944 in piena Repubblica Sociale Italiana si vennero a creare le condizioni per un ritorno al sistema di pagamento postale della prima metà dell'Ottocento quando non erano ancora entrati in uso i francobolli; per spedire una lettera si andava alla posta, si stabiliva la destinazione e l'agente postale dopo avere calcolato la cifra necessaria alla spedizione, la scriveva al retro della missiva e incassato il porto la immetteva nel circuito postale. Oppure scriveva sul fronte la cifra se a pagare era designato il destinatario.
Nel periodo preso in esame, come é noto, avvennero fatti politici e militari che scombussolarono completamente il nostro sistema postale.
Alla fondazione della R.S.I. avvenuta dopo la caduta del regime fascista, si fecero ritirare dal circuito postale i francobolli con l'effige del Re (che erano i più diffusi) per farne la sovrastampa, onde sottolineare il cambio di regime.
Il ritiro dagli uffici postali e i fatti militari che intralciavano le comunicazioni provocarono una drammatica scarsità di valori bollati che costrinsero, pena il blocco delle comunicazioni epistolari nei territori sotto controllo della R.S.I, di trovare il mezzo per fronteggiare la grave penuria di francobolli soprattutto nei piccoli centri.
Si iniziò col mettere in atto anche per i civili il sistema che era stato usato da molto tempo per i militari in armi: prima nella guerra italo-turca, poi durante la prima guerra mondiale ed anche successivamente durante le campagne militari; quando una corrispondenza arrivava a destino non affrancata ma con un bollo di posta militare, ciò era sufficente per far tassare la corrispondenza con la tassa semplice uguale a quella di partenza invece del doppio.
Quindi gli uffici postali nelle zone R.S.I. che ricevevano la corrispondenza non affrancata e con la scritta "zona sprovvista di francobolli" e ne era stata riconosciutala la mancanza, con l'apposizione del bollo T.S. applicavano la tassazione semplice.

Cartolina con la frase "Zona sprovvista di bolli" e il T.S. come conferma dell'ufficio postale. La missiva probabilmente é stata coperta con una mezza busta (asportata) per impedire la lettura del testo come da regolamento ed applicata la tassazione (asportata)

In seguito all'aggravarsi della situazione inerente la disponibilità dei valori postali e quando anche le direzioni postali finirono le scorte da distribuire, per rimediare si pensò che i grandi enti: comuni, uffici statali o le grandi aziende, forti utilizzatori del servizio postale e di francobolli, potessero utilizzare un metodo diverso di affrancatura, facilmente controllabile e velocemente applicabile.

Molti di questi enti erano titolari di conto corrente con la posta per le necessità inerenti la corrispondenza e spesso utilizzavano anche il servizio di affrancatura degli invii eseguito dal servizio postale, questo servizio era applicato contro il pagamento di una percentuale sul totale dell'affrancatura. In questo frangente chi non era correntista venne sollecitato ad aderire se voleva inviare la corrispondenza. Perciò per questi utenti la soluzione più pratica fu quella di consegnare la corrispondenza all'ufficio Postale con una distinta e questi avrebbe effettuato la semplice bollatura con il timbro R.P.PAGATO, invece di applicare i francobolli. Perciò la soluzione fu quella di lasciare traccia sulla corrispondenza del pagamento avvenuto con un timbro che tutti gli uffici avevano a disposizione perchè era stato utilizzato in un lontano passato per i pacchi postali e poi abbandonato: "R.P. PAGATO" in cartella ovale.

Il timbro R.P. PAGATO (il R.P. di Regie Poste è stato cancellato) su cartolina di saluti turistici con la cifra di affrancatura e sigla di chi ha incassato. Notare che nel periodo le cartoline postali potevano essere spedite solo con la tariffa della corrispondenza, perciò Cent 30 anche per i saluti.

Bollo personalizzato di San Remo di una raccomandata con ricevuta di ritorno. Come Ente avrà avuto sicuramente un conto corrente postale su cui addebitare l'affrancatura.

I tempi però erano grami e calamitosi ed anche con il risparmio dei valori bollati effettuato con i grandi utenti i francobolli erano diventati sempre più rari e gli uffici postali iniziarono a generalizzare il metodo dell'incasso preventivo applicando il sistema anche a chi non era correntista: ai privati, ai professionisti ed ai piccoli commercianti, e incassando la cifra in contanti in partenza.
Il metodo ebbe grande diffusione anche per la facilità con cui il sistema permetteva agli addetti postali di intascare spesso tutta o in parte la cifra riscossa.

Il diffondersi incontrollato di questa pratica, spinse le direzioni postali a cercare di razionalizzare la metodica al fine di non perdere troppi soldi. Quindi venne ordinato di tenere la contabilità delle cifre incassate in contanti e ai verificatori di intensificare i controlli sulle cifre segnate sulla corrispondenza e sull'utilizzo del bollo "R.P. PAGATO".
Non tutti gli uffici avevano a sufficienza timbri di questo tipo, quindi specie nei centri maggiori vennero introdotti dei bolli personalizzati con la località di partenza con uno spazio per applicare a penna la cifra incassata e la firma dell'addetto e avendo cura di incaricare personale affidabile. Il sistema fu applicato per qualche mese e quando la penuria di francobolli finì il sistema venne abbandonato, anzi vietato.
Anche dopo la fine della seconda guerra mondiale per un breve periodo si ripetè la metodica dell'applicazione del bollo R.P.PAGATO specie nel Nord Est del Paese sempre a causa della carenza di francobolli, la penuria fece addirittura permettere anche l'utilizzo dei valori dell'odiata R.S.I.

Però in tempi moderni, con i mezzi e con le comodità dei trasporti, é difficile pensare che un ufficio postale, non proprio periferico, possa essere rimasto senza francobolli e pure sprovvisto di macchina affrancatrice e sia stato costretto ad usare questo metodo antico per assolvere l'affrancatura della corrispondenza.
E' quanto mostra la seguente lettera in partenza da Canicattì nel gennaio del 2002, che ha affrancato la corrispondenza con un bollo a data in cartella con la scritta TASSA PAGATA.
Metodo sicuramente inusuale in epoca moderna che ci ricorda ciò che é avvenuto in piena guerra mondiale!.

 

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