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Nino Cagliani, pioniere dell'aeronautica italiana

di Costantino GIRONI (Emporium 2012)

Nino (Antonio) Cagliani, pioniere dell’aeronautica italiana, nacque a Milano il 24 ottobre 1881. Fu uno dei primi italiani ad occuparsi di aviazione: dopo aver viaggiato in parecchi paesi europei ed in America, nel 1909 a Montecarlo assistendo ai voli del dirigibile di Santos Dumont, fu preso dalla passione del volo. Rientrato in Italia partecipò al Circuito Aereo Internazionale di Milano del settembre 1910, dove il 27 dello stesso mese il suo apparecchio rovinò al suolo, rimanendo fortunatamente illeso; ai primi di ottobre dello stesso anno giunse al Campo Scuola di Aviazione di Cameri portando con sé il suo monoplano “Hanriot 30 c.v. Gip-Gregoir” con il quale conquistò il brevetto di pilota aviatore n° 23, il 3 novembre dello stesso anno. Sempre nel 1910 partecipò nel mese di novembre alle “Gare Aeree di Torino”, a cui seguirono nel gennaio del 1911 le “Gare di Aviazione di Pisa”.
Nel giugno 1911, l’aviatore italiano ottenne l’importante qualifica di Capo-Pilota della “Società Aviazione Fratelli Antoni” di Pisa e nel febbraio 1912 gli fu affidato l’incarico di collaudare il nuovo monoplano “Antoni 1912”.
Con questo monoplano, Cagliani intendeva realizzare un volo aereo, che da tempo aveva in animo di fare: la traversata marittima Pisa-Bastia. Si trattava in effetti di conquistare un nuovo primato per il più pesante dell’aria rapportato alla lunghezza del percorso di circa 140 chilometri su mare aperto. In precedenza c’era stata la storica traversata della Manica compiuta da Louis Blériot il 25 luglio 1909, di 35 chilometri ed i falliti tentativi dell’americano Mac Curdy del gennaio 1911, sul percorso Key West-Havana di 170 chilometri che non vennero superati essendo l’apparecchio caduto in mare a più di 25 chilometri dal traguardo e del francese Edoardo Bague che nel marzo 1911 tentò di raggiungere la Corsica partendo da Nizza, ma dopo aver girato un po’ dovette atterrare sull’isola di Gorgona. Lo stesso Bague ritentava il 5 giugno dello stesso anno perdendo però la vita.
All’annuncio di Nino Cagliani di voler effettuare la traversata del Tirreno, il sindaco di Pisa manifestò l’intenzione di mandare con il nuovo aereo un messaggio al sindaco di Bastia, allusivo alle origine italiche della Corsica, desistendo poi da questa idea poco diplomatica.
Dopo l’Aero Club d’Italia anche l’Aero Club di Francia concedeva il suo benestare per l’effettuazione del volo secondo i regolamenti della FAI (Federazione Aeronautica Internazionale).


(fig. 1) recto e verso di una cartolina postale, edita a ricordo del volo, inoltrata da Pisa Ferrovia.

La trasvolata venne accolta con immenso entusiasmo sia in Italia che in Corsica. Dopo diversi giorni di cattivo tempo, finalmente l’aviatore Cagliani decise di tentare la prova. La partenza dal Campo di Coltano stabilita in un primo tempo alle ore 11,00, dopo alcune prove iniziali, a causa di un forte vento venne rinviata alle ore 12,30 ed infine alle ore 15 e 27 il monoplano Antoni decollava per iniziare la sua nuova avventura.
Il percorso effettivamente seguito fu: Aerodromo Società Aviazione Antoni di Pisa, Marina di Pisa, Isolotto della Meloria, Isola della Gorgona, Stagno Biguglia (Corsica), Spiaggia della Renella due chilometri a sud di Bastia, atterrandovi alle ore 16,10. Distanza coperta Km 160 di cui 140 su mare aperto ad una quota altimetrica di 1400 metri.
Il primato aereo di traversata marittima veniva così conquistato dall’aviatore Nino Cagliani con un volo veramente eccezionale per quell’epoca, egli trionfò in una prova invano tentata da altri.
Il Ministero della Marina concesse un servizio di scorta che venne effettuato dal cacciatorpediniere “Espero”, dalla torpediniera d’alto mare “Clio” e dalla torpediniera da costa “107 S”-
La popolazione accorsa all’arrivo dell’aviatore italiano fu enorme, e manifestò grande entusiasmo ed il Municipio di Bastia alla sera offrì un sontuoso banchetto al quale parteciparono le autorità civili e militari unitamente al Console italiano ed al comandante della torpediniera “Clio”.
Una medaglia d’oro fu offerta a Cagliani sempre dal Municipio di Bastia, alla quale si aggiungeva quella predisposta dall’Aero Club d’Italia, sulla quale era inciso: “L’Aero Club d’Italia a Nino Cagliani – Raid Pisa-Bastia”.


(fig. 2)

L’11 ottobre l’apparecchio “Antoni” con cui l’aviatore italiano aveva effettuato la traversata, adornato con bandiere tricolori, giungeva via mare a Livorno sul piroscafo Carlo II° e venne portato in trionfo per le vie della città, quindi trasportato a Pisa dove il giorno 13 ebbero luogo nuovi festeggiamenti, vennero affissi manifesti per tutta la città inneggianti a Nino Cagliani ed alla società costruttrice del monoplano Antoni, ed a conclusione all’aviatore milanese veniva donata una grande coppa d’argento.


Bibliografia:
Fiorenzo Loghi: “Aerofilia italiana”
Mario Cobianchi: “Pionieri dell’aviazione in Italia”
Sergio Raminelli: “La prima traversata del Tirreno”

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