storia postale



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Bollo T.S.? .... OK. tutto sotto controllo

di Marino BIGNAMI

Per le Poste il bollo, cioè il segno lasciato dal timbro T.S., che era applicato dall'ufficio postale di partenza, stava ad indicare che la corrispondenza riportante tale "segno" era regolare.
L'ufficiale postale applicandolo all'accettazione o allo smistamento segnalava agli addetti al trasporto, allo smistamento successivo, ai verificatori postali e al portalettere che faceva la consegna della corrispondenza, che l'oggetto era correttamente compilato, cioè dava l'assicurazione che era stato già controllato, anche se la tassa era diversa da quella prevista per le normali corrispondenze.
Ovviamente la casistica è la più varia e a volte il bollo é stato usato in modo improprio a segnalare un controllo sugli oggetti postali o come annullatore di francobolli sfuggiti alla bollatura , enumeriamo i possibili casi principali di applicazione secondo la normativa:
1) La possibilità di inviare la corrispondenza affrancata con riduzione di tassa, per esempio le stampe circolari a riproduzione meccanica presentate in almeno 20 esemplari identici. E' stato anche applicato nei primi tempi (1915) dell'introduzione del servizio sulle fatture commerciali che erano a tariffa ridotta, il bollo venne tralasciato in seguito quando la tariffa speciale delle fatture venne conosciuta da tutti gli addetti.
2) La tassa a carico del destinatario: era per esempio la possibilità data ad alcuni uffici governativi di spedire la corrispondenza senza affrancatura preventiva, tale agevolazione era concessa solo ad alcuni enti statali che dovevano segnalare la corrispondenza con la frase "Tassa a carico del destinatario" ed il bollo ovale con lo stemma dello Stato in dotazione all'ufficio come giustificazione. L'ufficio postale di partenza controllava e a conferma che l'ufficio statale ne aveva la facoltà, apponeva il piccolo bollo circolare T.S.; in tal caso la tassa applicata all'arrivo a destino era corrispondente all'affrancatura che avrebbe effettuato il mittente e non il doppio dell'affrancatura mancante a cui erano tenuti i destinatari dei privati.
3) Per marcare la corrispondenza inviata da militari in servizio e come recitava il regolamento "non francata o insufficientemente affrancata" affinché a destino fosse tassata in tariffa ordinaria e non per il doppio del mancante come da norma. Tipico é stato l'uso del T.S sulla corrispondenza spedita dai militari al fronte all'inizio del conflitto 1915 - 18 quando era stato stabilito che una lettera con bollo di posta militare (quindi spedita da un soldato) ma non affrancata, avrebbe pagato la tassa semplice. Agli inizi dele ostilitàl per ricordarlo al personale postale si bollava in partenza con T.S. oppure si segnava con la cifra 15 corrispondente alla tassa semplice in vigore all'epoca. Anche i privati che si trovavano in zone sprovviste di francobolli e lo scrivevano sulla busta anche se gettata nella buca delle lettere, allo smistamento l'ufficio postale mittente, consapevole della mancanza, applicava il nostro T.S per avvisare l'ufficio postale destinatario che era vero e lo attestava con il nostro bollo. Tale corrispondenza si ritrova solitamente datata in tempo di guerra e quasi sempre riportante le scritte "zona sprovvista di francobolli" o simile.


Fattura del 1913, questo servizio nato da poco non era molto conosciuto dagli addetti postali che spesso tassavano le corrispondenze come lettere, per questo venne prescritto il bollo TS.


Lettera di un richiamato con bollo di posta militare che scrive alla fidanzata. All'inizio del conflitto le notizie date ai soldati erano evidentemente scarse, infatti il militare, saputo che poteva inviare la posta in franchigia si è premurato di scriverlo sul fronte lettera, ma non gli è stato spiegato che la franchigia era limitata alle cartoline distribuite dai reparti anche se con il TS la fidanzata avrebbe pagato la tariffa semplice.
Ad onor del vero per la scarsità delle forniture di quelle ufficiali, per i primi tempi ogni cartolina che avesse un bollo di posta militare era considerata in franchigia, ma non le lettere.


Evidentemente questo militare era una recluta che nel 1918 ricevendo da casa le lettere a tariffa ridotta, ha pensato che anche i militari potessero inviare con la stessa tariffa cioé affrancare con soli 10 cent. e non il doppio che era quella normale. Però l'addetto postale, applicando il bollo TS, ha ricordato che la tassa per i militari era semplice e non il doppio del mancante.

Affrancatura a tariffa stampe di circolare redatta con mezzi meccanici in piccolo numero, consegnate in un minimo di venti esemplari tutti uguali.
Era previsto che andassero consegnate in posta per un controllo, ma il regolamento suggeriva agli addetti, che se nelle buche trovavano almeno venti esemplari tutti uguali di applicare il regolamento.

Cartolina illustrata inviata in un periodo cruciale per mancanza di valori bollati. In partenza da un piccolo centro sprovvisto di francobolli, l'ufficio postale ha doverosamente applicato il bollo TS. Un'altra cartolina dello stesso scrivente ai genitori in partenza dallo stesso posto, reca traccia di copertura dello scritto, come da norma, e di tassazione.


Lettera da Sassuolo, dopo la fine del conflitto ma con scarsità di valori bollati.
In partenza é stato specificato dall'ufficio postale che in effetti c'era carenza di francobolli con il bollo TS, per l'affrancatura a destino ha segnato il valore della tassazione semplice in lire DUE.
Notare che all'arrivo per la tassazione sono stati utilizzati francobolli della serie propaganda di guerra con vignetta asportata.


Lettera raccomandata con tassa a carico del 1966 spedita da Ufficio atti giudiziari e riportante ancora il bollo TS.

Il bollo TS é nato verosimilmente a cavallo del Novecento, infatti il regolamento del 1908 recita . "Art.117 - Sono assimilate alle stampe, anche nei rapporti con l'estero, le riproduzioni di una copia tipo, fatte con la penna o con la macchina da scrivere, quando sono ottenute con un processo meccanico di poligrafia, cromografia o simili; ma per fruire della tariffa delle stampe le riproduzioni ottenute con tali processi devono essere consegnate agli sportelli degli uffici postali in numero non minore di 20 esemplari perfettamente identici, il che, nel servizio interno limitatamente alle stampe francate con francobolli, deve risultare dal bollo con le iniziali T - S (tassa speciale), impressovi dagli uffici postali di partenza."
Da allora abbiamo visto che oltre che per le circolari é servito per molti altri usi.

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