A volte, su lettere regolarmente passate per posta, si trovano tracce estranee e incomprensibili. Per esempio: cosa ci fa un bollo ferroviario di un paesino della Lomellina su una lettera imbucata a Novara e diretta ad Abbadia Alpina ?
In questo caso si può risolvere il quesito perchè nella busta è rimasto lo scritto che il mittente ha indirizzato come supplica. Il resto si può facilmente ricostruire. E' una vicenda umana minima, ma vale la pena accennarla per mettere in luce alcuni aspetti del regolamento postale su questo inconsueto evento.
Notiamo innanzitutto che il timbro al retro è un bollo di servizio ferroviario per uso interno, è stato applicato alla stazione di partenza ad Albonese, (presumo come bollo di provenienza e di servizio) accompagnato anche da una scritta: " Ossequi" e una firma, molto probabilmente col nome del capostazione di un paesino di circa 400 abitanti in cui evidentemente quasi tutti si conoscevano.
Ricordiamo che nel periodo esisteva il Ministero delle Comunicazioni presieduto dal Ministro Costanzo Ciano che raggruppava tutti i trasporti e i mezzi di comunicazione, esisteva quindi uno stretto legame e convenzioni fra i vari enti. Come da regolamento il personale ferroviario aveva l'obbligo di accettare la corrispondenza al treno per il trasporto. Se avuta in plichi dal servizio postale doveva rilasciare ricevuta, se ricevuta dai privati la corrispondenza singola doveva essere affrancata come espresso e toccava al ferroviere annullare i francobolli con il bollo di servizio ferroviario. In questo caso la spedizione diretta via ferrovia ha seguito una metodica intermedia, il ferroviere viaggiante ha ricevuto la lettera dalle mani di un dirigente ferroviario che lo ha incaricato della consegna alla posta di Novara . Ma vediamo i fatti.
Il 17 Gennaio 1940 il curato di Albonese deve corrispondere urgentemente con il presidente della Mutua Ospedaliera cittadina perchè una sua pronipote ricoverata da alcuni giorni in Ospedale a Vigevano, non è in regola con l'iscrizione alla suddetta Mutua Ospedaliera di Albonese; il mittente, che è prozio dell'ammalata, lo prega di far aggiungere all'elenco degli iscritti il nome della pronipote per poter fruire della riduzione della diaria ospedaliera spettante agli iscritti della mutua. Il destinatario, che oltre ad essere il presidente della suddetta mutua, è anche dirigente postale a Novara Ferrovia, si è allontanato dal paese perchè richiamato in servizio militare col grado di tenente ad Abbadia Alpina sul confine francese (ricordo che alla data siamo vicini allo scoppio della seconda guerra mondiale e forse in previsione del conflitto, doveva organizzare il servizio postale militare).
L'operazione deve essere realizzata velocemente, la lettera non può essere imbucata nella cassetta delle lettere perchè ritarderebbe di un giorno la partenza e la "littorina", carrozza ferroviaria con motore diesel, che fa anche il servizio postale messaggero, ha già effettuato il ritiro della corrispondenza della giornata.
Il prelato corre alla stazione Ferroviaria, parla con il Capostazione il quale per mezzo del timbro di servizio (messo al retro) può far trasportare legittimamente al copotreno della corsa successiva la corrispondenza fino all'ufficio postale di Novara Ferrovia dove è bollata alle ore 21 e presa in carico dal servizio postale, in tempo utile per una destinazione rapida ad Abbadia Alpina. (gli eventi sono ricavati dal testo)
Si può far notare anche che è stata affrancata come posta ordinaria ma, indirizzata a posta militare, avrebbe potuto godere della riduzione postale, forse l'urgenza ha fatto dimenticare che poteva essere affrancata con soli 25 Cent.
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