Il corso particolare era il trasporto della corrispondenza debitamente affrancata e annullata, autorizzato dalle Poste fuori dal normale servizio postale.
La normativa descritta su "Istruzione per il servizio delle corrispondenze postali" del 1908 riporta al :
"TITOLO XX
Corrispondenze epistolari in corso particolare.
Art. 1090 - È consentito a chicchessia di trasportare o far trasportare da un luogo all'altro dello Stato, con mezzi estranei all'Amministrazione delle poste, lettere e pieghi, tanto suggellati, che aperti, nonché cartoline e corrispondenze in genere, contenenti comunicazioni epistolari, soggette alla privativa postale, purché a ciascun oggetto siano apposti i francobolli corrispondenti al valore della tassa fissata, per l'affrancatura.
Art. 1091 - Le corrispondenze di cui trattasi, debbono essere presentate all'ufficio postale del luogo di partenza. Questo verifica se i francobolli applicativi od impressivi corrispondano alla tassa stabilita, li annulla col bollo a data e scrive sulle corrispondenze la dichiarazione: In corso particolare."
La preoccupazione maggiore dell'amministrazione postale era quella di incassare il porto per il servizio, se poi il mittente provvedeva a recapitare la corrispondenza erano affari suoi.
In generale per la verità, in tempi relativamente moderni, il servizio è stato utilizzato soprattutto dai filatelici per ottenere annulli postali per le loro collezioni, che il servizio postale applicava solamente se sull'oggetto era ben visibile la fatidica scritta "in corso particolare".
Un uso poco noto é stato quello dell'uso nella partecipazione delle ditte alle gare d'appalto degli enti.
Era usato per sicurezza della consegna in tempi certi (solitamente nei bandi di appalto era specificata anche l'ora massima di consegna che la posta non poteva garantire), si preferiva perciò consegnare l'offerta a mano "in corso particolare " (ricordo che da tempo immemorabile nel linguaggio postale era in uso il termine "particolare" per indicare un addetto incaricato di consegnare personalmente una corrispondenza a destino).
Gli enti appaltanti indicavano specificatamente fra le altre anche questo tipo di consegna dell'offerta, perché la presenza del bollo postale sulla raccomandata (solitamente richiesta) salvaguardava la certezza della data di consegna al momento della registrazione al protocollo dell'ente.
La procedura secondo norma era di recarsi all'ufficio postale con il plico debitamente chiuso e sigillato con ceralacca, l'addetto allo sportello affrancava secondo il porto, applicava i francobolli, li annullava con l'inchiostro indelebile del bollo a data e registrava la raccomandazione con l'inizio del trasporto stesso che era affidato al presentatore-mittente. (Ricordo che nelle accettazioni a firma, l'addetto era tenuto ad annullare l'affrancatura con il bollo a data applicato manualmente).
Il mittente ritirava la busta dopo che era stata applicata a timbro o vergata sulla busta la frase "in corso particolare" e firmato il registro postale delle raccomandate come ricevuta; a questo punto il mittente diventava un "particolare" autorizzato dalla posta al recapito in vece del portalettere, quindi questa scritta era essenziale per poter consegnare la raccomandata all'ente appaltante che rilasciava una ricevuta con la data e l'ora di consegna. Naturalmente nessuno di questi oggetti riporta al retro il bollo postale a data della consegna. Stessa procedura se la lettera era inviata in posta ordinaria purché mostrasse la fatidica frase.
San Remo 1941 - Busta in corso particolare del "4 aprile" per concorrere "alla costruzione di riparo antiaereo scuole elementari " - al retro non esistono scritte od altro.
Cortemilia (CN) - 21 marzo 1956 - Fronte e retro di raccomandata espresso in corso particolare per "appalto primo tronco strada"
Notare che il retro é sigillato a ceralacca e controfirmato dal mittente rappresentante della Soc. Coop. L'URBANISTICA di Torino. Evidentemente un incaricato da Torino si é recato a Cortemilia, é andato in Posta, ha presentato la busta sigillata, ha pagato la raccomandata espresso e dopo l'applicazione del fatidico "IN CORSO PARTICOLARE" ha firmato per ricevuta della raccomandata e ha ripreso la busta, come "particolare" l'ha presentata in Comune all'ufficio protocollo dove avrà ritirato la ricevuta
Probabile offerta di fornitura di prodotti fatta in "posta ordinaria" ma sempre con l'applicazione della fatidica frase. Anche in questo caso il mittente é dovuto andare in posta per far applicare il bollo postale che ufficializzava la data di presentazione.
Negli ultimi tempi la normativa è cambiata: con la privatizzazione delle Poste Italiane, l'articolo 41 del Codice Postale (d.pr 29 marzo 1973 n° 156) che prevedeva alla lettera "b" tale forma particolare di invio, è stato abrogato dall'art.16 del decreto legge 22 luglio 1999 n° 261 e pertanto l'invio "in corso particolare" non esiste più venendo a mancare " la privativa postale".
Attualmente la corrispondenza in corso particolare è stata sostituita legalmente dalla "auto prestazione" cioè la prestazione di servizi postali da parte della persona fisica o giuridica che è all'origine della corrispondenza, prevista dall'articolo 8 luglio 1999 n. 261 che è caratterizzata da : presentazione del mittente-destinatario del plico chiuso, con l'applicazione della dicitura "auto prestazione" sul fronte del plico, affrancatura in base alle tariffe del "Corriere Prioritario", annullo dei francobolli e restituzione al presentatore.
Torino 23 aprile 1955 - Classica busta in corso particolare ad uso filatelico. Come si può notare la frase é stata stampata sulla busta dal CLUB ALA ma probabilmente ha dovuto rimetterlo per le dimensioni ridotte dello stampato. Anche in questo caso il presentatore dopo bollatura a data ha ripreso le buste. |