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la storia postale

le domande dei lettori

una particolare tariffa giornali

Ciao Roberto,

Ti inoltro una tariffa particolare.
Giornale “Il Piccolo” (Figura 1) da Napoli per Noli (GE) del 6 luglio 1885
Tariffa stampe periodiche e giornali spediti isolatamente come 1^ porto scontava cent. 2 per ogni gr. 40
Spedizione Piego Sottofascia - Affrancato come II^ porto con coppia cent. 2
Tassato per cent. 6 con segnatasse da cent. 1 + cent. 5 all’arrivo dall’ufficio postale di Noli ed annullati con numerale a sbarre n°1554.
Le particolarità:
1. sul giornale (Figura 2) appare un timbro lineare nero "….ITTO" ed una scrittura;
2. all’interno due articoli (Figure 3 e 4) evidenziati con la matita blu.
La domanda risiede nel perché della tassazione.


Sergio Mendikovic



RISPONDE LEONARDO AVELLONE:

In aggiunta al commento di Marino Bignami su una particolare tariffa giornali del (15-03-2013) il timbro postale è sicuramente quello di Napoli poiché il giornale in questione è pubblicato a Napoli come del resto si evince dalla pubblicità dell'abbonamento allo stesso.
Per quanto riguarda la tariffa di 4 centesimi e l'ulteriore tassazione di 6 centesimi (quindi la tariffa era in difetto di 3 centesimi) è molto probabile che il giornale riprodotto era il primo di altri giornali che erano fascettati tutti assieme e quindi molto verosimilmente il primo ha scottato la tariffa per tutti quanti fatto assai comune.


RISPONDE MARINO BIGNAMI:

L'attento postalista Mendikovic ci fa domande su oggetti intriganti a cui però é difficile dare risposte. Ancora una volta l'oggetto enigmatico richiede una interpretazione della possibile o almeno ragionevole soluzione; si tenta, ma anche le possibili ragionevoli soluzioni cadono per l'esistenza di contraddizioni insanabili ed alla fine tutto rimane nebuloso e senza risposta. Domanda a Mendikovic: il giornale è completo? E se si, quale è il suo peso? Potrebbe essere interessante saperlo.

Iniziamo per gradi: il richiedente afferma che la data di annullo dei segnatasse è del “6 luglio 1885”; data senz'altro riportata a stampa anche sul giornale, perciò inconfutabile, inoltre compatibile con l'entrata in uso dei bolli numerali a sbarre che fu nel 1877, anche se, confesso, facendo un ingrandimento dell'impronta confusa di tassazione, la data mi ha fatto pensare anche ad un possibile 1865.
Altra affermazione del Mendikovic é che l'annullo sia di Noli, questa affermazione potrebbe non essere vera, infatti quando venivano incisi i bolli a data, il nome della località sul bollo era sempre centrato rispetto alla data perciò tracciando una riga verticale mediana la scritta "NOLI" dovrebbe essere divisa in "NO" e "LI" mentre si vede che ciò che si legge é decentrato sulla destra. Penso che ci starebbe molto bene un "NAPOLI" (Vedi correzione con l'ipotesi allegata) ma il numero di Napoli dell'annullo a sbarre era nel periodo "19" e non "1554". (anche il confuso annullo numerale applicato sui francobolli da 2 cent. fa intuire un numero corto di due cifre (19) perché le tre barrette troncate della parte centrale sono lunghe, mentre quelle con le quattro cifre del 1554 sono cortissime per lasciare spazio alle cifre) E se fosse stato “Ferr. NOLI” o simili?
Il giornale riporta anche bene in vista stampata la dizione "ABBONAMENTO POSTALE"; era il sistema di affrancatura obbligatoria dei giornali e dei periodici introdotto il 1º luglio 1874 per evitare l’applicazione dei francobolli agli editori (e l’annullo alle poste !!). Il pagamento era anticipato e doveva essere segnalato a stampa sulla pubblicazione stessa.
Quindi l'affrancatura dei due valori non doveva essere applicata se spedita dall'editore, perciò penso si tratti di rispedizione con tariffa stampe “non periodiche” di un privato che indirizzava a qualcuno il giornale accompagnato da uno scritto. I segni di sottolineatura a matita blu non potevano essere stati la causa della tassazione perché accettati dalle Poste e non potevano essere definiti SCRITTO.
Infatti il regolamento postale del 1908 fa una specifica precisazione: ”Art. 126 -lettera f – (E’ consentito sui giornali) di far risaltare con tratti e di sottolineare le parole ed i passi del testo sui quali si vuole richiamare l’attenzione “.
Premesso tutto ciò, si potrebbe ipotizzare che il giornale NON fosse indirizzato a NOLI ma a NAPOLI stessa quindi nel distretto. A questo punto si potrebbe interpretare la scritta a timbro lineare "….ITTO" come "CONTIENE SCRITTO" e quindi invece che come stampe non periodiche sarebbe stata tassata come lettera distretto di porti due cioè 10 cent, meno quattro già applicati (dal mittente come stampa due porti), i segnatasse necessari alla tassazione per completamento sarebbero stati per l'appunto cent. sei.




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