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1998 - 2008, dopo dieci anni la posta prioritaria è matura o è... normalizzata? | ||||||||||||||
Marino Bignami | ||||||||||||||
All'esordio, nel lontano 1998, la posta prioritaria aveva creato molte speranze: finalmente un servizio a livello degli altri paesi europei!. Allo scadere del 1997, per comunicare il futuro servizio e per promozione, era stato diffuso un pieghevole con delle etichette da applicare alla corrispondenza affrancata in tariffa ordinaria, che sarebbe stata poi trattata col sistema prioritario. Al pieghevole era allegata, da staccare e inviare a "Servizi postali" di Roma EUR, una cartolina con un "Questionario Test" sui tempi dell'eventuale posta prioritaria ricevuta.
In aggiunta per far provare all'utenza l'emozione di una rapida consegna erano state distribuite delle cartoline pubblicitarie in omaggio, in due versioni con scritte in italiano e in tedesco: ambedue riportavano la relativa impronta del francobollo con le due cifre 1200 lire, e i corrispondenti 0,62 €; si trattava di un caso senza precedenti, infatti l'emissione della cartolina con l'impronta di un valore bollato lo configurava come un oggetto assimilabile alle carte valori postali, che da sempre richiedevano il relativo decreto ministeriale. I riferimenti stampati sulla cartolina erano un generico: "Esenzione Tassa Non affrancare ai sensi dell' art. 51 ultimo comma codice PT ". L'illustrazione della cartolina, oltre ad un omino volante che trasporta una lettera (indirizzata al Sig. Giuseppe Verdi! ) affrancata con il francobollo prioritaria, riporta la scritta " E' partita Posta Prioritaria. Veloce, Facile, Economica". Nella versione altoatesina oltre al "Posta Prioritaria ist gestartet. Schnell einfach, preiswert" anche le altre scritte al recto e al verso erano completamente in lingua tedesca.
Inizialmente (dal 1° marzo che era domenica, quindi niente buste primo giorno) il servizio sarebbe stato svolto solo in ambito regionale, mentre da ottobre dello stesso anno sarebbe stato esteso a tutto il territorio nazionale ed anche all'estero. Per la realizzazione del servizio era stata creata addittura una struttura parallela nell'ambito delle Poste Italiane che trasportasse e "lavorasse" esclusivamente la corrispondenza prioritaria ( il servizio sarebbe diventato: sia l'erede dell'espresso oramai quasi sempre "postalizzato", sia della posta celere urbana soppressa e del trasporto posta aerea diventato servizio normale). Come recitava il depliant pubblicitario distribuito dal dicembre 1997, gli utenti dovevano seguire alcune modalità perchè il servizio funzionasse, mentre le poste, senza i lacci e lacciuoli del servizio ordinario (anche sindacale), avrebbero fatto il resto. Fulcro del sistema era il trasporto aereo notturno, eseguito con la "rete aerea postale notturna". La modalità iniziata nell'ottobre 1964 era nata per la necessità di smobilitare la maggior parte degli ambulanti postali ferroviari causa l'incompatibilità con le ferrovie (troppo poco tempo per lo smistamento nel vagone in movimento e troppo tempo fermi alle stazioni per il carico e scarico dei sacchi postali). Il sistema della "rete aerea postale notturna " faceva convergere (a mezzo di furgoni) la corrispondenza preparata nel pomeriggio, agli aeroporti dei capoluoghi e da qui, prima di mezzanotte, all'aeroporto di Roma. A Roma venivano smistati e scambiati i sacchi di tutti gli aerei e trasportati nel ritorno, sempre via aerea, nei capoluoghi di destinazione prima delle ore 5 per essere consegnati ai furgoni che li portavano a destino per lo smistamento locale e la distribuzione del mattino che solitamente avveniva fra le 10 e le 11,30. Questo il progetto, ma gli intoppi furono tanti e ci si arrangiava. Per esempio se la corrispondenza delle zone a maggiore traffico non era stata lavorata per lo smistamento, si inviavano i sacchi con la posta alla rinfusa alle sedi periferiche con molto personale in soprannumero per lo smistamento (Sicilia per esempio), facendola tornare a Roma già "lavorata" per essere istradata a destinazione. Ma torniamo alla posta prioritaria. L'iter del servizio era puntigliosamente applicato compreso il trasporto aereo perchè le poste avevano messo sotto stretto controllo il servizio e gli addetti trattavano la prioritaria con molto rispetto, infatti se era imbucata in ritardo o consegnata in ufficio in ritardo si meritava un bel timbro "consegnata oltre l'ora limite", con ciò la consegna della corrispondenza slittava di un giorno (e l'addetto era giustificato). Per controllo in arrivo era anche obbligatorio che la posta prioritaria venisse bollata al retro prima della consegna (cosa che non si faceva da oltre 35 anni!!). Addirittura, all'esordio in alcuni casi, assieme alle lettere ricevute venne allegato un cartoncino azzurro (vedi sopra) da inviare ai "Servizi postali" di Roma EUR dove trascrivere gli orari di presentazione e di consegna riscontrati. Dopo il 1999 però la bollatura di distribuzine al retro con il bollo a data si riscontra raramente e poi scompare del tutto, segno che anche la posta prioritaria, già allora era entrata nella "normalità", quindi non più controllata strettamente. Dal 1998 molta acqua è passata sotto i ponti e con molti cambiamenti. La trasformazione delle nostre poste è ancora in atto e sotto gli occhi di tutti (non sempre in meglio); dal maggio 2006, è stata abolita la posta ordinaria nazionale, il cui costo del francobollo era di 0,45 €. Ogni invio è diventato per "ordini superiori" di uniformità con la U.E. obbligatoriamente in posta prioritaria con il francobollo al costo di 0,60 € (già dal marzo 2004 l'invio di posta ordinaria era stato vietato per l'estero in Zona 1). Di fatto è stato un modo per aumentare di un terzo il costo del servizio interno ma non per questo è migliorato significativamente; in sostanza all'allargamento del prioritario in ambito nazionale si è avuto un peggioramento generalizzato. Con prezzi più alti oggi abbiamo una qualità del servizio prioritario che non corrisponde agli standard iniziali: infatti al suo esordio la posta prioritaria, se consegnata o imbucata prima delle ore 12 in provincia e alle 17 nei capoluoghi, arrivava a destinazione il giorno dopo, oggi non sempre (anche se le poste sostengono che nell' 85% dei casi la promessa è mantenuta), purtroppo abbiamo assistito ad uno scadimento nel tempo del livello di qualità del servizio stesso di posta prioritaria. Da rilevare che la soppressione della "ordinaria" è stata decisa quando il sistema meccanico di smistamento della corrispondenza è stato completato a livello nazionale. Molti grandi utenti inoltre hanno fatto convenzioni per trasmettere la corrispondenza in posta prioritaria consegnando la corrispondenza già suddivisa e impacchettata per zone di destinazione (in questo caso non è bollata neanche in partenza). Ricordo che oltre alla prioritaria, nella corrispondenza propriamente detta, escluse le vecchie categorie delle stampe oggi comprese nelle nuove categorie di: postatarget, promoposta ecc., sono rimasti i "servizi a firma": raccomandata, assicurata e contrassegno, che vengono trattati a parte per ovvi motivi. Ci sarebbe poi anche Raccomandata 1 che assomiglia alla vecchia "P.I. post" (postacelere interno) da non affrancare pagata in contanti all'ufficio postale che potremmo chiamare "raccomandata prioritaria". In verità bisogna riconoscere che a volte i ritardi sono da addebitare agli utenti che prestano scarsa attenzione nello scrivere l'indirizzo in modo regolare come da normativa (e che le poste potrebbero segnalare), altre volte sono le dimensioni che fanno espellere la busta dalla macchina costringendo ad uno smistamento manuale, oppure gli utenti imbucano dopo l'ora prevista (dovrebbe essere segnalato sulle cassette secondo quanto stabilito), e questo fa slittare l'arrivo al giorno dopo; inizialmente era segnalato con il famoso bollo"consegnata oltre l'ora limite" ora non più. E le buste scomparse? Chi sa che con la nuova regolamentazione la corrispondenza non affrancata o sottoaffrancata, se senza mittente, viene distrutta? Le Poste da parte loro (forse per resistenze interne) sono colpevoli d'aver abolito la bollatura anche per la distribuzione, come era previsto all'esordio del servizio nel lontano 1988; senza una traccia sulla corrispondenza non è possibile una contestazione al personale. Abbiamo avuto in sostanza una diluizione del prioritario nell'andamento generale del servizio postale vecchia maniera, col risultato che i tempi promessi dalle Poste negli stampati diffusi come obiettivi di qualità, non sempre sono rispettati. Altra osservazione, il "postel" usato dai grandi utenti e trasmesso in via telematica nell'ufficio postale di destinazione dove è stampato su carta, perciò virtualmente istantaneamente, è stato promosso e consegnato anch'esso come prioritario (naturalmente senza bollatura), col risultato che sicuramente alzerà la media di consegna di tutto il comparto. Furbizia, o sono stati costretti a farlo? Come finirà?
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