pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori
Saluti da Zara
di Sergio Mendikovic (tratto da "L'Occhio di Arechi" dell'A.S.F. - n. 24 - 01/2009)

 

Nel nuovo programma filatelico 2009 delle Poste Italiane non si prevede nessuna emissione inerente alla tematica il giorno del ricordo. Ricordo per il tragico esodo di tanti profughi istriani, fiumani e dalmati avvenuto alla fine del secondo conflitto mondiale. Argomento purtroppo trattato con leggerezza anche nel campo filatelico come già accaduto nell’Ottobre 2007 con l’emissione del francobollo dedicato a Fiume recante la dicitura “Terra orientale italiana”. La leggerezza con cui si procedette fece si che si giunse alle soglie di un incidente diplomatico con il governo di Zagabria, dapprima si ritirò il francobollo per poi essere mestamente rimesso in vendita in data 10/12/2007.

Visto il mutismo, anche, filatelico evidenziato e prendendo spunto dal libro di Emanuele M. Gabbini “filatelmia” si propone una breve storia filatelica riguardante l’occupazione tedesca durante la seconda guerra mondiale della dalmata Zara.

Prima di intraprendere la narrazione degli avvenimenti che si verificarono durante l’occupazione tedesca, occorre mettere in evidenza che nei secoli Zara, così come tutti i territori istriani, fiumani e dalmati, ha vissuto, fine alle soglie del terzo millennio, una serie lunga ed articolata di occupazioni e stati governanti come esplicato nella seguente tabella:

 

Repubblica di Venezia 1780-1797
Impero Austriaco 1797-1805
Occupazione Francese 1806-1809
Province Illiriche 1809-1813
Impero Austroungarico 1817-1918
Occupazione Italiana 1918-1923
Regno d’Italia 1924-1943
Occupazione Tedesca 1943-1944
Occupazione Jugoslava 1944-1946
Repubblica di Jugoslavia 1946-1991
Assedio Serbo dal Settembre 1991
Repubblica Croata dal 1992

 

Le truppe tedesche della 114° Divisione Cacciatori entrarono in Zara il 10 Settembre 1943. Il comando tedesco per evitare che il territorio di Zara finisse sotto l’egida del governo collaborazionista croato di Ante Pavelic siglò un accordo con il comandante della guarnigione italiana, il generale Spigo. Nonostante l’armistizio firmato in data 8 Settembre 1943 tra l’Italia e gli Alleati, sancendo di fatto la rottura dell’Asse. Tra defezioni verso le formazioni partigiane jugoslave e di reparti rimpatriati, il grosso delle truppe italiane collaborò con l’occupante.

L’occupazione portò ad una serie di modifiche di carattere economico finanziario, la circolante lira venne affiancata dalla Kuna croata. Con tale valuta erano pagate le truppe tedesche occupanti e vi fu quindi l’obbligo di accettare la Kuna come valuta di pagamento in tutte le transazioni. Il problema che ne scaturì fu che tutte le forniture provenivano dalla madre Italia ed i fornitori richiedevano esclusivamente le lire per essere satollati. Anche i francobolli sovrastampati delle serie Deutsche Besetzung Zara  (Occupazione Tedesca Zara) potevano essere acquistati dando in pagamento la nuova valuta, escluso gli alti valori in quanto non furono messi in vendita dell’ufficio postale.
Nonostante che nei mesi a seguire si verificarono ingenti bombardamenti che portarono alla distruzione della quasi totalità degli edifici della città, la posta in partenza da Zara non subì alcuna interruzione ma solo degli ovvi rallentamenti.
Lo smistamento delle missive in arrivo subì una sospensione dal 10 Settembre 1943 fino al 30 Ottobre 1943, difatti il primo giorno della distribuzione fu il 31 Ottobre.
Alcune peculiarità del sistema postale durante l’occupazione tedesca sono le seguenti:

  • Venne mantenuto il sistema tariffario italiano;

  • La posta da Zara poteva essere esclusivamente spedita verso l’Italia e non per le destinazione estere;

  • Le missive, per ovvie ragioni di censura, dovevano essere consegnate aperte all’ufficio postale;

  • Tutta la posta poteva essere annullata solo dall’ufficio centrale;

  • Il servizio di raccomandazione venne sospeso;

  • Il trasporto della posta per via aerea venne esteso anche a quelle lettere non affrancate per il servizio di “posta aerea”.

Il servizio di censura avveniva coll’apposizione sia di una sigla manoscritta in azzurro che a penna, oppure scrivendo sulle lettere a mano Überprüft. A far data dal 6 Novembre 1943 al 15 Dicembre 1943 il servizio di censura utilizzò sia un piccolo timbro recante i numeri: 1, 17 e 19 che il timbro in cartella con la scritta Überprüft.

 

Fino alla data del 15 Ottobre 1943 la posta poteva essere affrancata con i valori del Regno d’Italia, ma dal giorno seguente divenne perentorio l’utilizzo dei francobolli di occupazione. Questi erano semplicemente i francobolli del regno recanti diciture sovrastampate:

“Deutsche Besetzung Zara”

stampigliato su tre righe

“Zara”

tra righe orizzontali

La tipografia E. De Schönfeld ebbe l’incarico per tale servizio, ma vista l’inesperienza nel campo filatelico e la scarsità dei materiali a disposizione per i caratteri tipografici, su tutte due le emissioni vennero perpetrate numerosissime varietà di errori.
Gli uffici postali operanti a Zara erano essenzialmente:

A)  L’ufficio centrale, che a causa degli incessanti bombardamenti, il 15 Dicembre 1943 dismise le regolari funzioni d’ufficio e nel Gennaio 1944 il Palazzo delle Poste andò definitivamente distrutto. Una postazione provvisoria fu allora dislocata presso i locali della Real Caserma “Vittorio Veneto” e la relativa posta, trattata in uscita, non veniva più annullata poiché tale compito venne affidato all’ufficio postale di Trieste fino al Maggio 1944 (il Gabbini mette in evidenza che la corrispondenza in questo particolare periodo era quasi sempre mancante di regolare affrancatura). Solo nei primi giorni di Giugno 1944 il servizio fu ripreso dall’ufficio postale di Zara utilizzando un vecchio annullatore “Ufficio Corrisp. Pacchi – Zara”;

B)  Due collettorie una in località Barcagno, l’altra in Borgo Erizzo, e come già prima esposto la posta era annullata solo dall’ufficio centrale per ragioni di censura (tuttavia come afferma il Gabbini esistono due espressi annullati dalla collettoria di Borgo Erizzo e regolarmente giunti a destinazione, è evidente l’abuso perpetrato dal funzionario reggente della collettoria – Antonio Sprocatti). La vigenza operativa della collettoria di Borgo Erizzo va dalla apertura in data 20 Novembre 1943 alla chiusura verso il 15 Dicembre dello stesso anno.

In concomitanza ai Regi Uffici Postali fino al 4 Ottobre 1943 funzionava anche l’ufficio di Posta Militare e solo dopo la sua chiusura tutta la posta militare doveva essere regolarmente affrancata non godendo più della relativa franchigia.
Verso la fine del Luglio del 1944 per ragioni di emergenza bellica l’ufficio postale fu trasferito in frazione Casali ed allocato dentro una baracca ed il relativo servizio espletato si ridusse al minimo e per poche ore al giorno.
Le truppe occupanti tedesche nella notte del 30 Ottobre 1944 abbandonarono la città ed il mattino seguente, senza alcun combattimento, le truppe partigiane del Maresciallo Tito entrarono in Zara.

 



 

pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori