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Le lettere “Chargé” nel Regno d’Italia napoleonico

  di Marco PANZA
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Il sistema postale francese ha, sin dal periodo rivoluzionario, previsto che una lettera potesse essere spedita anche come raccomandata.
Il direttore dell’ufficio postale riceveva personalmente la lettera da raccomandare ed incassava il porto che doveva essere necessariamente pagato in partenza, dietro il rilascio al mittente della relativa ricevuta.
Dopo averla iscritta nell’apposito registro (procedura di chargément o di caricamento), apponeva sulla lettera il numero di registrazione ed il bollo CHARGÉ, o, in assenza di un timbro specifico, la dicitura manoscritta. In alcuni casi veniva apposto sia il bollo e che la dicitura manoscritta. Rari i casi in cui era apposto anche il bollo “RACCOMAND.”.
Vi erano poi le “Raccomandate d’ufficio”, ovvero quelle lettere che erano destinate ad enti pubblici e viaggiavano in franchigia, ma che, a discrezione del direttore della posta locale, erano considerate di notevole importanza o che contenessero particolari valori. Tale raccomandazione aveva solo una funzione di segnalare, a chi trasportava la lettera, di adottare una particolare attenzione.
Sotto l’aspetto tariffario, l’evoluzione è stata la seguente:

(*) la parità tra Soldo e Lira italiana era la seguente: 1 Soldo = 5 centesimi; 20 Soldi = 1 Lira italiana

Quindi il costo della raccomandata diminuì con il cambio della monetazione, passando da 10 Soldi (pari a 50 centesimi) a 38 centesimi, mentre ebbe un notevole incremento nell’ultimo periodo tariffario, nel quale il costo di raccomandazione raddoppiava la tariffa base della lettera.

Le lettere chargé del periodo napoleonico sono particolarmente rare, in quanto tale tipo di spedizione era scarsamente utilizzata.

Ecco ora una rassegna di lettere Chargé; tutte le lettere sono dell’autore se non diversamente indicato.


15 Settembre 1808. Da Milano (Dipartimento dell’Olona) a Genova (Départment Conqui, parte dell’Impero Francese). Peso 3/8 di oncia, Lettera raccomandata, “CHARGÉ per l’estero Port Payé P.P. 6.0 decimi scritti al retro: 20 centesimi per doppio porto per l’estero + 38 centesimi per la sovrattassa di raccomandazione, pari a 58 centesimi, arrotondati a 6.0 decimi, come sovente accadeva. A fronte i rari bolli CHARGÉ’” e “MILAN/P.P./CHARGÉ’ “ in albino e l’egualmente rara dicitura manoscritta “Chargé”.


27 Febbraio 1811. Da Milano (Dipartimento dell’Olona) a Pesaro (Dipartimento del Metauro). Peso 1/2 oncia. Lettera raccomandata “CHARGÉ”, tariffa 1 Lira italiana e 8 centesimi: 70 centesimi per lettera di quadruplo porto inviata a Dipartimento in quinta distanza + 38 centesimi per sovrattassa di raccomandazione. Al fronte il raro bollo in cartella “RACCOMAND” e la rara dicitura manoscritta “Chargé”.

… 1813. Da Padova a Venezia. Peso 80 grammi, Lettera raccomandata “CHARGÉ”, Port Payè (P.P.) 3 Lire italiane e 40 centesimi: 50 centesimi per lettera fino a 20 grammi; 1 Lira italiana e 20 centesimi, ovvero 12 x 10 centesimi per ogni 5 grammi oltre i primi 20 grammi. Il totale della tariffa ordinaria è pari a: 1 Lira italiana e 70 centesimi, lettera di 17° porto.
La tariffa della lettera raccomandata era il doppio della tariffa ordinaria: 3 Lire italiane e 40 centesimi, come indicato sul fronte della lettera.

7 Ottobre…. Da Treviso a Venezia. Lettera in franchigia inviata dal Prefetto del Tagliamento al Prefetto dell’Adriatico “CHARGÉ’” d’ufficio (collezione Luigi Sanson)

 
 
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